Sent. C. Cass. civ. 07/12/2001, n. 15519

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA

Con atto di citazione notificato il 17.7.1992, la Zini F.lli e Morbidi s.n.c. conveniva in giudizio il Comune di Prato davanti alla Corte d'appello di Firenze opponendosi alla stima e chiedendo la determinazione dell'indennità di occupazione e di esproprio relativamente a

Con il primo motivo di ricorso, il Comune di Prato, denunciando violazione dell'art. 5 bis l. 8.8.1992 n. 359, ed omessa o insufficiente motivazione, censura la sentenza impugnata per aver liquidato le indennità espropriative sul presupposto della natura edificabile dei terreni, qualificando la destinazione attuale del piano regolatore, a parcheggi e verde pubblico, come vincolo preordinato ad esproprio, non influente sulla determinazione del valore, ed inferendo la sussistenza del requisito dell'edificabilità legale, paradossalmente, dall'insussistenza in epoca antecedente di qualsiasi previsione urbanistica per i terreni in questione. Con il secondo motivo di ricorso, il Comune di Prato, denunciando violazione dell'art. 39 l. 25.6.1865 n. 2359 e dell'art. 5 bis l. 8.8.1992 n. 359, ed omessa e insufficiente motivazione, censura la sentenza impugnata per aver determinato le indennità espropriative in base a indici di fabbricabilità e valutazioni unitarie non suffragate dall'indicazione delle fonti o da idonea documentazione. Il primo motivo propone la questione della valutazione del fondo, rendendo obbligatorio l'accertamento del presupposto dell'edificabilità, ai fini della scelta dei criteri indennitari stabiliti dall'art. 5 bis l. 359/92.

È noto che tale norma ha introdotto una generale e incondizionata bipartizione dei suoli, agricoli ed edificabili, che non ammette figure intermedie: la disposizione sembra da associare ad una domanda che richiede una risposta secca, un sì o un no (non già una variabilità quantitativa di risposte fondate su criteri in concorrenza ed in contraddizione tra loro), una risposta che deve condurre ad una classificazione delle aree come edificabili o non edificabili. Una risposta oggettiva e non legata a valutazioni opinabili può esser data solo dalla classificazione urbanistica dell'area in considerazione. Tale linea giurisprudenziale (Cass. 28 marzo 1996, n. 2856, rv. 496668;

La Corte accoglie il primo motivo di ricorso, restando assorbito il secondo, cassa la sentenza impugnata e rinvia,