D. Min. Ambiente 24/01/1996 | Bollettino di Legislazione Tecnica
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D. Min. Ambiente 24/01/1996

Direttive inerenti le attività istruttorie per il rilascio delle autorizzazioni di cui all'art. 11 della legge 10 maggio 1976, n. 319, e successive modifiche ed integrazioni, relative allo scarico nelle acque del mare o in ambienti ad esso contigui, di materiali provenienti da escavo di fondali di ambienti marini o salmastri o di terreni litoranei emersi, nonché da ogni altra movimentazione di sedimenti in ambiente marino.
A decorrere dal 21/09/2016 (data di entrata in vigore del D.M. 15/07/2016, n. 173), sono abrogate tutte le norme tecniche relative alle attività disciplinate dallo stesso D.M. 15/07/2016, n. 173 già contenute nel presente decreto.
Sono comunque fatte salve tutte le disposizioni connesse alle attività di movimentazione di sedimenti marini per la posa in opera di cavi e condotte sottomarine.
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[Premessa]



IL MINISTRO DELL'AMBIENTE


Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349;

Visto l'art. 2, comma 1, lettera a), della legge 8 luglio 1986, n. 349;

Visto l'art. 11, commi 3, 4, 5 e 6, della legge 10 maggio 1976, n. 319, come sostituito dall'art. 14 della legge

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Art. 1.

Le attività istruttorie per il rilascio dell'autorizzazione allo scarico delib

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Art. 2.

La delibera del Comitato interministeriale per la tutela delle acque dall'inquinament

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Allegato A

1. Ambito di applicazione

Le disposizioni del presente decreto si applicano allo scarico deliberato nelle acque del mare o in ambienti ad esso contigui quali spiagge, lagune e stagni salmastri e terrapieni costieri, di sedimenti provenienti da dragaggi di fondali di ambienti marini o salmastri o da dragaggi di terreni litoranei emersi.

Le presenti disposizioni si applicano altresì a tutte le movimentazioni di sedimenti in ambito marino, quali ad esempio, quelle connesse alla posa di cavi e condotte sottomarine.


2. Scarichi non autorizzabili

È vietato lo scarico in mare di:

- materiali di dragaggio classificabili come rifiuti tossico-nocivi ai sensi della delibera del Comitato interministeriale, ex art. 5 del D.P.R. 915 del 1982, 27 luglio 1984;

- materiali di dragaggio che contengano i componenti specificati negli Allegati I e II alla legge 25 gennaio 1979, n. 30, con particolare riferimento a quelli sottoelencati ai seguenti punti da 1 a 10, in quantità, concentrazione o stato chimico-fisico tali da poter compromettere l'equilibrio produttivo delle risorse biologiche interessanti la pesca o l'acquacoltura o la fruizione delle spiagge e la balneazione o modificare in senso negativo le qualità organolettiche ed igienico-sanitarie delle produzioni ittiche o alterare significativamente l'equilibrio ecosistemico esistente:

1) sostanze organo-alogenate;

2) mercurio e suoi composti;

3) cadmio e suoi composti;

4) antimonio, arsenico, berillio, cromo, nichel, piombo, rame, selenio, vanadio, zinco e loro composti;

5) cianuri e fluoruri;

6) petrolio grezzo ed idrocarburi derivati;

7) pesticidi e loro isomeri e sottoprodotti diversi da quelli classificati al punto 1);

8) composti organostannici;

9) rifiuti ed altre materie fortemente, mediamente e debolmente radioattive come definite dall'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (A.I.E.A.);

10) microrganismi potenzialmente nocivi.


3. Scarichi autorizzabili

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Allegato B/1 - Materiali di dragaggio portuale. Scarico a mare o utilizzo per ripascimento di litorali

Relazione tecnica descrittiva dell'opera marittima e dei lavori di dragaggio e scarico

1) Finalità dell'opera e dei lavori

2) Tipologia del settore di intervento

Indicare con opportune descrizioni anche planimetriche:

- il tipo di ambiente (portuale, estuariale, lagunare, litoraneo etc.) nel cui ambito è ubicato il settore di intervento;

- l'ubicazione e le caratteristiche di eventuali fonti di emissioni di rifiuti che possono aver influito e/o influire sulle qualità fisiche, chimiche o microbiologiche dei fondali oggetto dei lavori;

- le superfici, le quote ed i volumi di dragaggio con specifica delle quote parti riferentisi a depositi di imbonimento eventualmente presenti.

3) Volume del materiale da scaricare

Indicare il volume ed il tonnellaggio del materiale da scaricare.

4) Modalità di esecuzione dei lavori di dragaggio

Indicare i sistemi e ratei di escavazione, tempi totali di esecuzione dei lavori.

5) Modalità di scarico

Indicare il vettore di trasporto dei materiali destinati allo scarico, la relativa capacità di carico, le modalità ed i tempi richiesti per ogni singolo scarico.

6) Frequenza e tempi operativi dello scarico

Indicare la frequenza, giornaliera e/o settimanale degli scarichi, la loro durata complessiva ed il presumibile periodo di svolgimento.


Caratteristiche dei materiali dest

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Allegato B/2 - Interventi comportanti movimentazione di materiali in ambito marino (posa di cavi e condotte, costruzione di moli etc.)

Relazione tecnica descrittiva dell'opera marittima e dei lavori di escavo e scarico

1) Finalità dell'opera e dei lavori

Indicare la finalità dell'opera nell'ambito della quale è prevista la movimentazione in ambito marino dei materiali oggetto della richiesta di autorizzazione.

2) Tipologia del settore di intervento

Indicare con opportune descrizioni, anche planimetriche:

- il tipo di ambiente (portuale, estuariale, lagunare, litoraneo, etc.) nel cui ambito è ubicato il settore di intervento;

- l'ubicazione e le caratteristiche di eventuali fonti di emissioni di rifiuti che possono aver influito e/o influire sulle qualità fisico-chimiche e/o microbiologiche dei fondali oggetto dei lavori;

- le superfici, le quote ed i volumi di escavazione.

3) Modalità di esecuzione dei lavori di escavo

Indicare:

- i sistemi e ratei di escavazione ed i tempi di esecuzione dei lavori;

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