Sent.C. Cass. 16/02/1988, n. 1652

1. La norma dell'art. 8, 2° c. D.P.R. 30 maggio 1975 n. 301 (regolamento di esecuzione della L. 11 novembre 1971 n. 1046 in materia di ordinamento della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti), la quale (nel testo aggiunto dall'art. 1 D.P.R. 9 gennaio 1978 n. 55) dispone l'aumento del 2% dell'ammontare minimo della pensione base di vecchiaia per ogni anno intero di contribuzione successivo al pensionamento, si riferisce solo alle pensioni spettanti ai sensi della L. 1971 cit. e del relativo regolamento, e cioè conseguenti a venti anni di contribuzione intera da parte di liberi professionisti da sempre iscritti a tale titolo alla Cassa, e non pure alle pensioni maturate sotto il regime anteriore, tanto meno se conseguenti a venti anni di contribuzione intera da parte di liberi professionisti da sempre iscritti a tale titolo alla Cassa, e non pure alle pensioni maturate sotto il regime anteriore, tanto meno se conseguenti a venti anni di contribuzione intera da parte di liberi professionisti da sempre iscritti a tale titolo alla Cassa, e non pure alle pensioni maturate sotto il regime anteriore, tanto meno se conseguenti a soli quindici anni di contribuzione mista, alle quali si riferisce la disciplina transitoria dettata dall'art. 6 secondo comma L. n. 1046, 1971 cit. (che implica l'applicazione delle disposizioni degli artt. 16 del regolamento n. 321 del 1961) e dall'art. 11 regolamento di esecuzione della medesima L. n. 1046 (entrata in vigore il 31 dicembre 1971).