Il quesito all’esame dell’Autorità riguarda la procedura aperta indetta dall’Azienda Ospedaliera “Civico – Di Cristina – Benfratelli” di Palermo per l’appalto della realizzazione, gestione e manutenzione del nuovo sistema RIS – PACS.
Per quanto qui interessa, il disciplinare di gara dispone: che “L’offerta avrà validità di 180 gg. dalla data di scadenza della sua presentazione” (pag. 17), che “Si procederà all’aggiudicazione dell’appalto solo nel caso in cui siano pervenute o siano rimaste in gara almeno due offerte valide” (pag. 21), che “Ciascun offerente avrà facoltà di svincolarsi dalla propria offerta mediante comunicazione con lettera raccomandata (…) una volta decorsi 180 giorni dalla data di presentazione della stessa” (pag. 21).
Le operazioni di gara si sono protratte oltre il termine di 180 giorni dalla presentazione delle offerte e, nella seduta pubblica del 9 maggio 2013, tre dei quattro concorrenti hanno dichiarato di non confermare il contenuto delle offerte.
A) In primo luogo, la stazione appaltante dubita dell’ammissibilità delle predette dichiarazioni di svincolo, che sono state rese dai delegati presenti alla seduta (su esplicito invito della commissione giudicatrice) soltanto dopo che erano stati comunicati i punteggi assegnati alle offerte tecniche.
Come è noto, l’art. 11, sesto comma, del Codice dei contratti pubblici stabilisce che l’offerta è vincolante per il periodo indicato nel bando (e, in caso di mancata indicazione, per 180 giorni dalla scadenza del termine per la sua presentazione) e che la stazione appaltante può chiedere ai concorr