FAST FIND : NR13532

Delib.G.R. Lombardia 30/09/2003, n. 7/14393

Determinazione in merito alla prima applicazione del D. Leg.vo 13.1.2003, n. 36 di attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e del D.M. 13.3.2003 relativo ai criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica.
Con le modifiche introdotte dalla Delib.G.R. del 25/01/2006 n.8/1788
Scarica il pdf completo
30689 454219
[Premessa]



LA GIUNTA REGIONALE


Viste:

- la l.r. 7 giugno 1980, n. 94, e successive modifiche e integrazioni;

- il r.r. 9 gennaio 1982, n. 3;

- la deliberazione Comitato Interministeriale 27 luglio 1984 ex art. 5 del d.P.R. 915/82;

- il d.lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 e successive modificazioni ed integrazioni;

- la direttiva 26 aprile 1999, n. 1999/31/CE;

- il d.lgs.13 gennaio 2003, n. 36;

- il d.m. Ambiente e Tutela del Territorio 13 marzo 2003;

Preso atto che il dirigente dell'Unità Organizzativa proponente riferisce che a seguito dell'

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
30689 454220
ALLEGATO A - Determinazioni in merito all'applicazione del d.lgs. 13 gennaio 2003, n. 36 e del d.m. 13 marzo 2003

Il d.lgs. 13 gennaio 2003, n. 36, R di attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e il d.m. 13 marzo 2003 recante i criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, comportano difficoltà interpretative che rendono necessario un approfondimento teso alla predisposizione di indirizzi applicativi comuni al territorio regionale.

La presente circolare prende spunto dalle posizioni minimali comuni a tutte le Regioni riportate nell'elaborato presentato in sede di conferenza Stato-Regioni del 24 luglio 2003.

Le problematiche derivanti dall'applicazione delle nuove norme sono sostanzialmente riconducibili:

1. alla puntuale interpretazione delle norme con conseguente abrogazione e/o modi.ca di tutti i provvedimenti regionali attuativi di carattere generale sin qui assunti a fronte dei disposti delle precedenti normative;

2. alla gestione della fase transitoria per tutti gli impianti esistenti.

Valutando analiticamente il testo del d.lgs. 36/03, sulla base delle osservazioni sin qui pervenute, si ritiene opportuno precisare che:

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
30689 454221
27 settembre 2003

Entro tale data deve essere presentato il piano di adeguamento delle discariche esistenti, individuato all'art. 17, comma 3, del d.lgs. 36/03 ed alle condizioni previste dallo stesso decreto.

Qualora il piano di adeguamento dell'impianto non sia stato presentato entro il termine del 27 settembre 2003, l'autorità competente al rilascio dell'autorizzazione (Regione o, nel caso di discariche di inerti, Provincia) deve emanare un provvedimento di sospensiva dell'attività sino all'avvenuta presentazione di tale piano con previsione di escussione delle garanzie finanziarie prestate qualora il piano non sia presentato entro i 30 giorni successivi all'emanazione del provvedimento.

I disposti relativi al piano di adeguamento ed alle procedure di gestione previsti dal d.lgs. 36/03, non si applicano alle discariche che hanno cessato definitivamente la coltivazione entro il 27 marzo 2003.

I soggetti che devono presentare tale piano sono individuati nei:

- titolari di autorizzazione o gestori di discarica (su loro delega) già in esercizio alla data di entrata

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
30689 454222
16 luglio 2005

Valutando analiticamente il testo del d.lgs. 36/03, sulla base delle osservazioni sin qui pervenute, si ritiene opportuno precisare che:

a. L'art. 17, comma 1, si applica a tutte le di

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
30689 454223
16 luglio 2009

Valutando analiticamente il testo del d.lgs. 36/03, sulla base delle osservazioni sin qui pervenute,

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
30689 454224
Ulteriori considerazioni

Con riferimento agli allegati al d.lgs. 36/03 si ritiene infine opportuno precisare quanto segue:

- all. 1 - punto 1.2.2: a fronte del fatto che, in linea di massima, le discariche per rifiuti inerti esistenti sono attualmente gestite su un unico bacino non suddiviso in lotti idraulicamente separati (con riferimento alla definizione prevista dalla d.g.r. 65874/95), ma con suddivisione in lotti finalizzata esclusivamente alla definizione di termini temporali di gestione e, come tale, non materialmente diversificabili in termini di adeguamento di impermeabilizzazione di fondo, laddove la discarica per rifiuti inerti è limitata all'accettazione dei soli rifiuti di cui alla tab. 3 del d.m. 13 marzo 2003 si ritiene che possa escluders

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.

Dalla redazione

  • Ambiente, paesaggio e beni culturali
  • Rifiuti

Rifiuti, non rifiuti e sottoprodotti: definizione, classificazione, normativa di riferimento

A cura di:
  • Alfonso Mancini
  • Ambiente, paesaggio e beni culturali
  • Albo nazionale dei gestori ambientali
  • Rifiuti

Albo gestori ambientali, normativa, categorie, iscrizione, responsabile tecnico, modulistica

A cura di:
  • Alfonso Mancini
  • Ambiente, paesaggio e beni culturali
  • Rifiuti
  • Tutela ambientale

Classificazione dei rifiuti in base all'origine e in base alla pericolosità

A cura di:
  • Redazione Legislazione Tecnica
  • Infrastrutture e opere pubbliche
  • Finanza pubblica
  • Provvidenze
  • Mezzogiorno e aree depresse
  • Edilizia scolastica
  • Rifiuti
  • Terremoto Centro Italia 2016
  • Calamità/Terremoti
  • Ambiente, paesaggio e beni culturali
  • Edilizia e immobili
  • Strade, ferrovie, aeroporti e porti
  • Protezione civile

Il D.L. 91/2017 comma per comma

Analisi sintetica delle disposizioni rilevanti del settore tecnico contenute nel D.L. 20/06/2017, n. 91 (c.d. “DL Mezzogiorno” convertito con modificazioni dalla L. 03/08/2017, n. 123), con rinvio ad approfondimenti sulle novità di maggiore rilievo.
A cura di:
  • Emanuela Greco
  • Rifiuti
  • Ambiente, paesaggio e beni culturali

Disciplina delle terre e rocce da scavo: sintesi operativa dopo il D.P.R. 120/2017

DEFINIZIONE E CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA Definizione di “terre e rocce da scavo”; Categorie di terre e rocce da scavo; Materiali provenienti da demolizioni; Immersione in mare di materiale derivante da attività di escavo e attività di posa in mare di cavi e condotte - SUOLO ESCAVATO ALLO STATO NATURALE UTILIZZATO IN SITU Riutilizzo in situ del suolo escavato naturale; Suolo naturale nel quale siano presenti “materiali di riporto”; Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo per opere sottoposte a VIA - CONDIZIONI PER QUALIFICARE LE TERRE E ROCCE DA SCAVO COME “SOTTOPRODOTTI” Condizioni comuni a tutti i cantieri; Terre e rocce da scavo nelle quali siano presenti “materiali di riporto”; Onere di attestazione del corretto avvenuto utilizzo; Cantieri con oltre 6.000 mc di scavo per opere soggette a VIA o AIA; Cantieri con meno di 6.000 mc di scavo per opere non soggette a VIA o AIA; Cantieri con oltre 6.000 mc di scavo per opere non soggette a VIA o AIA; Trasporto delle terre e rocce qualificate sottoprodotti - TERRE E ROCCE DA SCAVO QUALIFICABILI COME “RIFIUTI”; Condizioni al cui verificarsi le terre e rocce da scavo sono qualificate “rifiuti”; Deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo qualificate rifiuti - TERRE E ROCCE DA SCAVO IN SITI CONTAMINATI Attività di scavo in siti oggetto di bonifica; Piano dettagliato e campionamento del suolo; Piano operativo; Utilizzo delle terre e rocce scavate nel sito; Presenza di “materiali di riporto” - ATTUAZIONE E LINEE GUIDA.
A cura di:
  • Redazione Legislazione Tecnica