D. Cons. Sup. LL.PP. 09/07/2015, n. 220 | Bollettino di Legislazione Tecnica
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D. Cons. Sup. LL.PP. 09/07/2015, n. 220

Linee guida per l’identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di composti fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP) da utilizzarsi per il consolidamento di costruzioni esistenti.
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[Premessa]



Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Presidente


Visto il decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 2006, n. 204, «Regolamento di riordino del Consiglio Superiore dei lavori pubblici» come modificato dal citato D.P.R. n. 211/2008, e in particolare l’articolo 2, comma 3), e l'articolo 9;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2014, n. 72 concernente «Regolamento recante l'organizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti»;

Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei t

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Art. 1

È approvato il testo della «Linea Guida per l'identificazione, la qualif

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Art. 2

Per un periodo di dodici mesi, decorrenti dalla data del presente decreto per quanto co

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Art. 3

Il presente decreto e le Linee Guida allegate sono pubblicati sul sito internet istit

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ALLEGATO - LINEA GUIDA PER LA IDENTIFICAZIONE, LA QUALIFICAZIONE ED IL CONTROLLO DI ACCETTAZIONE DI COMPOSITI FIBRORINFORZATI A MATRICE POLIMERICA (FRP) DA UTILIZZARSI PER IL CONSOLIDAMENTO STRUTTURALE DI COSTRUZIONI ESISTENTI
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1. Scopo

Le vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni, approvate con D.M. 14 gennaio 2008 (nel seguito NTC 2008) prescrivono, al punto 11.1, che tutti i materiali e prodotti da costruzione, quando impiegati per uso strutturale, debbano essere identificabili, in possesso di specifica qualificazione all’uso previsto e debbano altresì essere oggetto di controllo in fase di accettazione da parte del Direttore dei lavori.

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2. Campo di applicazione

I sistemi di rinforzo FRP, realizzati mediante l’impiego di fibre lunghe e continue di vetro, carbonio o arammide, ed immerse in una matrice polimerica termoindurente, oggetto della presente Linea Guida, sono di due tipi:

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3. Riferimenti normativi
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3.1 Sistemi di rinforzo preformati

Per la descrizione delle caratteristiche tecniche dei sistemi di rinforzo preformati

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3.2 Sistemi di rinforzo realizzati in situ

Le fibre dei tessuti e le resine utilizzate devono essere conformi alle seguenti norme tecniche:

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4. Sistemi di rinforzo preformati
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4.1 Classificazione

Nell’ambito della presente Linea Guida i sistemi di rinforzo preformati sono classificati in base ai valori delle seguenti due caratteristiche meccaniche: modulo elastico e tensione di rottura.

Tali caratteristiche, valutate in regime di trazione uniassiale, devono essere riferite all’unità di superficie complessiva della sezione retta del rinforzo FRP (fibre e matrice), ortogonalmente cioè alla direzione delle fibre.

La successiva Tabella 1 riporta le classi di tali rinforzi contemplate dalla Linea Guida ed i corrispondenti valori delle suddette caratteristiche meccaniche, da calcolarsi come indicato al punto 4.3.2. Le classi E17 ed E23 sono riprese dalla UNI-EN 13706-3.

Prodotti della stessa classe che siano realizzati con fasi differenti (fibre e/o resina) richiedono processi di qualificazione separati.

I valori esposti sono nominali. La condizione che i valori del modulo elastico e della resistenza a trazione di un sistema preformato, calcolati come sopra indicato, siano maggiori o uguali a quelli nominali, ne legittima l’appartenenza alla corrispondente classe. Nel caso di un materiale che, nella fase di qualificazione, presenti valori del modulo elastico e della resistenza a trazione ricadenti in classi differenti, la denominazione è fatta con riferimento alla classe con caratteristiche inferiori.


Tabella 1 - Classi degli FRP preformati


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4.2 Qualificazione

4.2.1 Sistema di gestione della qualità

Tutti i sistemi di rinforzo preformati, oggetto della presente Linea Guida, devono essere prodotti in uno stabilimento dotato di un sistema permanente di controllo interno della qualità.

Fatto salvo quanto disposto da norme europee armonizzate, ove disponibili, il sistema di gestione della qualità, che sovrintende al processo di fabbricazione, deve essere predisposto in coerenza con la norma UNI EN 9001 e valutato, in sede di rilascio del CIT, dal STC.

Successivamente, in sede di rinnovo, il sistema di certificazione, ai sensi della UNI EN 9001, deve essere attestato da un Organismo di certificazione abilitato ai sensi della vigente normativa in materia.

Il sistema di gestione della qualità deve prevedere specifici controlli in ordine ai seguenti aspetti:

- pianificazione delle attività di gestione del sistema stesso;

- controllo della progettazione;

- qualifica dei fornitori;

- controllo dell

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4.3 Prove iniziali di tipo

Ai fini del rilascio del CIT sono richieste prove iniziali di tipo.

Le prove devono essere effettuate presso un laboratorio autorizzato ai sensi dell’art. 59 del D.P.R. 380/2001, con comprovata esperienza e dotato di strumentazione adeguata per prove su FRP. Nel seguito, riferendosi ad un laboratorio con i predetti requisiti, si parlerà semplicemente di «Laboratorio incaricato».

Le prove devono essere condotte da personale qualificato con comprovata esperienza nella caratterizzazione dei materiali compositi e devono essere eseguite utilizzando attrezzature di prova idonee ed opportunamente tarate.

Le prove devono essere effettuate per tutti i prodotti presenti in catalogo.

Sono «prodotti diversi» quelli che appartengano a classi diverse (vedere punto 4.1) ovvero che, pur della stessa classe, siano realizzati con un differente accoppiamento di fibre e resina, da intendersi come diversa percentuale dei due componenti o diverso processo produttivo.

Per ogni prodotto deve essere redatto un Registro delle prove iniziali di tipo dove devono essere riportati, per le elaborazioni statistiche, i dati caratteristici relativi ai campioni esaminati, unitamente ai valori medi, agli scarti quadratici e ad ogni altra informazione significativa.

Devono essere condotte le prove di cui ai successivi punti 4.3.1, 4.3.2 e 4.3.3.


4.3.1 Prove di qualificazione di tipo meccanico

Il Laboratorio incaricato preleva presso lo stabilimento di produzione, per ogni prodotto, una serie di 15 campioni, ricavati da 3 diversi lotti di produzione: 5 per ogni lotto di produzione.

A cura del Laboratorio incaricato, sui campioni sono determinati il valore medio del modulo elastico e quello caratteristico della tensione di rottura, entrambi nella direzione delle fibre.

Il valore caratteristico è calcolato sottraendo al valore medio il doppio della deviazione standard. Le condizioni di temperatura, pressione ed umidità relativa alle quali le prove devono essere effettuate sono quelle standard (20 °C, pressione atmosferica, 50% U.R.).

I suddetti valori non devono risultare inferiori ai corrispondenti valori nominali della stessa classe, come specificato al punto 4.1.

Nel caso in cui il risultato della qualifica dovesse essere negativo, si prelevano altri 5 campioni dallo stesso lotto di produzione che ha dato luogo al risultato negativo e il nuovo prelievo integra la campionatura ai fini statistici. In caso di perdurante risultato negativo, che deve essere comunicato dal Laboratorio incaricato al STC, il processo di qualificazione deve essere ripetuto.


4.3.2 Prove cicliche di gelo-disgelo

Con le stesse modalità di cui al punto 4.3.1, il Laboratorio incaricato preleva ulteriori 4 coppie di campioni (totale 8 campioni): 2 coppie da uno a scelta dei 3 lotti di produzione di cui al punto precedente; altre 2 coppie da uno a scelta dei due lotti rimanenti.

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4.4 Prove periodiche di verifica della qualità

Per quanto riguarda le prove di controllo continuo della produzione in fabbrica (a seguito dell’avvio della produzione e del rilascio del CIT ) sono previste solo prove di trazione nella direzione delle fibre per la determinazione della tensione di rottura e del modulo elastico secondo le modalità già illustrate al punto 4.3.1.

Ai fini della verifica della qualità, il Laboratorio incaricato deve effettuare controlli saltuari, a intervalli non superiori a dodici mesi, operando su 6 campioni prelevati da due differenti lotti di produzione, in ragione di 3 campioni per lotto e comunque ogni 500 m di prodotto.

Su tali campioni il Laboratorio incaricato effettua le prove di determinazione della tensione di rottura a trazione e del modulo elastico, entrambi nella direzione delle fibre.

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4.5 Procedure per il rilascio del Certificato di Idoneità Tecnica (CIT)

La richiesta di qualificazione deve essere inoltrata dal Produttore al STC allegando idonea documentazione nella quale siano riportati:

- relazione tecnica descrittiva dell’impianto di produzione recante l’individuazione dello stabilimento, la descrizione degli impianti e dei processi di produzione, l’elencazione di eventuali attività effettuate da soggetti esterni;

- indicazione del Direttore Tecnico di Stabilimento con allegato curriculum dove sono rappresentate le esperienze lavorative e la conoscenza del processo produttivo;

- descrizione dell’organizzazione del controllo interno di qualità con indicazione delle responsabilità aziendali tra cui i nominativi del Direttore tecnico, del Responsabile di produzione, del Responsabile attrezzature/officine, del Responsabile della qualità aziendale e degli eventuali responsabili delle singole procedure di controllo di produzione;

- copia del Manuale di qualità aziendale, coerente alla norma UNI EN 9001, e della certificazione del controllo di produzione in fabbrica, che specifichi gli aspetti dell’effettiva attuazione del sistema di garanzia di qualità, il trattamento delle non conformità;

- disegni tecnici completi e dettagliati di ciascun prodotto di cui si richiede la qualificazione, comprensivi di sezioni e particolari costruttivi, con indicazione di materiali, loro composizione (fibre, resine, eventuali additivi), trattamenti, finiture superficiali e quanto necessario per individuarne ogni aspetto; i disegni devono riportare l’approvazione del Direttore tecnico dello Stabilimento;

- dichiarazione di non tossicità dei prodotti e dei relativi materiali e componenti;

- modalità di marcatura che si intende adottare per l’identificazione del prodotto finito;

- modalità di rintracciabilità del prodotto adottate nei documenti del Produttore e nel documento di trasporto;

- dichiarazione attestante che il servizio di controllo interno della qualità sovrintende ai controlli di produzione ed è indipendente dai servizi di produzione;

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4.6 Documentazione di accompagnamento delle forniture

Tutte le forniture di materiali oggetto della presente Linea Guida devono riportare n

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4.7 Controlli di accettazione in cantiere.

I controlli di accettazione in cantiere sui materiali FRP preformati:

- sono obbligatori e di competenza del Direttore dei lavori;

- devono essere campionati nell’ambito di ciascun lotto di spedizione e devono riguardare tutti i rinforzi FRP preformati oggetto di fornitura;

- le prove meccaniche devono essere effettuate da un laboratorio di cui all’art. 59 del D.P.R. 380/2001, con comprovata esperienza e dotato di strumentazione adeguata per prove su FRP, in tempo ritenuto utile dal Direttore dei Lavori ai fini dell’accertamento della qualità e della conformità alle specifiche di progetto dei rinforzi oggetto di fornitura e comunque non oltre 30 giorni.

Ferme restando le responsabilità del Produttore, il Direttore dei Lavori, prima della messa in opera, è tenuto a verificare che tutti i prodotti oggetto della fornitura risultino adeguatamente marchiati ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi. Qualora il marchio non dovesse rientrare fra quelli depositati presso il STC, i prodotti non possono essere accettati in cantiere ed il Direttore dei Lavori è tenuto a segnalare la circostanza al STC.


4.7.1 Prelievo

Il campionamento deve essere effettuato dal Direttore dei Lavori o da tecnico di sua fiducia che deve assicurare, mediante idonee sigle, etichettature indelebili, la rintracciabilità dei campioni in ordine alla fornitura ed alla ubicazione e all’uso pre

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4.8 Rintracciabilità in cantiere

Ai fini della rintracciabilità dei prodotti, l’Appaltatore deve assicura

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4.9 Qualificazione dei Fornitori

Nel caso in cui i sistemi di rinforzo preformati, acquistati presso Produttori qualificati come descritto ai punti precedenti, siano successivamente immessi sul mercato, con un proprio marchio o logo, da soggetti differenti, di seguito denominati “Fornitori”, che non effettuino su di essi alcuna altra trasformazione, ai fini della qualificazione devono essere soddisfatte le prescrizioni di seguito riportate.

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4.10 Prodotti provenienti dall’estero

Gli adempimenti di cui ai punti precedenti si applicano anche ai sistemi preformati provenienti dall’estero.

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4.11 Installazione

Alla documentazione di accompagnamento di ogni lotto di spedizione il Produttore, o i

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5. Sistemi di rinforzo realizzati in situ

Quanto riportato al presente punto si riferisce esclusivamente a sistemi di rinforzo realizzati in situ e costituit

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5.1 Classificazione

Nell’ambito della presente Linea Guida i sistemi di rinforzo realizzati in situ sono classificati in base ai valori del modulo elastico e della tensione di rottura.

Le suddette caratteristiche meccaniche devono essere riferite all’area delle sole fibre secche all’interno della sezione retta del rinforzo, al netto, cioè, della resina di impregnatura.

I sistemi di rinforzo realizzati in situ sono riconducibili alle classi specificate nella successiva Tabella, 4 nella quale sono riportati i relativi valori nominali del modulo elastico e della tensione di rottura a trazione, nella direzione delle fibre, calcolati come indicato al successivo punto 5.2.3.

I valori esposti sono nominali: la condizione che i valori del modulo elastico e della resistenza a trazione di un sistema di rinforzo realizzato in situ, calcolati come sopra indicato, siano maggiori o uguali a quelli nominali, ne legittima l’appartenenza alla corrispondente classe.

Nel caso di un materiale che, nella fase di qualificazione, presenti valori del modulo elastico e della resistenza a trazione ricadenti in classi differenti, la denominazione è fatta con riferimento alla classe con caratteristiche nominali i

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5.2 Qualificazione

E’ richiesta una qualificazione del Fornitore ed una qualificazione iniziale dei sistemi di rinforzo realizzabili con le fasi (resina e fibre) commercializzate da quest’ultimo.

A tal fine sono previste, sia prove di tipo meccanico, che prove di accertamento della durabilità ambientale.

Le prove devono riguardare tutti i diversi prodotti presenti in catalogo, intendendo come tali prodotti che differiscano per la classe di appartenenza (vedere punto 5.1), ovvero che, pur se della stessa classe, siano realizzati con un diverso accoppiamento di fibre e resina e/o una diversa grammatura delle fibre.


5.2.1 Qualificazione dei Fornitori

I Fornitori devono dotarsi di un sistema di gestione della qualità coerente con la norma UNI EN 9001 e certificato da un Organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed organizzazione, che operi nel rispetto della norma UNI EN 17021:2006.


5.2.2 Qualificazione dei sistemi di rinforzo realizzati in situ

I Fornitori di cui al presente punto, sono tenuti ad inoltrare al STC richiesta di CIT, ai sensi del punto 11.1, caso C, delle NTC 2008, allegando:

- elenco e caratteristiche del sistema di rinforzo che si intende qualificare con l’indicazione della composizione in termini di fasi (fibre e resine);

- copia della certificazione del sistema di gestione della qualità;

- modalità di marcatura che si intende adottare per l’identificazione del sistema di rinforzo;

- indicazione delle fonti di approvvigionamento delle fasi;

- dichiarazione, resa dai produttori delle fasi (fibre e resine), circa le caratteristiche prestazionali delle fasi stesse;

- copia del Manuale di qualità aziendale, coerente alla norma UNI EN 9001;

- copia del Manuale di preparazione dei prodotti del sistema di rinforzo, dove sono fornite le istruzioni operative per la corretta realizzazione del prodotto fibrorinforzato;

- copia del Manuale di installazione dei prodotti del sistema di rinforzo, dove sono fornite le istruzioni operative per la corretta applicazione del sistema di rinforzo;

- indicazione del Laboratorio incaricato (si veda in merito quanto specificato al punto 4.3) presso il quale verranno eseguite le prove di qualificazione;

- eventuali certificazioni relative ai sistemi di rinforzo, per cui è inoltrata la richiesta di qualificazione, rilasciate in data antecedente all’entrata in vigore della presente Linea Guida.

Il STC verifica la completezza e congruità della documentazione presentata, nonché l’idoneità del Laboratorio incaricato.

In caso di esito positivo il STC notifica al Fornitore la possibilità di proseguire nella Procedura di qualificazione del prodotto. In caso di esito negativo indica le azioni correttive da adottare.

La Procedura di qualificazione del prodotto continua con i seguenti passi:

- esecuzione delle prove di qualificazione a cura del Laboratorio incaricato dal Fornitore secondo le procedure di cui al punto 5.3.2 e 5.3.3;

- inoltro al STC, da parte del Laboratorio incaricato, dei risultati delle prove di qualificazione, su cui detto Servizio deve esprimere giudizio di conformità;

- in caso di giudizio negativo, il Fornitore può individuare le cause delle non conformità, apportare le opportune azioni correttive, di cui è tenuto a dare comunicazione sia al Laboratorio incaricato che al STC, e successivamente ripetere le prove di qualificazione.

- in caso di giudizio positivo il STC, sentita la competente Sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, provvede a rilasciare al Fornitore il CIT.

Il prodotto può essere impiegato solo dopo il rilascio del CIT, che ha validità di 5 anni e può essere rinnovato. Per quanto riguarda la validità del CIT, il suo rinnovo, ovvero la sua sospensione o ritiro, valgono le indicazioni contenute ai punti 4.5.2, 4.5.3 e 4.5.4 della presente Linea Guida.

Ogni modifica significativa apportata dal Fornitore rispetto a quanto dichiarato e/

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6. Appendice

ALLEGATO A - Scheda tecnica (sistemi di rinforzo preformati)

il produttore deve riportare i valori statistici necessari per la valutazione delle resistenze caratteristiche (ad esempio media, scarto quadratico medio, popolazione, frattile, intervallo di confidenza).


Descrizione

Nome commerciale, tipo di fibra, tipo di resina, marcatura ed ogni altra informazione generale ritenuta utile.


Caratteristiche geometriche e fisiche


Proprietà

Unità di misura

Metodo di prova normativa di riferimento

Spessore (lamina/laminato)

mm


Larghezza

mm


Lunghezza

mm


Colore



Densità

fibra

g/cm3

ISO 1183-1:2004(E)


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