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Deliberaz. G.R. Puglia 08/08/2017, n. 1368

Legge regionale n. 33 del 23/11/2016 "Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e attività estrattiva. Modifica all'articolo 1 della legge regionale 12 novembre 2004, n. 21 (Disposizione in materia di attività estrattiva)" - Modalità attuative e procedimentali.
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Testo del provvedimento


L’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Filippo Caracciolo, sulla base dell’istruttoria espletata dai funzionari istruttori, condivisa dalla Dirigente della Sezione Autorizzazioni Ambientali e convalidata dal Direttore del Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio, riferisce quanto segue.

Premesso che:

- in esito all’avvio della procedura di precontenzioso comunitario denominato “Caso EU Pilot 5851/13/ENVI — SIC/ZPS IT9120007 “Alta Murgia” - Attuazione in Italia della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche” avviato dalla D.G. Ambiente della Commissione Europea in data 22/11/2013, la Regione Puglia ha varato la legge regionale n. 33 del 23/11/2016 recante “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e attività estrattiva. Modifica all’articolo 1 della legge regionale 12 novembre 2004, n. 21 (Disposizione in materia di attività estrattiva)”, pubblicata sul B.U.R.P. n. 136 del 25/11/2016 ed entrata in vigore il giorno 10 dicembre 2016;

- la proposta di legiferare prevedendo un obbligo di VIA e/o verifica di assoggettabilità “postume” in relazione alle cave che avessero conseguito un provvedimento autorizzativo ai sensi della legge regionale n. 37/1985 e smi (in materia di autorizzazione all’attività estrattiva) in assenza del previo ed espresso provvedimento di valutazione ambientale, ha assolto alla finalità di ovviare all’elevato rischio di conversione della procedura di precontenzioso - avviata ai sensi dell’art. 258 del TFUE - in infrazione comunitaria, rischio ampiamente preannunciato dalla medesima Commissione Europea con numerose missive agli atti della Regione Puglia. Ancorché tale previsione “postuma” possa invero appalesarsi contraria alla genesi delle procedure di valutazione ambientale, nella fattispecie del caso Eu-Pilot “Alta Murgia” la medesima Commissione Europea, avendo rilevato molteplici casi di non conformità alle Direttive VIA ed Habitat sin dal lontano 2013, ha esplicitamente ammesso la possibilità di “sanare” dette situazioni in via postuma, ovvero ponendo in capo agli operatori già dotati del titolo autorizzativo l’obbligo di assoggettarsi alle relative procedure.

Considerato che:

- l’art. 1 della citata legge regionale individua tre distinte categorie di attività estrattive che soggiacciono alle relative disposizioni: tali categorie corrispondono esattamente a quelle cave che erano state sottoposte al vaglio dalla Commissione Europea per supposta violazione delle disposizioni comunitarie e sono dettagliatamente:

1. le attività estrattive in esercizio ai sensi dell’articolo 35 della legge regionale 22 maggio 1985, n. 37 e smi in attesa di conseguire il formale provvedimento;

2. le attività estrattive autorizzate ai sensi della l.r. n. 37/1985 e smi con provvedimento formale conseguito a partire dal

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Allegato 1 - Prime linee interpretative in relazione alle competenze per l'attuazione dell'art. 1 della legge regionale 12 novembre 2004 n. 21, come novellato dalla 1.r. n. 33 del 23 novembre 2016. Modalità attuative e procedimentali.

Parte di provvedimento in formato grafico

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