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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Deliberaz. G.R. Emilia Romagna 24/10/2011, n. 1495
Deliberaz. G.R. Emilia Romagna 24/10/2011, n. 1495
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[Premessa]LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Visti: - La Direttiva comunitaria 91/676/CEE (c.d. Direttiva Nitrati); - la Direttiva comunitaria 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque) che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque; - il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 “Normativa in materia ambientale”; - il Decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali 7 aprile 2006 “Criteri e norme tecniche per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento”; - la Direttiva comunitaria 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE; - il Decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, recante “Attuazione della direttiva 2007/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”; - il Decreto ministeriale 10 settembre 2010 recante “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”; - la Legge regionale 21 aprile 1999, n. 3 recante “Riforma del sistema regionale e locale”; - la Legge regionale 7 aprile 2000, n. 25 recante “Incentivazione dell’uso della fertilizzazione organica ai fini della tutela della qualità dei suoli agricoli”; - la Legge regionale 23 dicembre 2004, n. 26 recante “Disciplina della programmazione energetica territoriale ed altre disposizioni in materia di energia”; - la Legge regionale 6 marzo 2007, n. 4 recante “Adeguamenti normativi in materia ambientale. Modifiche a leggi regionali”; - la deliberazione dell’Assemblea Legislativa n. 96 del 16 gennaio 2007 recante “ Attuazione del decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali 7 aprile 2006. Programma d’azione per le zone vulnerabili ai nitrati da fonte agricola - Criteri e norme tecniche generali”; - la deliberazione di Giunta regionale n. 286 del 14 febbraio 2005 recante “Direttiva concernente indirizzi per la gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio da aree esterne (art. 39, DLgs 11 maggio 1999, n. 152)”; - la deliberazione di Giunta regionale n. 1860 del 18 dicembre 2006 recante “Linee Guida di indirizzo per gestione acque meteor |
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CRITERI TECNICI PER LA MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI NELLA PROGETTAZIONE E GESTIONE DEGLI IMPIANTI A BIOGAS |
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1. Analisi degli elementi d’impatto ambientale e misure di mitigazione per gli impianti a biogasLa valutazione dei potenziali elementi di impatto ambientale rappresenta, quando correttamente applicata, un valido strumento tecnico amministrativo sia per decidere sull’opportunità di realizzare un’opera sia per valutare gli effetti sull’ambiente che la progettazione, la realizzazione e l’esercizio di tale opera determineranno e per individuare quali misure di mitigazione devono essere previste per ridurre al minimo i potenziali impatti negativi. In particolare, per quanto riguarda gli impianti di Digestione Anaerobica (DA), la maggior parte dei potenziali impatti ambientali, di seguito riportati, è originata nei reparti di ricezione, stoccaggio delle matrici organiche in attesa di caricamento all’impianto, trattamento e stoccaggio del digestato e conversione energetica del biogas. Essi possono essere: a) Emissioni in atmosfera Gli impianti a biogas sono caratterizzati da emissioni atmosferiche di tipo diffuso, generate in modo differenziato dalle fasi del proc |
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2. Requisiti progettuali e gestionali degli impianti biogas |
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2.1 PREMESSA ED AMBITO D’APPLICAZIONEIn genere, gli impatti richiamati al paragrafo precedente si manifestano in corrispondenza di una deficitaria progettazione, realizzazione o gestione degli impianti, pertanto possono essere efficacemente prevenuti o ridotti mediante l’adozione di particolari accorgimenti costruttivi, di opportuni disposi |
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2.2 REQUISITI COSTRUTTIVI E DI UTILIZZONella progettazione di un impianto a biogas è necessario considerare aspetti di carattere costruttivo quali ad esempio l’obbligo di dotare l’impianto stesso di dispositivi di sicurezza per la combustione del biogas quando quest’ultimo non è av |
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2.3 PROVENIENZA E TRASPORTO DEI MATERIALI IN INGRESSO ALLA DIGESTIONE ANAEROBICAAl fine di minimizzare gli impatti derivanti dalla fase di approvvigionamento delle biomasse in ingre |
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3. Misure per la riduzione delle emissioniIl massimo contenimento delle emissioni dalle fonti generatrici richiamate al paragrafo 1 dovrà |
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3.1 MISURE STRUTTURALITra le misure strutturali particolare attenzione deve essere riservata a: I. Stoccaggio dei materiali da inviare a digestione anaerobica II. Stoccaggio ed eventuali trattamenti del digestato I. Per quanto riguarda lo stoccaggio di biomasse palabili in arrivo all’impianto destinate ad insilamento, le strutture dovranno essere conformi a quelle normalmente utilizzate per questo tipo di processo. Per quanto riguarda, invece, le altre biomasse da destinare all’alimentazione del digestore, lo |
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FIGURA 1 - CONFIGURAZIONE STOCCAGGIO DIGESTATO PUNTO II B |
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TABELLA 1 - TECNICHE ABBATTIMENTO EMISSIONI DI AMMONIACATecniche di abbattimento delle emissioni di NH3 da digestati in stoccaggio - Contenimento in serbatoi flessibili di materiale elastomerico o plastomerico - Copertura con solaio, tenda, etc.. - Coperture flottanti (plastic sheets, leca, ecc.) |
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3.2 MISURE GESTIONALITra le misure gestionali particolare attenzione dovrà essere riservata alla movimentazione dei materiali all’interno dell’area perimetrata dell’impianto e alla gestione degli stoccaggi. Per |
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3.3 MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI ODORIGENEOccorrerà prevedere una campagna di rilevamento delle emissioni odorigene per la durata di due anni dall’entrata in funzione dell’impianto. Il monitoraggio d |
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4. Emissioni in atmosferaFatte salve le indicazioni e prescrizioni indicate nei precedenti paragrafi per le emissioni diffuse vengono qui fornite indicazioni riguardo alle emissioni della sezione di conversione energetica dell’impianto a biogas. |
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5. Monitoraggio dell’impiantoAl fine di limitare la formazione di emissioni diffuse ed in particolare di quelle odorigene occorrerà provvedere a mantenere una buona funzionalità dell'impianto (ad es. verifiche tenuta valvole, torce, pulizie pozzet |
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6. Sistemi di raccolta e trattamento delle acquePer la gestione delle acque complessivamente generate nell’area d’impianto, occorre far r |
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7. Utilizzazione agronomica del digestato: procedure di comunicazione e criteri gestionaliEssendo il digestato un materiale avente le caratteristiche di un fertilizzante organico, esso deve e |
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8. Regime transitorioSi stabilisce che, per gli impianti esistenti e le istanze autorizzative in corso alla data di pubblicazione sul BUR del presente provvedimento, in sede di rinnovo della prima delle autorizzazioni richieste dalla normativa vigente, l’adeguamento alle suddette prescrizioni potrà essere oggetto di un programma che ne fissi i relativi termini di attuazione. |
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