Sent. C. Stato 28/11/2005, n. 6651

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha pronunciato la pres

1.1. La società appellante è stata esclusa dalla gara indetta dall'Azienda sanitaria locale ... per l'affidamento del servizio di vigilanza privata in favore di uffici e presidi della stessa azienda, limitatamente al lotto 1, per il quale l'interessata aveva partecipato, sulla considerazione che la stessa - per una delle voci di servizio richieste - aveva formulato un'offerta a costo "zero".

Il provvedimento di esclusione è stato impugnato davanti al Tribunale Amministrativo della Campania che, con sentenza n. 9023/2002 della Sezione Prima, che, pure dando atto che il tariffario non prevede per la vigilanza notturna di zona a negozi, con bigliettazione esterna (al quale deve farsi corrispondere una delle voci in cui dovevano essere scomposti i servizi, e precisamente quello di n. 3 di ispezione notturne alla Guardia medica di Giuliano) una tariffa minima, ma soltanto la massima e pur considerando che le asserzioni della ricorrente in ordine alla mancanza di onerosità in concreto di una prestazione già resa nell'ambito di servizi di ispezioni notturne di zona oggetto di differenti contratti, ha tuttavia ritenuto legittima l'esclusione immediata, sulla base dell'asserito contrasto dell'offerta con la sinallagmaticità contrattuale, e della idoneità, di un'offerta di tale tipo, a stravolgere l'affidabilità della contrattazione e la ragionevole certezza della prestazione, nonché dei principi che, in materia di vigilanza, pur ammettendo entro certi limiti la derogabilità delle tariffe prefettizio non ne consento non la totale elusione, sino a consentire offerte del tutto gratuite.

1.2. La sentenza in parola è impugnata dalla interessata, la quale - anche richiamando una recente decisione della Sezione (la n. 7610/2003) intervenuta fra le stesse parti che, relativamente allo stesso servizio, analogamente

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando, accoglie l'appello per quanto di ragione e, per l'effetto