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D.Min. Ambiente e Tutela Terr. 07/11/2008

Disciplina delle operazioni di dragaggio nei siti di bonifica di interesse nazionale, ai sensi dell’articolo 1, comma 996, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
Con le modifiche introdotte dal D.M.Amb.Tut.Terr. 04/08/2010
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[Premessa]



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Articolo 1 - Progetto di dragaggio

1. Il presente decreto disciplina le operazioni di dragaggio nei siti di bonifica di interesse nazionale ai sensi dell'articolo 1, comma 996, della legge 27 dicembre 2006, n. 296,

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Articolo 2 - Analisi chimiche e valori di riferimento

1. Le analisi, effettuate ai sensi dell'allegato "A", stabiliscono in occasione della caratterizzazione ad ogni effetto l'idoneità dei materiali dragati ad essere successivamente impiegati o gestiti ai sensi delle disposizioni di cui all'articolo 5, commi 11-ter e seguenti della legge n. 84 del 1994.

2. Sulla base dei risultati delle analisi di cui al

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Articolo 3 - Deposito dei materiali dragati

1. In funzione degli impieghi di cui all'articolo 5, commi 11-ter e 11-quater, della legge n. 84 del

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Articolo 4 - Collocazione definitiva dei materiali dragati in strutture di contenimento

1. I materiali dragati, refluiti ai sensi dell'articolo 5, comma 11-quater, all'interno di casse di c

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Articolo 5 - Verifica dei fondali dragati

1. Al termine delle operazioni di dragaggio, si procede all'analisi del fondale dragato da effettuars

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Articolo 6 - Bonifica delle strutture di contenimento

1. Nel caso in cui al termine dell'attività di refluimento, i materiali presentino valori di concentrazione superiori ai limiti fissati dalla vigente normativa in materia di bonifica per la specifica destinazione d'uso della struttura di contenimento, se ne attiva la procedura di bonifica.

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Articolo 7 - Norme transitorie

1. Le caratterizzazioni dei fondali realizzate con criteri analoghi a quelli riportati nell'allegato

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Allegato ACriteri e metodologie per la caratterizzazione dei sedimenti portuali da sottoporre ad attività di escavo


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1. Ambito di applicazione


Le disposizioni contenute ne

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2. Strategia di caratterizzazione


La strategia di indagine da eseguire sui sedimenti da sottoporre a dragaggio dove consentire una caratterizzazione significativa dell'intera superficie e dell'intero volume di materiale oggetto dell'intervento, al fine di conciliare le esigenze di una corretta gestione dei sedimenti da

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3. Schema di campionamento

Lo schema di campionamento deve tener conto della eterogeneità batimetrica dei fondali, del modello concettuale formulato, della variabilità qualitativa dei sedimenti, attesa in base alle informazioni raccolte, delle dinamiche di accumulo e/o erosione presenti, nonché dell'articolazione strutturale interna dell'area oggetto dell'intervento.

Lo schema prevede la disposizione delle stazioni di campionamento, secondo una distribuzione uniforme, con una densità di prelievo almeno equivalente a quella ottenibile con un sistema di maglie di dime

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4. Profondità di campionamento

In ciascun punto di campionamento deve essere prelevata una carota di lunghezza superiore a 50 cm all

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5. Scelta dei campioni

Per "quota di escavo" si intende l'effettiva quota del progetto di dragaggio, approssimata ai 50 cm successivi.

La lunghezza della carota si intende misurata a partire dal top (indicato come livello "0").

Da ciascuna carota devono essere prelevate sezioni di sedimento, secondo le seguenti indicazioni:

— per quota di escavo inferiore ai 2 m

devono essere prelevate sezioni consecutive di sedimento di spessore pari a 50

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6. Metodiche di campionamento

L'attività di prelievo dei sedimenti deve avvenire arrecando al campione il minor disturbo possibile, evitando anche possibili contaminazioni a causa di un uso improprio della strumentazione.

Gli esecutori delle attività di prelievo devono essere qualificati nel settore dei sondaggi geognostici in ambiente marino e i mezzi di appoggio adeguati alle esigenze tecniche delle operazioni da svolgere.

Le attività di prelievo devono essere vigilate e certificate dall'Autorità portuale o, laddove non istituita, dall'Ente competente avvalendosi per la presenza in campo della collaborazione di Ispra relativamente agli aspetti tecnico scientifici.

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7. Subcampionamento e preparazione dei campioni

Per ogni punto di prelievo deve essere compilata una scheda riassuntiva contenente le seguenti informazioni:

— codice identificativo della stazione di campionamento;

— data ed ora di campionamento;

— coordinate effettive del punto;

— quota del fondale;

— lunghezza della carota prelevata;

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8. Trattamento e conservazione dei campioni

Il subcampione da utilizzare per l'esecuzione delle analisi fisiche, chimiche, microbiologiche ed ecotossicologiche deve essere prontamente suddiviso in diverse aliquote, da conservarsi e trasportarsi secondo le seguenti modalità:

— l'aliquota per analisi granulometrica, il contenuto d'acqua, il peso specifico deve essere raccolta in contenitori di plastica, trasportata e conservata a temperature comprese tra i + 4 °C e + 6 °C; in alternativa si possono utilizzare sacchetti in polietilene ad alta densità, con sistema di chiusura ermetica o a nastro;

— l'aliquota per la chimica organica (Idrocarburi C > 12, TOC, IPA, PCB, nitrobenzeni, clorobenzeni, clorofenoli, pesticidi organoclo

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9. Criteri per la scelta dei laboratori incaricati per le analisi


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Analisi chimiche, fisiche e microbiologiche

Le procedure analitiche utilizzate per la determinazione dei parametri ricercati devono essere scelte

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Analisi ecotossicologiche (saggi biologici di tossicità)

Le procedure analitiche utilizzate devono essere scelte fra quelle riportate nei protocolli nazionale e/o internazionali o essere di validità internazionalmente riconosciuta (Astm, Epa, Iso Afnor, Cnr-Irsa, Apat, ecc.). Devono essere riportate le metodologie adottate ed eventuali modifiche rispetto a protocolli nazionali ed internazionali di riferimento.

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10. Analisi previste

Le analisi sotto indicate vanno condotte sul campione tal quale e la restituzione del dato analitico

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Analisi fisiche

Su tutti i campioni prelevati deve essere effettuata una descrizione macroscopica che riporti la tipologia del sedimento: colore, odore, presenza di concrezioni, residui di origine naturale o antropica, ecc.

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Tabella A1:Classi dimensionali richieste per la determinazione delle caratteristiche granulometriche dei sedimenti


Frazioni dimensionali

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Analisi chimiche

I parametri chimici da determinare sui sedimenti portuali da sottoporre a dragaggio all'interno dei s

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Tabella A2:Analisi chimiche da eseguire sui sedimenti portuali da sottoporre a dragaggio all’interno dei siti di bonifica di interesse nazionale e relativi limiti di quantificazione.


N1

Specie Chimiche

Singoli Parametri e Specifiche Analitiche

Numero di determinazioni da effettuare

Limite di quantificazione richiesto * (mg/kg s.s.)

Metalli

Al

As

Cd

Cr totale

Cu

Fe

Hg

Ni

Pb

Zn

V


Su tutti i campioni prelevati

5,0

0,5

0,05

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Analisi Microbiologiche


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Tabella A3: analisi microbiologiche da eseguire sui sedimenti portuali da sottoporre a dragaggio all'interno dei siti di bonifica di interesse nazionale


Parametro

Specifiche

Numero di determinazioni da effettuare

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Analisi ecotossicologiche (saggi biologici di tossicità) da eseguire ai fini di cui all'articolo 5, comma 11-ter sui sedimenti portuali da sottoporre a dragaggio all'interno dei siti di bonifica di interesse nazionale, stante la loro specifica natura.

I saggi biologici devono essere applicati, su un numero significativo di campioni, almeno pari al 30% del totale, ad almeno due matrici ambientali costituite da:

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Tabella A4: modalità di applicazione dei saggi biologici ai sedimenti


Specie

Matrice

Stadio vitale

Esposizione

End-point

Espressione dato

ALGHE

Skeletonema costatum

Elutriato

Coltura cellulare

96h

Inibizione della crescita

EC20 e EC50

Dunaliella tertiolecta

Elutriato

Coltura cellulare

96h

Inibizione della crescita

EC20 e EC50

Pheodactylum tricornutum

Elutriato

Coltura cellulare

96h

Inibizione della crescita

EC20 e EC50

Minutocellus polymorphus

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Validità delle analisi

Tutte le risultanze analitiche possono essere considerate valide per tre anni, purché non si s

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11. Modalità di restituzione dei risultati

La documentazione fornita dal laboratorio unitamente al dato deve garantire la correttezza della procedura in esame, l'inequivocabilità dell'informazione nonché la qualità del dato.

I laboratori devono fornire, in linea con quanto previsto dai principi per la Buona Pratica di Laboratorio, un Rapporto di Prova, datato e firmato dal responsabile del laboratorio che riporti: il nome e la Sede Legale del laboratorio, nonché la sede operativa ove sono state svolte le analisi; l'identificazione univoca del campione analizzato; il codice alfanumerico dell'analisi; l'elenco dei parametri determinati, con relativo risultato analitico ottenuto e relativa unità di misura (i risultati numerici vanno indicati con un numero di cifre significative coerenti con il limite di quantificazione richiesti di cui alla tabella A.2); l'incertezza di misura espressa nella stessa unità di misura del risultato; il metodo di riferimento usato; il limite di quantificazione; la data di ricevimento del materiale da analizzare e la data di esecuzione della determinazione.

Tutti i dati raccolti durante la caratterizzazione (dati numerici, alfa numerici, grafici, raster, ve

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12. Elaborazione e valutazione dei risultati

Lo schema di caratterizzazione eseguito deve essere tale da consentire la formulazione di una ipotesi affidabile sulla distribuzione della contaminazione nello spazio.

Ogni volta sia possibile, l'analisi geostatistica deve essere lo strumento da preferirsi per tale studio. Tale analisi, che deve sempre essere effettuata da operatori esperti, permette di ottenere, tramite la modellizzazione tridimensionale della variabilità spaziale, stime ottimali della distribuzione spaziale dei parametri indagati ed una valutazione del relativo grado di affidabilit&ag

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Allegato BSpecifiche tecniche per l'analisi di rischio sanitaria ed ambientale

Si delineano di seguito gli elementi necessari per la redazione dell'analisi di rischio sanitario-ambientale, da utilizzarsi per la valutazione dell'ammissibilit&

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1. Modello concettuale

Nell'applicazione dell'analisi di rischio devono essere parametrizzate le seguenti componenti: sorgen

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2. Sorgenti

Quali sorgenti devono essere almeno considerate:

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3. Modalità di esposizione per recettori umani

Le modalità di esposizione attraverso le quali può avvenire il contatto tra l'inquinante ed il bersaglio umano sono

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4. Percorsi di esposizione per l'ambiente marino

Occorre considerare il passaggio in soluzione di specie chimiche e migrazione nelle acque marine.

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5. Recettori finali

Sono rappresentati da:

&mdas

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6. Procedure di calcolo e criteri di accettabilità del rischio

Le procedure di calcolo finalizzate alla caratterizzazione quantitativa del rischio devono essere condotte mediante l'utilizzo di metodologie di comprovata validità sia dal punto di vista delle basi scientifiche che supportano gli algoritmi di calcolo, che dalla riproducibilità dei risultati.

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7. Monitoraggio post-operam

— Occorre valutare e quantificare, sulla base delle caratteristiche dei materiali confinati e del grado di confinamento, il possibile incremento di concentrazione d

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