Dir. UE 12/08/2013, n. 39

La Direttiva è volta ad ampliare l'elenco delle cosiddette sostanze prioritarie, vale a dire quelle sostanze chimiche che presentano un rischio significativo per o attraverso l'ambiente acquatico e per le quali l'Unione europea stabilisce priorità di intervento ai fini del loro monitoraggio nelle acque superficiali.
La Direttiva europea ha ridefinito l'elenco delle sostanze prioritarie, introducendovi nuove sostanze, alcune delle quali ritenute pericolose, e nuovi standard di qualità ambientale (SQA) a livello europeo sia per i corpi idrici superficiali sia per tutte le sostanze prioritarie elencate.
Tra le principali modifiche, si segnalano:
- la variazione del termine entro cui la Commissione è tenuta a riesaminare l’elenco delle sostanze prioritarie (entro quattro anni dalla data di entrata in vigore della Direttiva e successivamente ogni sei anni);
- l’introduzione di ulteriori definizioni chiarificatorie;
- l’introduzione di nuove norme per quanto riguarda gli SQA (Allegato II) in modo da garantire che in tutta l'Unione vi sia una maggiore uniformità di monitoraggio;
- la creazione da parte della Commissione di un elenco di controllo relativo a determinate sostanze (funzione di monitoraggio).
La Direttiva contiene due allegati:
I. Elenco delle sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque (che sostituisce il precedente allegato X della Direttiva 2000/60/CE);
II. Standard di qualità ambientale per le sostanze prioritarie e taluni altri inquinanti (che sostituisce la Parte A dell'allegato I della Direttiva 2008/105/CE).