Circ. Min. Infrastrutture e Trasp. 18/12/2003, n. 1/2316

Il Ministero delle infrastrutture e trasporti fornisce alcuni chiarimenti in merito alla disciplina dei contratti misti negli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi.
La circolare fa seguito alla procedura d'infrazione 2001/2182 ex art. 226 del Trattato, con la quale la Commissione europea ha formulato, fra gli altri, alcuni rilievi circa la compatibilità della normativa italiana in materia di contratti misti, con il diritto comunitario, ponendo l'accento sul criterio da utilizzare per individuare la normativa da applicarsi negli appalti che comprendono tanto una esecuzione di lavori, quanto una prestazione diversa (forniture e/o servizi).
La normativa italiana prevede (art. 2, comma 1, L. 109/1994 e art. 3, comma 3, D. Leg.vo 157/1995) l'applicazione delle norme della legge quadro sui lavori pubblici (sia nel caso di contratti misti di lavori, forniture e servizi, sia nel caso di contratti di forniture e/o di servizi anche quando comprendano lavori accessori rispetto alle altre prestazioni), qualora i lavori assumano rilievo superiore al 50 per cento. In altre parole la prestazione economicamente più rilevante fornisce la connotazione oggettiva dell'appalto, attribuendo, conseguentemente, carattere accessorio alle altre prestazioni che presentano, rispetto alla prima, rilievo economico inferiore.
La Commissione europea ha contestato l'utilizzo esclusivo del predetto criterio, ricordando che il diritto comunitario ha sempre considerato «l'oggetto principale del contratto» quale parametro di riferimento per la determinazione delle regole applicabili agli appalti misti. Il criterio utilizzato dal legislatore comunitario mira ad identificare la natura propria dell'appalto, facendo perno su di un concetto di prevalenza della prestazione parziale intesa non tanto (o non solo) in senso economico, quanto piuttosto come prestazione che deve esprimere l'oggetto principale del contratto, definendo conseguentemente il carattere dell'appalto.
In conseguenza delle suesposte considerazioni, il Ministero ha assunto l'impegno di promuovere apposita iniziativa normativa per adeguare, in materia di contratti misti, la normativa nazionale a quella comunitaria, invitando nel frattempo le stazioni appaltanti a dare applicazione ai contenuti della circolare in esame per le gare ancora da indire, inserendo il principio comunitario nei relativi bandi da pubblicare.