L. R. Veneto 27/03/1998, n. 5 | Bollettino di Legislazione Tecnica
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L. R. Veneto 27/03/1998, n. 5

Disposizioni in materia di risorse idriche, istituzione del servizio idrico integrato ed individuazione degli ambiti territoriali ottimali, in attuazione della L. 5.1.94, n. 36.
Con le modifiche introdotte dalle LL.RR.5/2001, del 18/11/2005 n.15, del 16/08/2007 n.20
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[Premessa]


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Capo I - Norme generali


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Art. 1. - Finalità

1. La presente legge individua gli ambiti territoriali ottimali, disciplina le forme ed i modi di cooperazione fra i Comuni e le Province ricadenti nel

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Art. 2. - Individuazione degli ambiti territoriali ottimali

1. Nel rispetto dei principi della L. n. 36/1994 e del principio di un autonomo approvvigionamento idropotabile, il territorio della Regione Veneto è suddiviso in otto ambiti territoriali ottimali, delimitati come da cartografia e relativi elenchi allegati alla presente legge (allegato A) e denominati:

a) Alto veneto;

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Capo II - Forme di cooperazione e Autorità d'ambito


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Art. 3. - Forme e modi della cooperazione ed istituzione dell'Autorità d'ambito

1. Al fine di garantire la gestione del servizio idrico integrato secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicità, i Comuni e le Province ricadenti in ciascun ambito istituiscono l'Autorità d'ambito, utilizzando una delle seguenti forme di cooperazione:

a) conven

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Art. 4. - Individuazione della forma di cooperazione

1. Ai fini del presente articolo, la consultazione tra gli enti locali partecipanti all'ambito avviene mediante la conferenza d'ambito

2. La conferenza d'ambito è composta dai presidenti e dai sindaci, o dagli assessori delegati, delle province e dei comuni ricadenti nell'ambito ed è convocata e presieduta dal presidente della Provincia col maggior numero di abitanti residenti nei comuni dell'ambito, come indicato nell'allegato A.

3. Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge i Comuni e

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Art. 5. - Ordinamento dell'Autorità d'ambito

1. L'Autorità d'ambito di cui al comma 1 dell'articolo 3 ha personalità giuridica di diritto pubblico.

2. L'ordinamento dell'Autorità d'ambito è stabilito dalla convenzione di cui al comma 2 dell'articolo 3, ovvero dallo statuto di cui al comma 3 dell'articolo 3, nonché dalle disposizioni del presente articolo.

3. Nel caso in cui l'Autorità d'ambito venga istituita utilizzando la forma di cooperazione prevista alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 3, nella convenzione di cui al comma 2 dell'articolo 3 è indicato l'ente locale responsabile del coordinamento.

4. Nell'ipotesi di cui al comma 3, gli organi dell'Autorità sono:

a) l'assemblea d'ambito, composta dai presidenti e dai sindaci, o dagli assessori delegati, delle province e dei comuni ricadenti nell'ambito;

b) il presidente, cui compete la rappresentanza istituzionale e legale, individuato nella persona del presidente della provincia o del sindaco de

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Art. 6. - Organizzazione e funzionamento dell'Autorità d'ambito

1. Per l'espletamento delle proprie funzioni ed attività l'Autorità d'ambito si dota di una struttura operativa alle dipendenze del direttore; può inoltre avvalersi di uffici

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Capo III - Programmazione, organizzazione e gestione del servizio idrico integrato


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Art. 7. - Organizzazione del servizio idrico integrato

1. Gli enti locali partecipanti all'ambito, attraverso la forma di cooperazione individuata ai sensi del comma 1 dell'articolo 3, organizzano il servizio idrico integrato al fine di garantirne la gestione secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità.

2. Fatto salvo quanto previsto dal comma 3 dell'articolo 10 della L. n. 36/1994, l'Autorità d'ambito, provvede, di norma, alla organizzazione ed alla gestione del servizio idrico integrato con

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Art. 8. - Regime di salvaguardia

1. L'Autorità d'ambito, in attuazione del comma 4 dell'articolo 9 della L. n. 36/1994, ove lo ritenesse rispondente agli interessi generali dell'ambito, può prevedere, su domanda degli enti locali proprietari, che l'organizzazione del servizio idrico integrato di cui all'articolo 7 preveda anche la salvaguardia di una o più delle gestioni esistenti.

2. Al fine di assicurare il razionale utilizzo delle risorse idriche la salvaguar

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Art. 9. - Criteri per il razionale utilizzo delle risorse idriche

1. Al fine di garantire il razionale utilizzo delle risorse idriche e di assicurare una gestione dei servizi rispondente ai principi di efficienza, efficacia ed economicità nell'intero territorio regionale, le Autorità d'ambito organizzano il servizio idrico integrato di cui all'articolo 7 e disciplinano il regime di salvaguardia di cui all'articolo 8, tenuto conto anche dei criteri di cui al presente articolo.

2. Nel caso di applicazione del comma 4 dell'articolo 7, al fine di garantire adeguate caratteristiche di efficienza, efficacia ed economicità della gestione e di qualità del servizio prestato all'utenza, ciascun soggetto gestore, con l'esclusione delle conce

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Art. 10. - Rapporti tra Autorità d'ambito e soggetti gestori

1. I rapporti tra Autorità d'ambito e soggetti gestori di ciascun ambito sono regolati da una convenzione di gestione e relativo disciplinare.

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Art. 11. - Cessazione delle gestioni esistenti non salvaguardate

1. Entro sessanta giorni dal subentro dei nuovi soggetti gestori, gli enti locali proprietari parteci

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Art. 12 - Tariffa

N2 “1. La tariffa è determinata dall’Autorità d’ambito secondo un calcolo eseguito conformemente ai criteri ed ai metodi di cui agli articoli 13, 14 e 15 della legge n. 36/1994 e del decreto del Ministro dei lavori pubblici del 1 agosto 1996. Nel calcolo della tariffa l’Autorità d’ambito deve altresì considerare ed includere la quota di cui al comma 2 ter. La tariffa così determinata costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed è unica per ciascuna gestione.”.

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Art. 13. - Programma pluriennale degli interventi

1. Al fine della predisposizione del programma degli interventi di cui al comma 3 dell'articolo 11 della L. n. 36/1994, gli enti locali partecipanti all'ambito, entro sessanta giorni dalla costituzione dell'Autorità d'ambito, operano la ricognizione delle opere di acquedotto, fognatura e depurazione esistenti.

2. Trascorso inutilmente il termine previsto al comma 1, alla ricognizione delle opere di adduzione, distribuzione, fognatura e depurazi

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Capo IV - Programmazione regionale


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Art. 14. - Modello strutturale degli acquedotti

1. Al fine di coordinare su scala regionale le azioni delle Autorità d'ambito, la Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, nonch&eacut

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Art. 15. - Modifiche al piano regionale di risanamento delle acque

1. Le disposizioni della presente legge sostituiscono le previsioni incompatibili del piano regionale

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Capo V - Controllo e partecipazione degli utenti


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Art. 16. - Verifica dello stato di attuazione

1. La Giunta regionale, verifica periodicamente lo stato di attuazione, della presente legge da parte degli enti locali interessati, nonché il funzionamento delle Assemblee d'ambito.

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Art. 17. - Comitati consultivi degli utenti

1. Entro centottanta giorni dalla loro costituzione, le Autorità d'ambito costituiscono comitati consultivi deg

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Capo VI - Norme transitorie e finanziarie


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Art. 18 - Personale

1. Con apposita legge regionale da emanarsi entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legg

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Art. 19 - Norme transitorie

1. Le concessioni relative alla gestione di uno o più dei servizi idrici stipulate dopo l'entrata in vigore della L. n. 36/1994 e rite

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Art. 20. - Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge, quantificabili in lire 400.000.000 per l'anno 1998, si fa fronte mediante riduzione di pari importo dello stanziamento, in termini di competenza e cassa, del capitolo n. 80210 denominato "Fondo globale spese correnti", partita n. 4 "Istituzione servizio idrico integrato", iscritto nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per l'esercizio 1998, e contemp

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