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Sent. C. Cass. pen. 30/03/1992, n. 6537

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1. Edilizia ed urbanistica - Concessione edilizia - Disapplicazione da parte A.G.O. - Condizioni e limiti. 2. Edilizia ed urbanistica - Concessione edilizia - In sanatoria - Violazione di vincoli paesaggistici, naturalistici, idrologici e di uso civico - Poteri del Sindaco.
1. Non è necessaria la prova della collusione tra amministratori comunali e soggetti interessati o l'accertamento dell'avvenuto inizio dell'azione penale a carico degli amministratori comunali per consentire al giudice ordinario di disapplicare un atto di concessione edilizia, sempre, però, che risulti evidente il contrasto con norme giuridiche imperative talmente grave da determinare non la mera illegittimità dell'atto, ma l'illiceità del medesimo e la sua nullità. 2. Non rientra nei compiti del Sindaco il potere di rilasciare una concessione in sanatoria di un'opera abusiva, allorché l'area interessata sia gravata da vincoli paesaggistici, naturalistici, idrogeologici, di uso civico, ecc. nel caso in cui manchino gli atti di autorizzazione delle relative Autorità competenti e l'Autorità comunale non può sanare se non quegli aspetti che rientrano nella competenza urbanistica di sua spettanza, sicché la sanatoria è possibile soltanto con il concorso della volontà di tutti i soggetti pubblici coinvolti (Regione, Enti parco, Sovrintendenza, Università agrarie, ecc.). (Nella fattispecie, la Corte suprema ha ritenuto nulla per illiceità del contenuto una concessione in sanatoria rilasciata dal Sindaco in violazione dei vincoli paesaggistici posti dallo Stato con D.M. 22 maggio 1985 e con l'art. 1 lett. h) L. 8 agosto 1985 n. 431 e senza nulla osta della Regione ai sensi dell'art. 7 L. 29 giugno 1939 n. 1497).

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