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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
D. Min. Interno 09/03/2007
D. Min. Interno 09/03/2007
D. Min. Interno 09/03/2007
D. Min. Interno 09/03/2007
In vigore dal 25.09.2007
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[Premessa]IL MINISTRO DELL'INTERNO Visto il decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, recante riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a norma dell'art. 11 della legge 29 luglio 2003, n. 229; |
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Art. 1. - Oggetto e campo di applicazione1. Il presente decreto stabilisce i criteri per determinare le prestazioni di resistenza al fuoco che devono possedere le costruzioni nelle |
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Art. 2. - Obiettivi, strategie, responsabilità1. Al fine di limitare i rischi derivanti dagli incendi, le costruzioni devono essere progettate, realizzate e gestite in modo da garantire: la stabilità degli elementi portanti per un tempo utile ad assicurare il soccorso agli occup |
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Art. 3. - Disposizioni tecniche1. Per il conseguimento degli obiettivi indicati al precedente art. 2 sono approvate le disposizioni |
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Art. 4. - Abrogazioni e disposizioni finali1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono abrogati: la circolare del Ministro dell'interno 14 settembre 1961, n. 91, recante norme di sicurezza per la protezione contro il fuoco dei fabbricati a struttura in acciaio destinati ad uso civile; il decreto del Ministro dell'interno |
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ALLEGATO |
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1. Termini, definizioni e tolleranze dimensionali1. Per i termini, le definizioni e le tolleranze dimensionali si rimanda a quanto stabilito con il decreto del Ministro dell'interno 30 novembre 1983. R In particolare, ai fini dell'applicazione delle presenti disposizioni tecniche, valgono le seguenti definizioni: a) CAPACITÀ DI COMPARTIMENTAZIONE IN CASO D'INCENDIO: attitudine di un elemento costruttivo a conservare, sotto l'azione del fuoco, oltre alla propria stabilità, un sufficiente isolamento termico ed una sufficiente tenuta ai fumi e ai gas caldi della combustione, nonché tutte le altre prestazioni se richieste. b) CAPACITà PORTANTE IN CASO DI INCENDIO: attitudine della str |
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2. Carico di incendio specifico di progetto1. Il valore del carico d’incendio specifico di progetto (qf,d) è determinato secondo la seguente relazione: [MJ/m²] dove: è il fattore che tiene conto del rischio di incendio in relazione alla dimensione del compartimento e i cui valori sono definiti in tabella 1 TABELLA 1
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3. Richieste di prestazione1. Le prestazioni da richiedere ad una costruzione, in funzione degli obiettivi di sicurezza, sono individuate nei seguenti livelli: Livello I. Nessun requisito specifico di resistenza al fuoco dove le conseguenze della perdita dei requisiti stessi siano accettabili o dove il rischio di incendio sia trascura |
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3.1 LIVELLO I DI PRESTAZIONE1. Il livello I di prestazione non è ammesso per le costruzioni che ricadono nel campo di appl |
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3.2 LIVELLO II DI PRESTAZIONE1. Il livello Il di prestazione può ritenersi adeguato per costruzioni fino a due piani fuori terra ed un piano interrato, isolate - eventualmente adiacenti ad altre purché strutturalmente e funzionalmente separate destinate ad un'unica attività non aperta al pubblico e ai relativi impianti tecnologici di servizio e depositi, ove si verificano tutte le seguenti ulteriori condizioni: |
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3.3 LIVELLO III DI PRESTAZIONE1. Il livello III di prestazione può ritenersi adeguato per tutte le costruzioni rientranti nel campo di applicazione del presente decreto fatte salve quelle per le quali sono richiesti i livelli IV o V. 2. Le classi di resistenza al fuoco necessarie per garantire il livello III sono indicate nella tabella 4, in funzione del carico d'incendio specifico di progetto (qf,d) definito al punto 2. TABELLA 4 |
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3.4 LIVELLI IV E V DI PRESTAZIONE1. I livelli IV o V possono essere oggetto di specifiche richieste del committente o essere previsti |
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4. Scenari e incendi convenzionali di progetto1. Per definire le azioni del fuoco, devono essere determinati i principali scenari d'incendio e i relativi incendi convenzionali di progetto, sulla base di una valutazione del rischio d'incendio. |
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4.1. CURVE NOMINALI DI INCENDIO1. Ai fini del presente decreto, le classi di resistenza al fuoco sono di norma riferite all'incendio convenzionale rappresentato dalla curva nominale standard seguente: |
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4.2. CURVE NATURALI DI INCENDIO1. Nel caso in cui il progetto sia condotto con un approccio prestazionale, secondo le indicazioni contenute in specifici provvedimenti emanati dal Ministero dell'interno, la capacità portante e/o la capacità di compartimentazione, in alternativa al metodo che fa riferimento alle classi, può essere verificata rispetto all'azione termica della curva naturale di incendio, applicata per l'intervallo di tempo necessario al ritorno alla temperatura ordinaria, da determinarsi attraverso: - modelli di incendio sperimentali oppure, - modelli di incendio numerici semplificati oppure, - modelli di incendio numerici avanzati. 2. Le curve di incendio natura |
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5. Criteri di progettazione degli elementi strutturali resistenti al fuoco1. La capacità del sistema strutturale in caso di incendio si determina sulla base della capacità portante propria degli elementi strutturali singoli, di porzioni di struttura o dell'intero sistema costruttivo, comprese le condizioni di carico e di vincolo, tenendo conto della eventuale presenza di materiali protettivi. 2. Le deformazioni ed espansioni imposte o impedite dovute ai cambiamenti di temperatura per effetto dell'esposizione al fuoco producono sollecitazioni indirette, forze e momenti, che devono essere tenuti in cons |
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