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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Circ. Ass.R. Sicilia 11/12/2015, n. 58941
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PremessaSi rende necessario, a seguito dell'evidente incremento della frequenza degli eventi meteorologici estremi caratterizzati da piogge intense, di breve durata e concentrate geograficamente che provocano dissesti idrogeologici di varia entità e spesso anche conseguenti perdite di vite umane, rendere |
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Storia del PAICon D.A. n. 298 del 4 luglio 2000 viene approvato il Piano straordinario per l'assetto idrogeologico redatto su cartografia in scala 1:50.000 redatto, al fine di rimuovere le situazioni a più alto rischio idrogeologico (elevato e molto elevato), sulla base di un processo conoscitivo svolto in collaborazione con vari rami dell'Amministrazione regionale, enti locali, università e istituti di ricerca. |
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Redazione del PAI per gli aspetti geomorfologiciNella prima fase l'attività principale è stata la predisposizione di un censimento in cui sono state privilegiate le attività di riordino e catalogazione di tutte le indicazioni provenienti dagli enti locali e da dati bibliografici a cui si è aggiunta la mappatura dei fenomeni rilevabili tramite foto interpretazione. Si è quindi analizzato il quadro dei fenomeni franosi già avvenuti, con particolare attenzione a quelli che hanno prodotto danni a persone e lesioni a fabbricati pubblici e privati e alle opere infrastrutturali. Si è raggiunto così un livello di conoscenza omogeneo dei dissesti su tutto il territorio regionale per quanto riguarda metodologia di classificazione e informazioni sugli stessi che continua ad aversi anche tramite gli aggiornamenti successivi operati a seguito di segnalazioni degli enti locali, secondo le modalità stabilite dall'art. 5 delle Norme di attuazione del PAI e meglio esplicitate con circolare ARTA prot. n. 78014 del 22 dicembre 2011R "Aggiornamenti e modifiche dei Piani stralcio per l'assetto idrogeologico della Sicilia". Le richieste di aggiornamento interessano generalmente aree urbane o aree vicine ad infrastrutture (strade, ferrovie, acquedotti....). La prima fase dei progetto PAI in Sicilia, come sopra evidenziato, rende disponibile una fotografia della distribuzione dei principali fenomeni di dissesto su cui si applicano le Norme di attuazione allegate alla Relazione generale del Piano stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico della Regione siciliana del 2004 consultabili nel sito web del Dipartimento. Di seguito si riportano in una tabella analitica i dati di pericolosità P e rischio R, derivanti dal censimento dei fenomeni franosi (più di 33.000) fino ad oggi effettuato dal Dipartimento, che mettono in evidenza la vastità del lavoro, la criticità e la fragilità idrogeologica del territorio siciliano. Dal solo incrocio delle aree classificate in R4 con le sezioni censuarie dell'ISTAT è risultata una stima della popolazione coinvolta di circa 400.000 persone. Per la lettura dei dati inseriti nella tabella bisogna tenere presente che: - le 5 classi di pericolosità di intensità crescente da P0 a P4 (bassa, moderata, media, elevata, molto elevata) derivano dall'incrocio della magnitudo del disses |
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Attività in corso per l'attuazione del PAI per gli aspetti geomorfologiciIl Dipartimento, con l'attuale pianta organica, al momento per questa attività porta avanti solo gli aggiornamenti del PAI derivanti da segnalazioni ed ha in corso il controllo della metodologia utilizzata dal progetto SUFRA e segue la sperimentazione dell'applicazione della Carta di suscettività da frana nel comune di Messina al fine di costituire un'unica base metodologica per l'attuazione della seconda fase |
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Programma delle attività necessarie in riferimento agli aspetti geomorfologiciLe problematiche che il Dipartimento dovrà affrontare nel campo della difesa del suolo non sono solo legate alla propensione al dissesto ma sono più ampie e possono essere raggruppate essenzialmente in |
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Adempimenti operativiNelle more che si possano risolvere tutte le criticità principalmente legate all'insufficienza nel Dipartimento di figure professionali altamente specializzate (attualmente rappresentate da personale a contratto a tempo determinato con scadenza dicembre 2016) o alla mancanza di strutture esterne che possano colmare tale insufficienza e pertanto poter portare avanti al meglio le attività necessarie sopra riportate, al fine però di continuare l'attività legata all'aggiornamento costante delle situazioni di dissesto presenti sul territorio, si ricordano agli enti in indirizzo le procedure stabilite dalla circolare n. 78014 del 22 dicembre 2011R per gli aggiornamenti e modifiche |
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