Deliberaz. G.R. Piemonte 13/07/2023, n. 55-7222

Premesso che:

la direttiva n. 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, comunemente denominata direttiva Habitat, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, rappresenta il principale atto legislativo europeo per la tutela della biodiversità attraverso l’istituzione della rete ecologica “Natura 2000”, formata da siti di rilevante valore naturalistico, denominati zone speciali di conservazione (ZSC) e zone di protezione speciale (ZPS), queste ultime designate ai sensi della direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, detta direttiva Uccelli, concernente la conservazione degli uccelli selvatici;

il decreto del Presidente della Repubblica in data 8 settembre 1997, n. 357 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, modificato e integrato dal decreto del Presidente della Repubblica 12 marzo 2003, n. 120, dà attuazione ai disposti delle direttive comunitarie sopra citate ed, in particolare all’art.5, disciplina la procedura di valutazione di incidenza a livello nazionale;

il principio di precauzione contenuto nell’articolo 191 del trattato di funzionamento dell’Unione europea (2016/C 202/01) deve essere applicato ogniqualvolta non sia possibile escludere con ragionevole certezza scientifica il verificarsi di interferenze significative generate da un piano, un programma, un progetto, un intervento o un’attività sui siti della rete Natura 2000;

la legge regionale n.19 del 29 giugno 2009 e s.m.i “Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità” dà applicazione ai disposti comunitari e nazionali per quanto concerne la costituzione della Rete Natura 2000 in Piemonte e, agli articoli 43 e 44, disciplina la procedura di valutazione d’incidenza a livello regionale;

la Rete Natura 2000 in Piemonte è costituita da 151 siti, tra Zone Speciali di Conservazione, Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale, individuati con con D.G.R. n. 3-5405 del 28 febbraio 2007, con D.G.R. n. 17-6942 del 24 settembre 2007, con D.G.R. n. 18 - 4843 del 31 ottobre 2012 e con D.G.R. n. 33-4914 del 20-4-2017;

con la DGR n. 54-7409 del 07/04/2014, modificata dalle deliberazioni n. 22-368 del 29/09/2014, n. 17-2814 del 18/01/2016, n. 24-2976 del 29/02/2016 e n. 1-1903 del 4/9/2020, sono state approvate, ai sensi della succitata legge regionale n. 19/2009, le “Misure di conservazione per la tutela dei siti della Rete Natura 2000 del Piemonte” che recepiscono quanto previsto dal DM 17 ottobre 2007 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)”.

Preso atto che:

con l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sancita il 28 novembre 2019, ai sensi dell’art. 8, comma 6 della legge 5 giugno 2003, n. 131, sulle “Linee guida nazionali per la valutazione di incidenza (VIncA) - direttiva 92/43/CEE «Habitat» art. 6, paragrafi 3 e 4”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 28/12/2019, sono state adottate le Linee guida nazionali per la Valutazione di incidenza, quale strumento di indirizzo, indicando criteri e requisiti comuni per l’espletamento della procedura di Valutazione di incidenza (VIncA);

in particolare il punto 3 della sopra citata Intesa stabilisce che: «Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono al recepimento uniforme delle Linee guida, volte a definire le migliori procedure e modalità per garantire il rispetto, l’applicabilità e l’efficacia degli elementi tecnici e degli indirizzi in esse stesse contenuti, tenendo conto della possibilità per le Regioni e le Province autonome di armonizzazione con i diversi procedimenti di competenza regionale e di semplificazione, nel rispetto delle specificità territoriali.»;

le Linee guida nazionali per la valutazione di incidenza, tra l’altro, prevedono che le Regioni:

- in applicazione del principio di semplificazione, possano svolgere preventivamente screening di incidenza sito-specifici, definiti “pre-valutazioni”, per alcune tipologie di interventi o attività. Tali tipologie,

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