Rivista online e su carta in tema di
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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Delib. G.R. Liguria 15/02/2008, n. 141
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[Premessa]LA GIUNTA REGIONALE PRESO ATTO che la Regione Liguria ha approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 16 del 29 febbraio 2000, ai sensi della l.r. n. 12/1979 e ss. mm. e ii., il Piano Territoriale Regionale delle Attività di Cava, che assicura l'ordinato e razionale svolgimento della coltivazione delle cave; VISTA la propria deliberazione n. 1854 del 29 dicembre 2003, con la quale sono state approvate, ai sensi dell'art 16 della legge regionale n. 38 del 30 dicembre 1998, "Disciplina della Valutazione di Impatto Ambientale", le "Linee guida per la progettazione e gestione sostenibile delle attività estrattive e delle discaric |
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ALLEGATO 1 - LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE, GESTIONE E RISANAMENTO AMBIENTALE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE A CIELO APERTO E IN SOTTERRANEO E OPERE CONNESSE |
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Premessa ed obiettivi del documentoIl corretto approccio alla conduzione dell'attività estrattiva prevede di sviluppare lo sfruttamento delle risorse in termini di sostenibilità ambientale; ciò comporta minimizzarne l'impatto, garantire funzionalità, sicurezza e produttività, nonché razionalizzare l'utilizzo di risorse naturali non rinnovabili, prevedendo, in ogni caso, il recupero delle aree oggetto di escavazione. N1 “In linea generale, ai fini della corretta gestione del territorio, e della prevenzione di fenomeni di dissesto idrogeologico, un progetto di coltivazione ambientalmente sostenibile e paesisticamente compatibile (come peraltro previsto dall’art. 88 delle N.d.A. del P.T.C.P.) si devono prevedere interventi:” N1 “a) concepiti e progettati traguardando la sistemazione finale dei luoghi, attraverso l’individuazione di modalità di coltivazione che consentano la creazione di morfologie integrabili nel contesto, volti anche alla minimizzazione delle alterazioni delle peculiarità dell’ambito paesistico di riferimento, sia sotto il profilo percettivo che funzionale, relativamente alle aree estrattive ed alle opere connesse (viabilità, discariche di servizio, fabbricati di servizio, impianti), attraverso una corretta scelta delle tipologie costruttive e dei materiali e che comunque minimizzino, giustificandolo, il ricorso a tali opere accessorie;” b) progettati in modo da non compromettere la stabilità dei versanti senza ricorrere per quanto possibile, in maniera diffusa, a opere di contenimento degli stessi, quali chiodature, reti, ecc.; |
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PARTE I - Criteri generali vincolanti |
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PROGETTO DI COLTIVAZIONE E RECUPERO AMBIENTALEIl Progetto di coltivazione e Recupero Ambientale individua i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli e degli indirizzi normativi e contiene gli elementi necessari ai fini del rilascio delle prescritte autorizzazioni e nulla osta. Il Progetto di Coltivazione e Recupero Ambientale persegue la finalità di ottenere un sicuro approvvigionamento di materia prima garantendo non solo la coltivazione ma, contemporaneamente, anche il recupero ambientale del polo estrattivo; ciò attraverso una sintesi organica delle diverse componenti tecniche specialistiche che concorrono alla definizione dello stesso. Le elaborazioni devono essere pertanto tra loro integrate e coordinate nell'ambito di un processo analitico che, partendo da una caratterizzazione di tipo multidisciplinare del sito, giunge, in relazione alle finalità del progetto di cava, a definire le risposte progettuali attraverso modalità operative ed interventi. In via prioritaria il progetto di coltivazione di una cava deve essere fondato su un'analisi che quantifichi la potenza del giacimento che si intende sfruttare, ed indichi gli aspetti legati alle caratteristiche geominerarie dei materiali, le condizioni di stabilità dell'area e le caratteristiche litotecniche e geomeccaniche. Per quanto concerne i requisiti prestazionali di progetto, anche ai fini della mitigazione dell'impatto ambientale, si precisa che la progettazione di una cava deve essere affrontata, avuto riguardo anche alle esigenze di funzionalità, sicurezza e produttività dell'attività, traguardando la sistemazione finale della stessa. Deve esserne pertanto prevista la destinazione finale d'uso che deve essere compatibile e coerente con l'intorno paesaggistico, ambientale e urbanistico. Il progetto pertanto deve essere redatto tenendo conto dei seguenti principi: N1 “1. l’attività di cava e le opere connesse (viabilit&a |
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INDAGINI E ANALISIrilievo planialtimetrico dell'ambito estrattivo: costituisce l'elaborato di riferimento su cui sviluppare il progetto ed i relativi elaborati grafico-analitici. Da redigersi in scala idonea definita dalla normativa vigente, su cui rappresentare tutti i servizi ed infrastrutture di uso pubblico ed l'individuare i caposaldi e specifici punti fissi quotati inamovibili di riferimento, la cui monografia deve essere riportata a margine. N1 “Le stazioni di misura utilizzate per l’esecuzione del rilievo topografico di base, ovvero i caposaldi di riferiment |
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PROGETTOElaborato sulla base degli elementi conoscitivi acquisiti con gli elaborati di analisi, e in coerenza con gli stessi, il progetto di coltivazione rappresenta un documento unico, organico ed interdisciplinare che armonizza le esigenze progettuali rispetto agli specifici elementi individuati nelle relazioni specialistiche, di cui costituisce una sintesi condivisa dall'equipe progettuale. Al fine di limitare nel tempo l'impatto visivo della cava, il Programma di coltivazione dovrà prevedere la coltivazione per lotti successivi, con immediato inizio delle opere di recupero ambientale all'esaurimento dei singoli lotti di coltivazione (art. 11 bis delle N. d. A. del PTRAC, art. 88 delle N.d.A. del PTCP). Pertanto l'apertura di un nuovo lotto di intervento, con conseguente scopertura del terreno vegetale, deve avere luogo dopo il completamento del lotto precedente, ad eccezione delle unità produttive la cui particolare attività prevede esigenze di miscelazione di materiali diversi provenienti da lotti distinti. L'indirizzo di cui sopra vale anche per le modalità di coltivazione delle discariche. Le opere di contenimento del corpo di discarica asservito alle cave in sotterraneo devono essere progettate e dimensionate da Pro |
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Accantonamento del terreno vegetale e gestione dei materiali di scartoIl terreno di coltura (= strato superficiale ricco di humus e sede di attività microbica + strato sottostante inerte di accumulo delle sostanze dilavate) eventualmente movimentato durante la preparazione dei fronti di scavo e gli eventuali materiali di scarto delle lavorazioni devono, ove poss |
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Fanghi e limiI fanghi provenienti dagli impianti di lavorazione del materiale possono essere allocati all'interno di bacini per consentire la loro asciugatura tramite evaporazione. |
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Regimazione delle acqueLa regimazione delle acque meteoriche deve essere progettata in modo da raccogliere le acque direttamente incidenti sulla superficie di cava e quelle eventualmente afferenti da versanti limitrofi per collocazione topografica e da contributi concentrati (es. scarichi stradali). La rete idraulica deve essere composta da rami di raccolta che si sviluppino lungo i gradoni e rami ortogonali al piede dei gradoni, con recapito nel fosso di guardia, e deve essere mantenuta in efficienza durante tutte le fasi di conduzione dell'attività estrattiva, coerentemente con quanto stabilito dalla regolamentazione connessa al vincolo idrogeologico. La regimazione deve interessare anche il piazzale, le piste di servizio e le aree di manovra dei macchinari e dei mezzi di trasporto. Le acque, comprese quelle provenienti dagli impianti di prima lavorazione del materiale estratto, dai bacini di decantazione dei limi e/o dagli impianti di compattazione (es. filtropresse), |
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Polveri ed Emissioni acusticheDevono essere adottate tutte le cautele atte ad evitare la dispersione di polveri, quali: - umidificazione dei piazzali e dei fronti; - aspirazione (in pa |
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Manufatti di servizioI manufatti di servizio eventualmente consentiti dalla normativa di Piano, pur presentando caratteristiche formali specialistiche, devono essere realizzati utilizzando materiali e colorazioni compatibili con i caratteri del luogo e che pe |
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ImpiantiGli impianti, per loro natura dovranno prevedere la possibilità di essere modificati ed adeguati alle esigenze del ciclo produttivo |
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Opere d’arteLe opere d’arte possono riguardare tipologie tra loro diverse. In generale sarà necessario prevedere una sinergia tra i diver |
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Opere accessoriePer quanto riguarda le opere accessorie, ed in particolare le recinzioni, dovrà essere posta a |
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Depositi temporaneiIn merito ai depositi temporanei, in coerenza con quanto disciplinato dalla l.r. n.16/2008, gli stess |
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Viabilità d'accessoLa viabilità d'accesso alla cava, qualora prevista dalla normativa di Piano, deve essere realizzata riducendo al minimo la movimentazione dei materiali (scavi e riporti), ovvero prevedere opportune opere di contenimento e rinaturalizzazione dei versanti. Gli stessi criteri devono essere seguiti per la progettazione |
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Sistemazione finaleRimodellamento morfologicoNelle cave di versante, gli interventi di modellamento del fronte devono pervenire ad una configurazione tale da inserirsi adeguatamente nel contesto paesistico, evitando tagli netti e morfologie regolari, ferme restando le esigenze di stabilità dei fronti e le relative condizioni di sicurezza. Per addivenire ad una corretta sistemazione finale devono quindi essere valutate le seguenti possibilità: - ricostituzione della morf |
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RinaturalizzazioneNel caso di rinaturalizzazione, ai fini della corretta progettazione degli interventi di recupero, deve essere svolta l'analisi dettagliata delle componenti vegetazionali e faunistiche presenti sia all'interno della zona di attività estrattiva sia in un suo adeguato intorno. Devono essere attuati interventi atti alla ricostituzione di un suolo vegetale che sia stabile, in senso geotecnico, resistente all'erosione e similare per caratteristiche a quello originario, in continuità con le aree limitrofe. È necessario intervenire per favorire il recupero naturale della vegetazione, mediante ricarico di terreno e immediato inerbimento (semina o idrosemina), riutilizzando prioritariamente il terreno vegetale e le specie vegetali accantonate allo scopo, con contestuale ricorso ad opere di stabilizzazione quali palizzate, etc., ovvero interventi antierosivi di rivestimento quali reti, stuoie, feltri, etc. Tali accorgimenti sono efficaci nell'accelerare il processo dinamico di evoluzione pedogenetica e produzione di humus; anche la diffusione di residui vegetali trattati con una cippatrice o una sminuzzatrice può essere utile. Il miglioramento del terreno e la protezione dal sole, dal vento, dagli sbalzi termici, garantita dal manto erboso, e col tempo dal manto |
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PARTE IIAPPENDICE 1 |
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CONTENUTI DELLE ANALISI DI CARATTERE GEOLOGICO - RELAZIONE GEOLOGICA, GEOTECNICA E MINERARIADi seguito vengono esposti i requisiti prestazionali attesi dagli elaborato geologico-tecnici, anche |
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a) la relazione geologica, geotecnica e geomineraria, tenuto conto delle caratteristiche del sito e delle finalità progettuali definisce:I) l'identificazione delle formazioni presenti nel sito, i loro rapporti stratigrafico-strutturali al fine di prevenire alla definizione del modello geologico del sottosuolo; II) gli aspetti geomorfologici, idrogeologici e litotecnici; III) la caratterizzazione fisico-meccanica delle formazioni interessate dai lavori di coltivazione, compreso lo sterile nonché dei materiali utilizzati per la ricomposizione ambientale, al fine di pervenire alla definizione del modello geotecnico; IV) il livello di pericolosità geologica attuale, e quello al termine dell'attività di coltivazione, dell'areale in cui si inserisce il polo estrattivo sulla base dei modelli geologico e geotecnico, raffrontato al quadro normativo e conoscitivo derivante dalla pianificazione di bacino; V) l'analisi del programma dei lavori di coltivazione, secondo le diverse fasi, definendo le criticità previste per ciascuna di esse e le soluzioni tecniche da adottare per la minimizzazione dei rischi, anche in termini di sic |
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b) per le cave a cielo aperto, in aree sottoposte a vincoli per scopi idrogeologici di cui al R.D. 3267/1923Quanto l'attività di coltivazione ricade in zone soggette a vincolo idrogeologico, la relazione deve maggiormente approfondire le tematiche idrogeologiche, specificando i dettagli degli interventi di sistemazione dei luoghi e di regimazione e convogliamento delle acque affinché durante la conduzione dell'attività non vengano pregiudicati in maniera irrimediabile i fattori che definiscono il vincolo (copertura vegetale, regimazione delle acque e stabilità dei versanti) |
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c) per le cave a cielo aperto, in aree carsiche ex Lege 14/90Nel caso in cui l'intervento ricada in aree individuate in area carsica ai sensi della LR14/90 la relazione, con i contenuti dei punti precedenti, dovrà anche prevedere l'analisi del sistema carsico e la caratterizzazione morfologica e idrogeologica dello stesso, in un congruo ambito di influenza, volta ad individuare la presenza di cavità e/o morfologie car |
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d) per le cave a cielo aperto, in aree interessate dalla presenza di Pietre VerdiNel caso di sito di produzione ubicato in aree interessate dalla presenza di Pietre Verdi, occorre tenere conto delle |
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e) per le cave in sotterraneoNel caso di cave in sotterraneo la Relazione Geologico-tecnica e Geomineraria di cui al pto a) deve approfondire la situazione geologica, stratigrafica - strutturale ed idrogeologica delle rocce con particolare riferimento alle discontinuità presenti in relazione alla profondità e geometria degli scavi in sotterraneo da eseguire. Dovrà essere particolarmente approfondita: - la costruzione di profili geologici (basati se necessario anche su prospezioni geofisiche e sondaggi a carotaggio continuo) rappresentativi dell'assetto stratigrafico e strutturale in cui verranno inserite le cavità con l'evidenziazione dei rapporti geometrici tra il filone e lo sterile, le caratteristiche stratigrafiche dell'agro; - la ricostruzione delle condizioni idrogeologiche del sito di coltivazione; - la descrizione delle tecniche di scavo previste per la coltivazione, tenendo conto delle proprietà geotecniche dei materiali, intendendo il filone e lo sterile, e dell'eventuale presenza di falde idriche. N1 “In ogni caso le attività di coltivazione devono garantire una fascia di rispetto dai confini del complesso estrattivo autorizzato |
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f) per gli accumuli temporanei, le discariche delle cave ardesiache ed i riempimenti con materiali inerti ai fini della ricomposizione ambientale delle cave a cielo apertoLa relazione geologica, geotecnica e geomineraria fornisce indicazioni circa la localizzazione e la predisposizione delle aree di accumulo temporaneo e delle discariche a servizio delle cave di ardesia sulla base di un'analisi della suscettività d'uso del sito in termini di pericolosità geomorfologica, ne specifica le modalità di coltivazione, indica i criteri tecnici realizzativi e ne valuta le condizioni di stabilità. La relazione geologica, geotecnica e geomineraria analizza e fornisce indicazioni tecniche prescrittive relativamente alla modalità di esecuzione dei riempimenti con materiali inerti eseguiti con lo scopo del ripristino ambientale del polo estrattivo. Nella progettazione degli accumuli, discariche e riempimenti deve essere garantita prioritariamente la stabilità dei terreni utiliz |
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g) documentazione allegata alle analisi di carattere geologicoLa relazione geologica, geotecnica e geomineraria deve comprendere almeno la seguente documentazione allegata: - carta geomorfologica - carta geologica - carta idrogeologica alla scala adeguata, comunque non inferiore a 1:10.000, di un areale sufficientemente esteso e rappresentativo del sito in cui si inserisce il polo estrattivo; |
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APPENDICE 2 |
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CONTROLLI E VERIFICHE TECNICHE PERIODICHE DELL'ATTIVITÀ DI COLTIVAZIONE, PER LE CAVE A CIELO APERTO- Rilievo planoatimetrico dell'attività di cava aggiornato allo stato di avanzamento dell'attività di coltivazione, comprensivo di sezioni di confronto e relazione tecnica sull'avanzamento dell'attività estrattiva rispetto al Piano vigente con indicazione dei volumi di scavo. |
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APPENDICE 3 |
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CONTENUTI DELLA DOCUMENTAZIONE PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROCEDURE DI VIA - REALIZZAZIONE DI NUOVE ATTIVITÀ ESTRATTIVE E VARIANTI SOSTANZIALI DI ATTIVITÀ ESISTENTIPer i contenuti di dettaglio del progetto di coltivazione e recupero ambientale, delle analisi propedeutiche al progetto, nonché per le modalità di recupero e rinaturalizzazione, si fa riferimento agli indirizzi imprescindibili di cui alle presenti linee guida. Nello specifico si fornisce l'indice della documentazione necessaria: a) ammissibilità della cava ai sensi del PTRAC; b) titolo d'uso delle aree; c) coerenza con gli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti (pianificazione di bacino, zonizzazione acustica, etc.), PTCP; d) collocazione della cava rispetto a SIC e ZPS, aree di interesse carsico ed aree protette, aree di collegamento ecologico - funzionali specificatamente individuati; e) progetto di coltivazione comprensivo del ripristino ambientale |
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APPENDICE 4 |
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CONTENUTI DELLA DOCUMENTAZIONE PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROCEDURE DI VIA - REALIZZAZIONE DI DISCARICHE DI ARDESIA E MODIFICHE SOSTANZIALI DI DISCARICHE ESISTENTIPer i contenuti di dettaglio del progetto di coltivazione e recupero ambientale, delle analisi propedeutiche al progetto, nonché per le modalità di recupero e rinaturalizzazione, si fa riferimento agli indirizzi imprescindibili di cui alle presenti linee guida. Nello specifico si fornisce l'indice della documentazione necessaria: a) ammissibilità della discarica ai sensi del PTRAC; b) titolo d'uso delle aree; c) coerenza con gli strumenti di p |
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APPENDICE 5 |
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1. INDICAZIONI IN MERITO AI CONTENUTI DELLO STUDIO DI INCIDENZA, ALLA COLTIVAZIONE E SISTEMAZIONE FINALE IN RELAZIONE ALLA RETE NATURA 2000Si premette che all'interno delle zone ZPS ai sensi del Decreto ministeriale del 17.10.2007 "Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a ZSC e ZPS" è previsto il divieto di apertura di nuove cave e ampliamento di quelle esistenti , se non già previste nel Piano Territoriale Regionale delle Attività di Cava, in vigore, nonché il recupero fin |
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a) CAVE IN SOTTERRANEO- approfondire in particolare gli aspetti legati ai possibili impatti sulla fauna tipica di ambienti |
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b) CAVE POSIZIONATE IN PROSSIMITÀ di segnalazioni di avifauna protetta o di chirotteri- Condurre, nell'area interessata dalla coltivazione, nonché in un intorno congruo (minimo 2 K |
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c) IN TUTTI I CASI DI INTERAZIONE CON CORSI D'ACQUA- nel caso la zona di coltivazione interessi un corso d'acqua è necessario analizzare gli impatti su di esso sop |
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2. INDICAZIONI IN MERITO ALLA COLTIVAZIONE- Deve essere posta particolare cura nello scegliere le epoche idonee alla realizzazione delle attività più impattanti, al fine di arrecare il minore disturbo |
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3. INDICAZIONI SISTEMAZIONE FINALE DELLE CAVE POSTE IN AREE NATURA 2000 O AREE DI COLLEGAMENTO ECOLOGICO - FUNZIONALICome già detto la sistemazione finale delle cave poste in siti natura 2000 o in relativa aree di collegamento ecologico funzionali deve essere realizzato al fine del recupero naturalistico che deve essere in sintonia con la vocazione del territorio circostante. A tal fine sono di fondamentale importanza le indicazioni riportate nelle Schede Dati Natura 2000 dei singoli siti e nei relativi documenti tecnici regionali di indirizzo e approfondimento conoscitivo (Carta Bionaturalistica, Carta degli habitat della direttiva 92/43, Misure di Conservazione e Piani di gestione, rete ecologica regionale), nonché le analisi condotte al fine di caratterizzare l'ambiente circostante (ad esempio la caratteri |
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4. DOCUMENTI TECNICI DI RIFERIMENTODi seguito si elencano alcuni degli approfondimenti conoscitivi disponibili a supporto dell'elaborazione dello studio di incidenza e per la individuazione della più opportuna sistemazione |
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“APPENDICE 6 |
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CONTENUTI DELLA DOCUMENTAZIONE AI FINI DELL’OTTENIMENTO DELL’AUTORIZZAZIONE PAESISTICO-AMBIENTALE DI CUI AL D. LGS. N.42/2004.Lo strumento di pianificazione di riferimento è il Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico di livello territoriale, locale e puntuale di cui alla l.r. n. 6/1990. Qualora l’ambito di cava ricomprenda aree vincolate ai sensi degli artt. 136-142 del D. Lgs. n. 42/2004, l’autorizzazione rilasciata ai fini dello sfruttamento del giacimento prevederà anche il rilascio dell’autorizzazione ai sensi dell’art. 159 del sopra richiamato Decreto sotto il profilo paesistico ambientale. Il Progetto, a valenza esclusiva per la sola autorizzazione paesistica, può definire “norme di flessibilità” per quanto concerne la realizzazione di manufatti di servizio, impianti, fronte di cava e relative piste interne, viabilità d’accesso e per quanto riguarda le cave in sotterraneo sulla dimensione e posizionamento degli imbocchi. Tali modalità realizzative potranno prevedere l’ind |
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