Sent. TAR. Piemonte 23/01/2014, n. 134

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (Sezione Prima) ha pronunciato la presente sentenza

1. Il ricorrente si afferma proprietario di un fabbricato rurale con appezzamento di terreno sito nel Comune di Premia e censito al C.T. F. 47, mappale 28, 4, 11, 13, 14, 21, 24, 251, oltre che di una quota di comproprietà censita al F. 47 mappale 29.

2. A seguito di un sopralluogo condotto nell’area in data 29 agosto 2009, il responsabile del servizio del Comune di Premia adottava una prima ordinanza nr. 5 del 15 marzo 2010 di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, contestando la realizzazione in assenza di titolo abilitativo di una ristrutturazione edilizia con modesto ampliamento e formazione di nuova scala e di vano accessorio con sovrastante terrazzo. Nel provvedimento si specificava che il “terrazzo risulta di evidente formazione recente nella tipologia di materiale impiegato” e, circa l’ampliamento del medesimo, si rilevava che “non esiste titolo di proprietà, comprovante la vendita del terreno su cui è stato ampliato il terrazzo”

3. Detta ordinanza è stata impugnata nel giudizio iscritto ad R.G. 718/2010 sulla base delle seguenti censure:

- con riferimento all’asserita mancanza del titolo di proprietà dell’area sulla quale è stato ampliato il terrazzo, il ricorrente ha contestato l’assunto fatto proprio dall’amministrazione, rilevando, in particolare, che la definizione del titolo di proprietà è oggetto di un giudizio civile pendente avanti il Tribunale di Verbania, sezione distaccata di Domodossola, nel quale Anderlini Erminio ha avanzata istanza di accertamento (ai sensi dell'art. 938 c.c.) dell'intervenuta usucapione per accessione invertita della costruzione oggetto del presente ricorso e della relativa porzione di terreno. Aggiunge che tale circostanza è stata resa nota nella relazione illustrativa del progetto, redatta dall'architetto Della Ferrera Umberto, e che ingiustificatamente non è stata presa in considerazione ai fini della definizione del procedimento di sanatoria;

- in merito alla consistenza delle opere il ricorrente ha sostenuto che esse, configurandosi come "corpi aperti che non costituiscono volumetria”, rispettano le disposizioni del P.R.G.C. adottato, in quanto afferenti a immobile per cui il proprietario può chiedere la trasformazione d'uso in residenza temporanea con possibilità di ristrutturazione edilizia e aumento del 20% del volume esistente;

- il ricorrente ha censurato, inoltre, la genericità della motivazione dell'ordinanza oggetto di impugnazione e ha dedotto che il terrazzo non è di nuova costruzione ma risulta essere di vecchia data, mentre l'unico intervento posto in essere di recente ha riguardato la sostituzione dei vecchi pali del balcone, ormai vetusti ed estremamente pericolosi, con altri pali in legno. Sulla base di dette circostanze ha contestato, quindi, che per la sostituzione dei pali del terrazzo possa esigersi il preventivo rilascio di titolo edilizio.

4. Con diversa ordinanza n. 6 del 15 marzo 2010, è stata intimata la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi con riguardo alla realizzazione in assenza di titolo abilitativo di un “corpo aggiunto uso legnaia”.

Nell’ordinanza si richiama l’esito del sopralluogo del 29 agosto 2009 con il quale è stata riscontrata la realizzazione di opere edilizie in assenza di titolo abilitativo. Nel provvedimento si specifica che il “corpo aggiunto (ad uso legnaia) all’edificio non risulta conforme a qu

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (Sezione Prima) definitivamente pronunciando sul ricorso iscritto ad R.G. 718/2010 lo acco