Veneto: nuova legge in materia di riqualificazione urbana e rinaturalizzazione del territorio

Pubblicata sul BURV 05/04/2019, n. 32, la L.R. Veneto 04/04/2019, n. 14 si presenta come uno strumento normativo che da un lato si pone in continuità con la L.R. Veneto n. 14 del 2009 (c.d. “Piano Casa”), in quanto mira a sostenere il settore edilizio, dall’altro intende decisamente superarla in coerenza e in attuazione della legge regionale per il contenimento del consumo di suolo (L.R. Veneto n. 14 del 2017), implementandone gli aspetti di riqualificazione edilizia, ambientale ed urbanistica e legando stabilmente le premialità, in termini di incrementi volumetrici e di superficie, alla qualità tecnologica, alla sostenibilità ecologica ed energetica (uso di fonti di energia rinnovabile) ed alla sicurezza degli edifici sui quali si interviene.

In particolare, la legge promuove misure volte al miglioramento della qualità della vita delle persone all'interno delle città e al riordino urbano mediante la realizzazione di interventi mirati alla coesione sociale, alla tutela delle disabilità, alla qualità architettonica, alla sostenibilità ed efficienza ambientale con particolare attenzione all'economia circolare e alla bioedilizia, alla valorizzazione del paesaggio, alla rinaturalizzazione del territorio e al preferibile utilizzo agricolo del suolo, alla implementazione delle centralità urbane, nonché alla sicurezza delle aree dichiarate di pericolosità idraulica o idrogeologica.

Per le suddette finalità la legge promuove politiche per la densificazione degli ambiti di urbanizzazione consolidata, mediante la demolizione di manufatti incongrui e la riqualificazione edilizia ed ambientale, contemplando specifiche premialità e incrementi volumetrici connessi all'utilizzo di crediti edilizi da rinaturalizzazione [Il credito edilizio da rinaturalizzazione è una tipologia di credito edilizio - previsto e disciplinato in via generale dagli articoli 36 e 46 L.R. Veneto n. 11/2004 (Legge regionale sul governo del territorio) - che sorge a seguito della demolizione di manufatti incongrui e della rinaturalizzazione del suolo dagli stessi occupato. L’individuazione dei manufatti e dei relativi crediti edilizi avviene con apposita variante allo strumento urbanistico generale, finalizzata a valutare l’interesse pubblico all’eliminazione del manufatto incongruo].

Gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente previsti dalla legge sono essenzialmente interventi di ampliamento o interventi di demolizione e ricostruzione dell’edificio, che associano alla presenza delle condizioni elencate nelle legge (agli articoli 6 e 7) le premialità volumetriche e di superficie, quantificate in un apposito allegato alla legge (allegato A) in funzione della destinazione d’uso residenziale o non residenziale dell’edificio; tra dette condizioni figurano, in particolare:
- eliminazione delle barriere architettoniche;
- prestazione energetica;
- messa in sicurezza sismica;
- utilizzo di materiali di recupero;
- utilizzo di coperture a verde;
- realizzazione di pareti ventilate;
- isolamento acustico;
- adozione di sistemi per il recupero dell'acqua piovana;
- rimozione e smaltimento cemento amianto;
- utilizzo del BACS (Building Automation Control System) ) e BIM (Building Information Modeling) nella progettazione dell’intervento.

Le legge prevede, altresì, la proroga al 31/12/2019 dei termini previsti dall'articolo 48-ter della L.R. Veneto n. 11/2004 (Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio) , per l'adeguamento dei Comuni alla legge sul contenimento del consumo di suolo e allo schema di Regolamento edilizio tipo (RET).