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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Circ. P.G.R. Piemonte 16/03/2015, n. 2/AMB
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PremessaCome noto, il decreto legge 12 settembre 2014, n. 133R (convertito dalla legge 164/2014) all’articolo 7 ha introdotto importanti novità sul fronte del servizio idrico integrato, volte a potenziare e presidiare con maggiore incisività le funzioni di governance del servizio e ad accelerare e consolidare la riunificazione della dimensione gestionale del servizio medesimo. |
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1. Obbligatorietà della partecipazione dei Comuni all’Ente di governo dell'ambito territoriale ottimale individuato dalle Regioni e correlata potestà sostitutivaLa lettura del rinnovato articolo 147 del d.lgs. 152/2006, rende sin da subito evidente la chiara volontà del legislatore statale di addivenire ad un unico centro di imputazione delle funzioni di governo del servizio idrico integrato (intese come l’insieme delle funzioni di specificazione della domanda di servizio, approvazione del relativo piano d'ambito, definizione del modello organizzativo e individuazione delle modalità di produzione del servizio, affidamento del servizio, controllo operativo, tecnico e gestionale sull'erogazione del servizio). Il legislatore statale, inoltre, presidia l’adempimento del suddet |
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2. Concessione in uso gratuito al gestore del servizio delle infrastrutture idriche di proprietà degli enti locali. Potestà sostitutiva e danno erarialeL’affidamento delle infrastrutture idriche, in uso gratuito al gestore, di proprietà degli Enti locali, singoli o consorziati che siano, costituisce un preciso obbligo giuridico sancito dal d.lgs. 152/2006 e non |
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3. Razionalizzazione del regime di affidamento e unicità della gestioneLa nuova disciplina dell’affidamento del servizio idrico integrato contenuta nell’articolo 149 bis del d.lgs. 152/2006, introdotto dal d.l. 133/2014, sostituisce integralmente le precedenti regole contenute nel successivo articolo 150, disposizione quest’ultima che richiamava le regole di affidamento contenute nell’articolo 113 del d.lgs. 267/2000R, i cui disposti però erano stati implicitamente abrogati dall’anzidetto articolo 23 bis, poi bocciato dal referendum del 2011. L’introduzio |
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4. Processo di transizione verso la gestione unica d’ambito. Potestà sostitutiva e danno erarialeCon la novella dell'articolo 172 del d.lgs. 152/2006R concernente le gestioni esistenti, viene ridisegnato il regime transitorio che condurrà al rinnovato assetto organizzativo del servizio. La norma prevede quanto segue: - gli Enti di governo che non abbiano già provveduto a redigere il piano d'ambito o non abbiano scelto la forma di gestione e avviato la procedura di affidamento, debbono provvedervi entro il termine perentorio del 30 settembre 2015, disponendo l’affidamento del servizio al gestore unico con la conseguente decadenza degli affidamenti in corso non conformi alla disciplina pro tempore vigen |
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5. Gestore unico e salvaguardia delle gestioni autonome esistenti da parte dei Comuni montaniIn deroga al principio dell’unità della gestione, la legge di conversione del d.l. 133/2014 ha introdotto una clausola di salvaguardia nei confronti delle gestioni autonome esistenti nei Comuni montani con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti, istituite ai sensi del comma 5 dell’articolo 148 del d.lgs. 152/2006, inserendo l’apposito comma 2 bis all’interno dell’articolo 147 che così recita: “Qualora l'ambito territoriale ottimale coincida con l'intero territorio regionale, ove si renda necessario al fine di conseguire una maggiore efficienza gestionale ed una migliore qualità del servizio all'utenza, è consentito l'affidamento del servizio idrico integrato in |
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