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05/02/2020

Supporto al Responsabile anticorruzione e modifiche organizzative

L’ANAC richiama le amministrazioni alla necessità di fornire al RPCT un adeguato supporto in termini di risorse professionalmente adeguate, nonché di mezzi per lo svolgimento del proprio ruolo in indipendenza ed autonomia.

Nota a cura di Rosalisa Lancia
Direttore Area Formazione e Consulenza Legislazione Tecnica

Con Delibera 15/01/2020, n. 10, l’ANAC ritorna sul tema del supporto che le Amministrazioni sono tenute a prestare ai propri Responsabili per la prevenzione della corruzione e la trasparenza (RPCT), e sulle misure discriminatorie ai danni del RPCT medesimo, indicando - mediante raccomandazione all’Amministrazione di riferimento - che “è necessario fornire al RPCT un adeguato supporto in termini di risorse professionalmente adeguate, nonché di mezzi per lo svolgimento del proprio ruolo in indipendenza ed autonomia “ e che “a tal fine, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, è rimessa alla discrezionalità delle singole Amministrazioni istituire un ufficio ad hoc ovvero rafforzare la struttura di supporto”.

Tale Delibera fa seguito ad un procedimento condotto dall’UVMAC (Ufficio vigilanza misure anticorruzione) su segnalazione di un RPCT che, inizialmente, aveva portato all’attenzione dell’Autorità una situazione di sottodimensionamento della struttura di supporto al RPCT e, successivamente, aveva riferito di potenziali misure discriminatorie connesse al ruolo di RPCT.
In esito alle verifiche svolte, l’Autorità, pur non accertando l’esistenza di misure discriminatorie verso il RPCT (e quindi archiviando il procedimento), ha in ogni caso segnalato criticità organizzative afferenti al ruolo di RPCT e alla possibilità di esplicitarlo, fornendo le seguenti indicazioni di carattere generale applicabili a tutte le Amministrazioni, auspicando che:
- il RPCT sia dotato di una struttura organizzativa di supporto adeguata, sia avuto riguardo alla qualità del personale, sia ai mezzi tecnici;
- venga assicurata al RPCT la sussistenza di poteri effettivi, confermati da una specifica formalizzazione nell’atto di nomina, che includano poteri di interlocuzione nei confronti dell’intera struttura dell’ente, sia nella fase di predisposizione delle misure di prevenzione nel Programma triennale sia nella fase di controllo.
Il tutto, pur ribadendo l’autonomia organizzativa di ciascun ente e rimettendo alla discrezionalità dello stesso la scelta tra l’istituzione di un ufficio ad hoc ovvero un rafforzamento del supporto al RPCT.

La segnalazione ricevuta dal RPCT, gestita in conformità del Regolamento sull’esercizio del potere dell’Autorità di richiedere il riesame dei provvedimenti di revoca o di misure discriminatorie adottati nei confronti del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) per attività svolte in materia di prevenzione della corruzione (Delib. ANAC 18/07/2018, n. 657), si è risolta in una raccomandazione all’Amministrazione di porre in essere le modifiche organizzative necessarie a consentire al RPCT di svolgere il ruolo in autonomia ed effettività, con dotazione di personale e mezzi idonei, e di provvedere, nelle more di tale riorganizzazione, ad assicurare personale di supporto al RPCT.
La raccomandazione, inoltre, è stata accompagnata dalla disposizione di una specifica attività di monitoraggio sull’osservanza delle indicazioni fornite.

La delibera in esame si inserisce in un contesto di rafforzamento della tutela e del ruolo del RPCT -già avviato con le modifiche apportate dall’art. 41 del D. Leg.vo 97/2016, comma 1, lettera f), all’art. 1 della L. 190/2012, comma 7- ed è un inequivocabile segnale che l’incarico di RPCT pur essendo interno all’ente, è sempre più considerato come l’anello di congiunzione tra l’ente e l’ANAC, tanto da ricevere garanzie, proprio attraverso l’intervento dell’Autorità e in assenza di riconosciute misure discriminatorie, di autonomia ed indipendenza.

Dalla redazione