St. CNN 28/05/2015, n. 283-2015/C

Lo Studio analizza la nuova disciplina, introdotta dal Legislatore con il D.L. 12/09/2014, n. 133 (cosiddetto decreto “sblocca Italia”, convertito in legge dalla L. 164/2014), dei “contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili”, (cosiddetto “Rent to buy”) sotto il profilo della effettività della tutela giurisdizionale, con particolare riferimento alla restituzione dell’immobile in ipotesi di inadempimento del conduttore.
In detta prospettiva, una volta esclusa la possibilità di ricorrere alla tutela sommaria (e segnatamente al procedimento di convalida di sfratto), lo Studio analizza i requisiti che il diritto sancito dal contratto deve possedere (certezza, liquidità ed esigibilità), concludendo nel senso di ritenere che - in ipotesi di inadempimento del conduttore - se il contratto di ha la forma dell’atto pubblico e contiene una clausola risolutiva espressa, il proprietario/concedente dell’immobile può agire legittimamente in sede esecutiva per ottenere il rilascio dell’immobile sulla base di un titolo esecutivo stragiudiziale, e quindi senza passare per un preventivo accertamento giurisdizionale. In senso analogo lo Studio conclude anche con riferimento all’atto pubblico di Rent to buy quale titolo esecutivo per il rilascio dell’immobile alla scadenza del contratto.