Sent. C. Cass. pen. 16/11/2010, n. 40475 | Bollettino di Legislazione Tecnica
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Sent. C. Cass. pen. 16/11/2010, n. 40475

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Edilizia e immobili - Abusi e reati edilizi - Manufatto abusivo - Procedimento di esecuzione - Rilascio del permesso di costruire in sanatoria - Automatica caducazione dell'ordine di demolizione - Esclusione.

L'ordine di demolizione del manufatto abusivo, impartito con la sentenza di condanna, non è caducato in modo automatico dal rilascio del permesso di costruire in sanatoria. (In motivazione la

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SENTENZA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA

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OSSERVA

1. Provvedimento impugnato e motivi del ricorso - Con l'ordinanza qui impugnata, il giudice per l'esecuzione ha respinto l'istanza di revoca dell'ingiunzione di demolizione di un manufatto abusivo edificato dal ricorrente in violazione del D.P.R. n. 380 del 2001, art. 44, lett. b) e per il quale lo stesso era stato condannato con decreto divenuto irrevocabile. Il giudicante, dopo aver sentito nel corso della camera di consiglio il responsabile comunale per l'edilizia di Villasimius, pur avendo accertato il rilascio da parte di quella autorità, di una concessione in sanatoria, ha ritenuto tale provvedimento illegittimo per mancanza del requisito della cd. "doppia conformità" (vale a dire, del parere anche dell'autorità preposta alla tutela del paesaggio).

Avverso tale decisione, il Ventrici ha proposto ricorso, tramite il difensore, deducendo:

1) violazione di legge (art. 606 c.p.p., lett. a)) per avere il giudice penale esercitato un potere riservato dalla legge ad organi legislativi o amministrativi. Più precisamente, si censura il fatto che il G.i.p. abbia ritenuto di "disapplicare" il provvedimento di concessione in sanatoria sebbene esso fosse stato pacificamente rilasciato. Tra l'altro, sottolinea il ricorrente, anche la giurisprudenza della S.C. dallo stesso citata (sez. 3^, 18.12.02, n. 4877) ha più volte affermato che, in tema di reati edilizi, in presenza di una concessione illegittima, "non occorre fare ricorso alle procedure di disapplicazione dell'atto amministrativo, bensì valutare la sussistenza dell'elemento normativo della fattispecie", 2) violazione di legge

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P.Q.M.

Visti gli artt. 615 e ss. c.p.p., rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali.

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