N1

Modifiche introdotte dalla L.R. del 31/05/01 n.14.

N13

I perfori servono a collegare gli elementi di acciaio posti sulle due facce della parete.

N12

Scheda chiese di II livello per il rilievo del danno e della vulnerabilità: in Regione Molise, Consiglio Nazionale delle Ricerche. Beni Monumentali e Terremoto: dall’emergenza alla ricostruzione, DEI Tipografia del Genio Civile, Roma, 2005 (Capitolo 4, Allegati C1, C2 e C3).

N11

A titolo puramente indicativo, nel caso di manufatti particolari o tipologie per le quali non siano utilizzabili i modelli semplificati successivamente proposti e non possano esserne definiti di equivalenti, è possibile associare ai livelli qualitativi di vulnerabilità un intervallo di valori dell’accelerazione allo stato limite ultimo aSLU; nel caso di un manufatto con coefficiente di importanza pari a 1, posto su terreno di fondazione di tipo A ed in assenza di effetti di amplificazione topografica, si otterrebbero i seguenti valori dell’indice di sicurezza a seconda della zona sismica in c

N10

Per i primi, in assenza di informazioni relative, le indagini dovranno essenzialmente tendere ad escludere la presenza di suoli tipo S1-S2 e, se ritenuto decisivo in termini di scelte progettuali e/o funzionali (eventuali cambi di destinazione d’uso), definire la macro-categoria di appartenenza (A, B-C-E, D). Per le seconde, le indagini potranno, in generale, essere omesse qualora, su responsabile o motivato giudizio del tecnico ed in relazione alle caratteristiche dei terreni, siano contemporaneamente verificate le seguenti circostanze:

N9

Lista dei principali cataloghi sismici per il territorio italiano: — Postpischl D. (1985), Catalogo dei terremoti italiani dall’anno 1000 al 1980, Progetto Finalizzato Geodinamica (PFG) del C.N.R. — Camassi R. e Stucchi M. (1997), NT4.1 - Un catalogo parametrico di terremoti di area italiana al di sopra della soglia del danno, Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti (GNDT), http://emidius.mi.ingv.it/NT/.

N8

Per lo SLD i valori di I sono ottenuti come media dei rapporti fra le accelerazioni corrispondenti alle probabilità di eccedenza riportate nella tabella 2.2 e l’accelerazione corrispondente alla probabilità di eccedenza del 50% in 50 anni.

N7

Definite al punto 4.7 dell’Ordinanza, Tabella 4.3. Ai fini delle conseguenze di un eventuale collasso è opportuno tener conto anche del rischio indotto dalla costruzione nel contesto urbano. Ad esempio della possibilità che il crollo di un campanile ostruisca una via di fuga o di soccorso non surrogabile.

N6

Per lo SLU i valori di I sono ottenuti come media dei rapporti fra le accelerazioni corrispondenti alle probabilità di eccedenza riportate nella tabella 2.1 e l’accelerazione di riferimento, corrispondente alla probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni.

N5

I valori dell’accelerazione al suolo in condizioni di sito rigido (suolo A) sono forniti da studi di pericolosità sismica. In particolare l’accelerazione di riferimento ag, delle NTC e dell’Ordinanza corrisponde ad una probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni.