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Deliberaz. G.P. Bolzano 05/10/2021, n. 837

Modifiche ai criteri per la determinazione dei canoni idrici per l'utilizzo di acque pubbliche.
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Premessa

Con la deliberazione della Giunta provinciale n. 857 del 3 novembre 2020, modificata con la deliberazione n. 103 del 9 febbraio 2021, sono stati approvati i criteri per la determinazione dei canoni idrici per l’utilizzo di acque pubbliche.

Appare sensato che, in analogia alle utenze con derivazione da piccole sorgenti, che possono essere prelevate liberamente allo scopo di abbeveraggio, anche il canone idrico per l’utilizzazione di acque superficiali a scopo di abbeveraggio soggetta all’obbligo di concessione non sia dovuto.

L’irrigazione di prati alpini a scorrimento garantisce, oltre a un’attività di irrigazione tradizionale mediante canali storici (Waale), anche il mantenimento di nicchie ecologiche e della biodiversità. Questa oramai molto ridotta e laboriosa attività di irrigazione contribuisce al mantenimento dei paesaggi alpini. Per essa il Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche prevede una portata quadrupla rispetto a quella prevista per l’irrigazione a pioggia. Per non svantaggiare ulteriormente questa forma di irrigazione tradizionale è quindi opportuno ridurre, anche in modo retroattivo, il canone per superfici a prato o foraggere avvicendate con irrigazione a scorrimento a un quarto del canone per prati con irrigazione a pioggia, qualora la portata concessa risulti di 2 l/s per ettaro.

L’adozione di sistemi di misurazione dell’umidità del terreno in agricoltura comporta significativi risparmi idrici perciò tali sistemi debbono trovare applicazione nei criteri di incentivazione.

Nell’ottica del mantenimento dell’agricoltura di montagna che caratterizza il paesaggio altoatesino appare sensato ridurre, dal 2023, il prezzo unitario per le superfici a prato o foraggere avvicendate dal 20 al 10% del prezzo unitario base e aumentare dal 20 al 30% le riduzioni di canone previste per le aziende con 75 o più punti di svantaggio.

I canali storici, ancora presenti nell’intera provincia, rappresentano, proprio per le loro perdite, habitat umidi particolari per flora e fauna. Quando contenute entro certi limiti queste perdite rappresentano fonti che alimentano nicchie ecologiche, pertanto – dopo una loro definizione oggettiva – questi volumi d’acqua addizionalmente concessi andrebbero considerati solamente in maniera forfettaria per il calcolo del canone

Secondo il comma 3 dell’

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