Sent.C. Stato 07/02/2006, n. 488 | Bollettino di Legislazione Tecnica
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Sent.C. Stato 07/02/2006, n. 488

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1. Appalti ll.pp. - Gara - Offerte anomale - Regola stabilita dalle norme comunitarie - Interpretazione - Questione sottoposta alla Corte di giustizia delle Comunità europee.
1. (I quesiti posti dal Consiglio di Stato alla Corte di giustizia C.E.) E.1 «Se la regola stabilita dal par. 4 dell'art. 30 della Dir. 93/37/CEE, o quella analoga recata dai parr. 1 e 2 dell'art. 55 della Dir. 2004/18/CE (laddove ritenuto quest'ultimo il parametro normativo rilevante), secondo cui, qualora le offerte appaiano anormalmente basse rispetto alla prestazione, l'amministrazione aggiudicatrice, prima di poterle rifiutare, ha l'obbligo di richiedere, per iscritto, le precisazioni che ritiene utili in merito alla composizione dell'offerta e di verificare detta composizione tenendo conto delle giustificazioni fornite, enunci, o no, un principio fondamentale del diritto comunitario». E.2 In caso di risposta negativa al precedente quesito, «se la regola stabilita dal par. 4 dell'art. 30 della Dir. 93/37/CEE, o quella analoga recata dai parr. 1 e 2 dell'art. 55 della Dir. 2004/18/CE (laddove ritenuto quest'ultimo il parametro normativo rilevante), secondo cui, qualora le offerte appaiano anormalmente basse rispetto alla prestazione, l'amministrazione aggiudicatrice, prima di poterle rifiutare, ha l'obbligo di richiedere, per iscritto, le precisazioni che ritiene utili in merito alla composizione dell'offerta e di verificare detta composizione tenendo conto delle giustificazioni fornite, pur non presentando le caratteristiche di un principio fondamentale del diritto comunitario, sia, o no, un corollario implicito o un «principio derivato» del principio di concorrenza, considerato in coordinamento con quelli della trasparenza amministrativa e della non discriminazione in base alla nazionalità, e se, quindi, come tale, esso sia dotato, o no, d'immediata vincolatività e di forza prevalente sulle normative interne eventualmente difformi, dettate dagli Stati membri per disciplinare gli appalti di lavori pubblici esulanti dal campo di diretta applicabilità del diritto comunitario».

1. La controversia oggetto di questa ordinanza del Consiglio di Stato trae origine in sostanza dalla Deliberazione della Giunta di Torino del 30 gennaio 2003 con la quale è stato anche adottato il Codice etico degli appalti comunali (Ved. «Offerte anomale in gare d'appalto ll.pp. d'importo inferiore alla soglia comunitaria - Esclusione automatica non obbligatoria»). 1a. - Ved. C. Stato IV 21 febbraio 2005 n. 536 R

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