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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Lazio: in vigore la legge regionale sull’equo compenso e la tutela delle professioni
È in vigore dal 17/04/2019 la L.R. Lazio 12/04/2019, n. 6 che detta disposizioni per la promozione e la valorizzazione delle attività professionali, nonché per il contrasto dell’evasione fiscale.
COSA PREVEDE LA LEGGE - L’articolo 1 della legge riconosce il diritto dei professionisti, compresi i soggetti che svolgono le professioni non organizzate (disciplinate dalla L. 14/01/2013, n. 4), all’equo compenso e tutela le prestazioni rese dagli stessi, sulla base di istanze autorizzative presentate per conto di privati cittadini o di imprese alla Pubblica amministrazione o rese su incarico affidato dalla stessa.
L’articolo 2, dopo aver previsto che gli enti strumentali e le società controllate garantiscano il diritto all’equo compenso relativamente alle procedure di affidamento di incarichi professionali, sanziona l’inserimento di clausole vessatorie e prevede che entro il 16/06/2019 la Giunta adotti appositi atti di indirizzo rivolti agli enti e società.
L’articolo 3 prevede quali sono i documenti da presentare a corredo in fase di presentazione alla Pubblica amministrazione dell’istanza autorizzativa o dell’istanza a intervento diretto, mentre l’articolo 4 stabilisce che la Pubblica amministrazione, al momento del rilascio dell’atto autorizzativo o della ricezione di istanze a intervento diretto, acquisisca la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del professionista, o dei professionisti sottoscrittori degli elaborati progettuali o comunque esecutori dell’opera professionale, attestante il pagamento delle spettanze da parte del committente; la mancata presentazione della dichiarazione sostitutiva è motivo ostativo al completamento del procedimento amministrativo fino all’avvenuta integrazione.
In relazione al controllo dello stato di attuazione della legge l’articolo 6 prevede che la Giunta regionale entro il 17/04/2020, e successivamente ogni anno, deve riferire alle competenti commissioni, mentre l’articolo 7 stabilisce che la Consulta regionale dei lavoratori atipici iscritti alla gestione separata dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e dei liberi professionisti del Lazio deve monitorare in tal senso e formulare proposte e indirizzi operativi per promuovere l’applicazione della legge.