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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Correttivo al Codice appalti: identificazione e equivalenza dei contratti collettivi applicabili
CCNL APPLICABILE E EQUIVALENZA DELLE TUTELE - L'art. 2 del D. Leg.vo 31/12/2024, n. 209 (Correttivo al Codice appalti) ha modificato l'art. 11 del D. Leg.vo 36/2023 (recante Principio di applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore. Inadempienze contributive e ritardo nei pagamenti) e introdotto l'Allegato I.01 al D. Leg.vo 36/2023, al fine di disciplinare i criteri e le modalità per l’individuazione, nei bandi e negli inviti e nella decisione di contrarre, del CCNL applicabile al personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni - in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro, stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quello il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto o della concessione svolta dall’impresa anche in maniera prevalente - nonché per la presentazione e verifica della dichiarazione di equivalenza delle tutele.
Di seguito, la sintesi delle disposizioni modificate e introdotte.
Indicazione del CCNL nei documenti di gara
L'art. 11, comma 2, del D. Leg.vo 36/2023 (come modificato dal Correttivo al Codice appalti) prevede ora che nei documenti iniziali di gara e nella decisione di contrarre le stazioni appaltanti e gli enti concedenti indicano il contratto collettivo applicabile al personale dipendente impiegato nell'attività oggetto dell'appalto o della concessione svolta dall'impresa anche in maniera prevalente, in conformità all'art. 11, comma 1, del D. Leg.vo 36/2023 e all'allegato I.01.
Prestazioni scorporabili
Ai sensi dell'art. 11, comma 2-bis, del D. Leg.vo 36/2023 (inserito dal Correttivo al Codice appalti), in presenza di prestazioni scorporabili, secondarie, accessorie o sussidiarie, qualora le relative attività siano differenti da quelle prevalenti oggetto dell'appalto o della concessione e si riferiscano, per una soglia pari o superiore al 30%, alla medesima categoria omogenea di attività, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti indicano altresì nei documenti di cui al comma 2 il CCNL applicabile al personale impiegato in tali prestazioni.
Identificazione del contratto collettivo applicabile
In sintesi, l'art. 2 dell'Allegato I.01 inserito dal Correttivo al Codice appalti stabilisce che:
- le stazioni appaltanti e gli enti concedenti individuano il contratto collettivo nazionale o territoriale di lavoro applicabile al personale dipendente impiegato nell’appalto o nella concessione previa valutazione della stretta connessione dell’ambito di applicazione del contratto collettivo rispetto alle prestazioni oggetto dell’appalto o della concessione, da eseguire anche in maniera prevalente e del criterio della maggiore rappresentatività comparativa sul piano nazionale delle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro;
- le stazioni appaltanti e gli enti concedenti fanno riferimento ai CCNL presi a riferimento dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nella redazione delle tabelle per la determinazione del costo medio del lavoro. In assenza di tali tabelle, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti richiedono al medesimo Ministero di indicare, sulla base delle informazioni disponibili, il CCNL applicabile alle prestazioni oggetto dell'appalto o della concessione;
- le stazioni appaltanti non possono imporre, a pena di esclusione, nel bando di gara o nell’invito l’applicazione di un determinato contratto collettivo quale requisito di partecipazione.
Presunzione di equivalenza
L'art. 3 dell'Allegato I.01, statuisce che, ai fini della dichiarazione (di equivalenza delle tutele) di cui all’art. 11, comma 4, del D. Leg.vo 36/2023 e della conseguente verifica, si considerano equivalenti le tutele garantite da CCNL, sottoscritti congiuntamente dalle medesime organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative con organizzazioni datoriali diverse da quelle firmatarie del CCNL indicato dalla stazione appaltante, attinenti al medesimo sottosettore, a condizione che ai lavoratori dell'operatore economico sia applicato il contratto collettivo di lavoro corrispondente alla dimensione o alla natura giuridica dell'impresa.
Per gli appalti relativi al settore dell'edilizia, si considerano equivalenti, nei limiti di quanto sopra, i CCNL classificati mediante codice unico alfanumerico CNEL/INPES F012, F015, F018.
Indicazione da parte dell’o.e. di un diverso contratto collettivo nazionale di lavoro
Ai sensi dell'art. 4 dell'Allegato I.01, quando, al di fuori delle ipotesi di cui al suddetto art. 3, l’o.e. indica nell’offerta un diverso CCNL, si considerano, ai fini della valutazione di equivalenza, le tutele economiche e le tutele normative.
La valutazione di equivalenza economica dei contratti è effettuata in relazione alle componenti fisse della retribuzione globale annua, costituite dalle voci indicate dall'art. 4, comma 2, dell'Allegato I.01.
La valutazione di equivalenza delle tutele normative è effettuata sulla base dei parametri indicati dall'art. 4, comma 3 dell'Allegato I.01.
Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono ritenere sussistente l'equivalenza delle tutele quando il valore economico complessivo delle componenti fisse della retribuzione globale annua risulta almeno pari a quello del contratto collettivo di lavoro indicato nel bando di gara o nell'invito e quando gli scostamenti rispetto ai parametri per la valutazione di equivalenza delle tutele normative sono marginali.
Verifica della dichiarazione di equivalenza
L'art. 5 dell'Allegato I.01 prevede che, per consentire alle stazioni appaltanti ed enti concedenti di verificare l'anomalia dell’offerta, ai sensi dell’art. 110 del D. Leg.vo 36/2023, gli operatori economici trasmettono la dichiarazione di equivalenza delle tutele in sede di presentazione dell’offerta.
Prima di procedere all’affidamento o all’aggiudicazione, la stazione appaltante o l’ente concedente verifica la dichiarazione di equivalenza presentata dall’operatore economico individuato.
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