Così ad esempio T.A.R. Veneto-Venezia, sez. II, 24 ottobre 2013, n. 1208 [R=WTARVE24O20131208] ha osservato che sarebbe illegittimo il diniego espresso in ordine alla domanda di sanatoria edilizia che contenesse una valutazione apodittica e che non soddisferebbe i requisiti minimali della motivazione (fattispecie in cui il diniego era motivato con la mera affermazione secondo cui il manufatto interessato mal si inseriva nel contesto ambientale, quando nulla veniva specificato nel concreto per dimostrare il contrasto con l'interesse ambientale tutelato). T.A.R. Sicilia-Catania, sez. I, 12 aprile 2013, n. 1055 [R=WTARSCCT12A20131055] ha affermato l’illegittimità di un diniego di permesso in sanatoria giustificato sulla base di un generico contrasto con una disposizione del regolamento edilizio, in quanto tale tipologia di provvedimenti dovrebbe motivare l'effettivo contrasto tra l'opera realizzata e gli strumenti urbanistici, e tale contrasto deve essere evidenziato in maniera intellegibile, così da consentire al soggetto interessato di impugnare l'atto denunziando, non solo i vizi propri della motivazione, ma anche le errate interpretazioni delle norme urbanistiche.

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