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Circ.Min. Trasporti 20/07/1956, n. 365

Istruzioni per lo studio dei piani regolatori in rapporto alle esigenze del traffico.
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TESTO DEL DOCUMENTO



Con circolare n. 47 del 1955 prot. n. 177/51/210 del 26.1.1955, ricordato che, in base all'art. 10 della legge urbanistica 17.8.1942, n. 1150R, il piano regolatore generale di un comune viene approvato con decreto presidenziale, su proposta del Ministro per i lavori pubblici, di concerto col Ministro per i trasporti, veniva dato incarico agli uffici periferici di mantenere gli opportuni contatti con le amministrazioni comunali delle più importanti città della propria circoscrizione, in modo da essere in grado di informare tempestivamente questa direzione generale del locale evolversi dei problemi urbanistici.

Mentre si conferma quanto sopra, si ravvisa l'opportunità che nel corso degli anzidetti contatti, venga anche posta particolare attenzione ai problemi concernenti l'organizzazione generale del traffico.

Un piano urbanistico nelle sue successive fasi comprende sempre, come elemento fondamentale, lo studio della rete viaria.

L'urbanista deve, di norma, basare tale studio su un'indagine del traffico, da ripetersi periodicamente, che gli permetta di formulare, con la maggiore possibile approssimazione, previsioni sulle esigenze future; da rilevare che lo studio stesso, partendo dalla situazione attuale, deve proiettarsi nel futuro non soltanto in rapporto al naturale incremento del traffico, ma anche in connessione con la impostazione generale del piano che tende a dare all'agglomerato urbano una nuova e migliorata organicità.

Nei grandi centri urbani si possono distinguere, in linea di massima, tre grandi zone:

1) l'area centrale, costituita generalmente dal vecchio centro storico e dai suoi diretti sviluppi;

2) l'area periferica, nella quale la città ha già subito un notevole sviluppo;

3) l'area di espansione, destinata a consentire l'adeguamento del nucleo cittadino ai fabbisogni futuri della vita delle popolazioni.

E su queste tre aree che deve essere eseguita l'indagine di cui sopra, per cercare di individuare le fonti del traffico o meglio di punti di attrazione e di origine del traffico stesso (zone direzionali, zone di divertimento, zone industriali, zone residenziali, ecc.).

Anche la popolazione, in quanto partecipante al traffico, e la sua distribuzione qualitativa e quantitativa presente e futura deve essere oggetto di attento esame.

Tutto ciò serve a far sì che nei piani urbanistici possa prevedersi una adeguata disponibilità di impianti per lo svolgimento del traffico; al riguardo è necessario che nel corso degli studi il traffico stesso venga considerato tenendo presente che in rapporto alle sue caratteristiche esso può essere inquadrato distinguendo:

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