Circ.Ass.R. Sicilia 16/09/1995, n. 1/95

Il 1° comma dell'art. 5 della L.R. 12 gennaio 1993, n. 9 Rha fatto obbligo ai comuni dell'Isola di portare a compimento l'esame istruttorio delle domande di concessione o autorizzazione in sanatoria ed ogni altro adempimento connesso, previsto dalla L.R. n. 37/85 Re successive modificazioni ed integrazioni entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della stessa L. n. 9/93.

Il 1° comma dell'art. 17 della L.R. 7 giugno 1994, n. 19 ha prorogato il termine per gli adempimenti di cui sopra, al 31 dicembre 1995.

Il 3° co

Alcuni comuni hanno chiesto il parere di questo Assessorato in ordine ai provvedimenti da adottarsi da parte del sindaco sulle istanze di concessione o autorizzazione in sanatoria, per le quali, una o più volte è stata chiesta l'integrazione della documentazione originariamente prodotta dalle ditte richiedenti la sanatoria; ciò in considerazione che l'art. 26, comma 12°, della L.R. n. 37/85,

Da parte di numerosi comuni costieri dell'Isola sono pervenute richieste di parere in ordine alla possibilità o meno di concedere la sanatoria di cui all'art. 31 della L. 28 febbraio 1985, n. 47, R per le opere realizzate abusivamente entro la fascia di rispetto dei 150 metri di arretramento dalla battigia del mare prevista dall'art. 15, comma 1°, lett. a), della L.R. 12 giugno 1976, n. 78.

Riguardo alla problematica in questione risulta indispensabile riferirsi al contenuto della sentenza n. 171 del 2 giugno 1994 del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana.

Con i motivi della decisione adesso citata non sono stati ritenuti suscettibili di sanatoria gli edifici abusivamente realizzati nella fascia di inedificabilità della battigia del mare ex lege n. 78/76, in virtù del disposto di cui all'art. 23, comma 10°, della L.R. n. 37/85; e ciò, nonostante sia

Necessita evidenziare che i termini di scadenza fissati dall'art. 5 della citata L.R. n. 9/93 in argomento non prorogano in alcun modo i termini fissati dall'art. 26 della L.R. n. 37/85 (sostituito dall'art. 35 della L. n. 47 del 28 febbraio 1985). Infatti, nei casi in cui siano stati (o vengano) rispettati i presupposti per una valida formazione del silenzio-assenso previsti dal 15° e 16° comma del citato art. 26 (pagamento dell'oblazione, accatastamento, esclusione dei casi di insanabilità di cui al comma 10° dell'art. 23 della L.R. n. 37/85, e decorrenza del termine perentorio di 24 mesi, nei casi di costruzioni ricadenti in zone soggette a vincoli previsti dallo stesso art. 23, dalla data di rilascio del parere, nulla osta o comunque delle determinazioni favorevoli delle competenti autorità o dalla data di approvazione dei piani particolareggiati di recupero), la domanda di sanatoria è da intendersi accolta.

Sull'istituto del silenzio-assenso, si rinvia alle direttive ed ai chiarimenti al riguardo dettagliatamente forniti dal

Nel ribadire alle SS.LL. le gravi responsabilità che potrebbero derivare dalla mancata definiz