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Deliberaz. G.R. Basilicata 17/06/2020, n. 401

Indirizzi operativi per l'attuazione di un programma di interventi per il ripristino dell'officiosità dei corsi d'acqua regionali.
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Testo del documento


LA GIUNTA REGIONALE


VISTA la D.G.R. n. 11/98 con cui sono stati individuati gli atti rientranti in via generale nelle competenze della Giunta Regionale;

VISTA la D.G.R. n. 1340/17 recante "Modifica della D.G.R. S39 del 23 aprile 2008. Disciplina dell'iter procedurale delle determinazioni e disposizioni dirigenziali della Giunta Regionale";

VISTA la Legge Regionale n. 34 del 06.09.2001 (legge di contabilità regionale);

VISTO il D.Lgs. 23.06.2011 n. 118 recante "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e del loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42" nonché le ulteriori disposizioni Integrative e correttive recate dal D.Lgs. 10.8.2014 n. 126;

VISTA la Legge Regionale 20/03/200, n. 10 recante: "Legge di stabilità regionale 2020";

VISTA la Legge Regionale 20/03/2020, n. 11 recante: "Bilancio di Previsione pluriennale per il triennio 2020-2022";

VISTA la DGR. n, 188 del 20/03/2020, di approvazione del Documento Tecnico di Accompagnamento al Bilancio di Previsione Finanziario per il triennio 2020-2022, ai sensi dell'art. 39, c. 10 del D.Lgs, 23 giugno 2011, n. 118 e ss.mm.ii;

VISTA la DGR, n. 189 del 20/03/2020 di "Approvazione del Bilancio finanziario gestionale per il triennio 2020-2022, ai sensi dell'art. 39, c. 10 del D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e ss.mm.ii.;

VISTA la L.R. 2 marzo 1996, n. 12;

VISTA la L.R 25 ottobre 2010, n. 31;

RICHIAMATI il D.P.G.R. n. 73328/11A1 del 30 aprile 2019 e il D.P.G.R. n. 79404/11A1 del 10 maggio 2019, recanti una prima organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Presidente della Giunta regionale, nonché le DD. G.R. n. 275/2019 e n. 420/2019 di presa d'atto e di ridefinizione di alcune strutture organizzative;

RICHIAMATA la DGR n. 524/2019 di nomina dei dirigenti generali del dipartimenti regionali così come individuati e costituiti in forza delle citate deliberazioni n. 694/2014, n. 689/2015, n. 624/2016 e n. 209/2017, che prevedono i seguenti dipartimenti ampiamente corrispondenti all'area delle deleghe definite con il DPGR n. 54/2019;

RICHIAMATA la Legge Regionale 30 dicembre 2019, n. 29 pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. S1 (Speciale) del 31 dicembre 2019 recante norme di "Riordino degli uffici della Presidenza e della Giunta regionale e disciplina dei controlli interni", che introduce nuovi strumenti normativi per la definizione dell'ordinamento amministrativo secondo i criteri ivi declinati;

VISTA la D.G.R. n. 36/2020 con la quale, nelle more dell'adozione delle norme regolamentari di cui alla citata L.R. n. 29/2019, è confermato l'organigramma esistente dei dipartimenti della Giunta regionale quale riveniente dalle DGR n. 689/2015 e n. 624/2016 e loro successive modifiche (DGR 771/2015, DGR 1142/2015, DGR 75/2016, DGR 857/2016, DGR 1244/2017, DGR 1368/2016, DGR 1374/2016, OGR 1411/2016, DGR 209/2017, DGR 161/2018 e DGR 386/2018;

PREMESSA:

il territorio regionale è caratterizzato da un esteso ed articolato reticolo idrografico costituito da corsi d'acqua a carattere prevalentemente torrentizio, con una grande differenza di portata, tra la stagione estiva e quella invernale, associata alla tipica distribuzione delle precipitazioni del clima mediterraneo.

Tale caratteristica, negli ultimi decenni, è stata accentuata dalla realizzazione: di un importante sistema di dighe: da quella di San Giuliano sul Bradano, al lago di Pietra del Pertusillo sull'Agri, per finire con l'impianto di Monte Cotugno sul Sinni e di tanti e diffusi interventi infrastrutturali che, spesso, hanno ridotto considerevolmente l'ampiezza del vero alveo fluviale: opere ferroviarie e viarie, insediamenti industriali, traverse di derivazione per l'interconnessione degli invasi e grandi adduttori ad uso plurimo per il trasferimento delle risorse idriche dalle aree di accumulo alle aree di utilizzo, ecc. ecc.

Il mutato regime idraulico dei corsi d'acqua, dovuto sia a cause naturali sia soprattutto ai suddetti fattori antropici, ha determinato un generalizzato squilibrio fisiografico ed ambientale oggi ben visibile, infatti, la situazione ora osservabile, a tratti, negli alvei è quella di una pericolosità idraulica indotta da fenomeni localizzati di sovralluvionamento cui si associano aree con una elevata produzione vegetale, non più limitata dalla costante e periodica manutenzione manuale storicamente eseguita dai frontisti.

Diversi sono stati gli eventi alluvionali che hanno interessato i bacini idrografici dei principali corsi d'acqua che attraversano il territorio regionale e che hanno provocato ingenti e diffusi danni agli alvei ed alle sponde fluviali, nonché alle aree limitrofe. I citati fenomeni di eccessivo accumulo di trasporto solido hanno generato l'occlusione delle sezioni di deflusso ed il conseguente rigurgito della corrente causando notevoli esondazioni, mentre l'escavazione ed erosione del fondo alveo e delle sponde ha danneggiato molte Infrastrutture di livello locale, regionale e nazionale.

Una situazione che, in assenza di interventi, è desti nata ad aggravarsi e che acuisce la già particolare fragilità intrinseca del territorio dovuta alla sua conformazione geomorfologica e geologica soprattutto in una prospettiva di un aumento e inasprimento dei fenomeni meteoro logici ad elevata Intensità a causa del mutamenti climatici.

Non essendo ipotizzabile poter procedere alla rimozione delle opere, soprattutto quel le idrauliche, che

hanno consolidato e condizionato parte del sistema infrastrutturale pubblico regionale, è necessario cercare di convivere nel migliore dei modi con il costruito, tentando al contempo di mitigare gli effetti, ridurre gli impatti, mantenere al meglio l'officiosità idraulica nel rispetto delle funzioni ecologiche dei corsi d'acqua.

La manutenzione degli alvei assume dunque, tenendo conto della salvaguardia del l'ambiente, un ruolo prioritario e strategico per mantenere i fiumi in uno stato compatibile con l'insieme delle opere esistenti.


GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE IDRAULICA

Il d.p. r. 14 aprile 1993 - "Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni recante criteri e modalità per la redazione dei programmi di manutenzione idraulica e forestale", all'art. 1 definisce le finalità e le caratteristiche degli interventi di manutenzione idraulica. In particolare, è riportato:

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