Metodo normalizzato per definire le componenti dei costi e determinare la tariffa di riferimento
1. Tariffa di riferimento a regime.
La tariffa di riferimento a regime deve coprire tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti urbani e deve rispettare la seguente equivalenza:
1) ΣTn = (CG + CC)n-1 (1 + IPn - Xn) + CKn
ΣTn = totale delle entrate tariffarie di riferimento
CGn-1 = costi di gestione del ciclo dei servizi attinenti i rifiuti solidi urbani dell'anno precedente
CCn-1 = costi comuni imputabili alle attività relative ai rifiuti urbani dell'anno precedente
IPn = inflazione programmata per l'anno di riferimento
Xn = recupero di produttività per l'anno di riferimento
CKn = costi d'uso del capitale relativi all'anno di riferimento
2. Composizione della tariffa di riferimento.
Le componenti di costo della tariffa di riferimento sono definite come segue:
2.1. Costi operativi di gestione - CG.
I costi operativi di gestione sono suddivisi come segue:
a) CGIND = Costi di gestione del ciclo dei servizi sui RSU indifferenziati.
In tali costi sono compresi:
Costi Spazzamento e Lavaggio strade e piazze pubbliche = CSL
Costi di Raccolta e Trasporto RSU = CRT
Costi di Trattamento e Smaltimento RSU = CTS
b) CGD = Costi di gestione del ciclo della raccolta differenziata
In tali costi sono compresi:
Costi di Raccolta Differenziata per materiale = CRD
Costi di Trattamento e Riciclo = CTR (al netto dei proventi della vendita di materiale ed energia derivante da rifiuti)
Nel computo dei costi CGD non sono inclusi:
- i costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio coperti dal Conai;
- i costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio secondari e terziari, a carico dei produttori e utilizzatori;
I costi operativi di gestione fanno riferimento alle voci di bilancio di cui alle prescrizioni del decreto legislativo 9 aprile 1991, n. 127, per le seguenti categorie:
B6 - Costi per materie di consumo e merci (al netto di resi, abbuoni e sconti)
B8 - Costi per godimento di beni di terzi
B11 - Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
B12 - Accantonamento per rischi, nella misura massima ammessa dalle leggi e prassi fiscali
B13 - Altri accantonamenti
B14 - Oneri diversi di gestione.
In tali costi sono compresi:
Costi Amministrativi dell'Accertamento, della Riscossione e del Contenzioso = CARC
Costi Generali di Gestione = CGG. In tali costi vanno ricompresi quelli relativi al personale, di cui alla lettera B9 del precedente punto 2.1, in misura non inferiore al 50% del loro ammontare.
Costi Comuni Diversi = CCD
Il criterio di allocazione dei costi comuni raccomandato è fondato sulla ponderazione rispetto all'incidenza del costo degli addetti (70%) ed alla incidenza del costo operativo sul totale (30%).
2.3. Costi d'Uso del Capitale - CK.
I costi d'uso del capitale comprendono: Ammortamenti (Amm.), Accantonamenti (Acc.) e Remunerazione del capitale investito (R). I costi d'uso del capitale sono calcolati come segue:
2) CKn = Ammn + Accn + Rn
La remunerazione del capitale è inizialmente calibrata dal prodotto tra tasso di remunerazione e indicizzato all'andamento medio annuo del tasso dei titoli di Stato aumentato di 2 punti percentuali e capitale netto investito aumentato dei nuovi investimenti. La remunerazione del capitale è sviluppata nel tempo sulla base di tre addendi:
rn - Tasso di remunerazione del capitale impiegato
KNn-1 = Capitale netto contabilizzato dell'esercizio precedente (immobilizzazioni nette)
In = Investimenti programmati nell'esercizio di riferimento
Fn = Fattore correttivo in aumento per gli investimenti programmati e in riduzione per l'eventuale scostamento negativo ex post, cioè riferito all'anno precedente, tra investimenti realizzati e investimenti programmati.
3. Suddivisione della tariffa in parte fissa e parte variabile.
Secondo quanto disposto al comma 4 dell'articolo 49 del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, la tariffa è composta da una quota determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere e dai relativi ammortamenti, e da una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito, e all'entità dei costi di gestione.
La Tariffa si compone quindi di due parti:
La parte fissa ΣTF deve coprire i costi indicati nella seguente equivalenza:
5) ΣTF = CSL + CARC + CGG + CCD + AC + CK
Gli enti locali che conferiscono a smaltimento i rifiuti indifferenziati presso impianti di terzi, richiedono che il soggetto gestore dell'impianto evidenzi, all'interno del prezzo richiesto, la quota relativa ai costi riconducibili all'impiego del capitale (CK), al fine di attribuirli nella parte fissa della tariffa.
La parte variabile ΣTV, invece, dipende dai quantitativi di rifiuti prodotti dalla singola utenza. I rifiuti possono essere misurati puntualmente per singola utenza o per utenze aggregate, o, in via provvisoria, sino a che non siano messi a punto e resi operativi i sistemi di misurazione predetti, calcolati sulla base dei parametri di cui al successivo punto 4.
La parte variabile ΣTV deve coprire i costi indicati nella seguente equivalenza:
6) ΣTV = CRT + CTS + CRD + CTR
4. Articolazione della tariffa a regime.
4.1. Calcolo della parte fissa della tariffa per le utenze domestiche.
La quota fissa della tariffa per le utenze domestiche si ottiene come prodotto della quota unitaria (£/m2) per la superficie dell'utenza (m2) corretta per un coefficiente di adattamento (Ka) secondo la seguente espressione:
7) TFd(n, S) = Quf · S · Ka(n)
TFd(n, S) = Quota fissa della tariffa per un'utenza domestica con n componenti il nucleo familiare e una superficie pari a S.
n = Numero di componenti del nucleo familiare.
S = Superficie dell'abitazione (m2).
Quf = Quota unitaria (£/m2), determinata dal rapporto tra i costi fissi attribuibili alle utenze domestiche e la superficie totale delle abitazioni occupate dalle utenze medesime, corretta per il coefficiente di adattamento (Ka).
8) Quf = Ctuf/ΣaStot(n) · Ka(n)
Ctuf = Totale dei costi fissi attribuibili alle utenze domestiche.
Stot(n) = Superficie totale delle utenze domestiche con n componenti del nucleo familiare
Ka(n) = Coefficiente di adattamento che tiene conto della reale distribuzione delle superfici degli immobili in funzione del numero di componenti del nucleo familiare costituente la singola utenza. I valori di tali coefficienti sono riportati nelle tabelle 1a e 1b e sono stati elaborati per le tre aree geografiche e per comuni con popolazione superiore e inferiore ai 5000 abitanti rispettivamente, sulla base dei dati ISTAT.
Tabella 1a - Coefficienti per l'attribuzione della parte fissa della tariffa alle utenze domestiche
Comuni con popolazione > 5.000 abitanti
|
Numero componenti del nucleo familiare
|
Ka Coefficiente di adattamento per superficie e numero di componenti del nucleo familiare
|
|
NORD
|
CENTRO
|
SUD
|
1
|
0,80
|
0,86
|
0,81
|
2
|
0,94
|
0,94
|
0,94
|
3
|
1,05
|
1,02
|
1,02
|
4
|
1,14
|
1,10
|
1,09
|
5
|
1,23
|
1,17
|
1,10
|
6 o più
|
1,30
|
1,23
|
1,06
|
Tabella 1b - Coefficienti per l'attribuzione della parte fissa della tariffa alle utenze domestiche
Comuni con popolazione < 5.000 abitanti
|
Numero componenti del nucleo familiare
|
Ka Coefficiente di adattamento per superficie e numero di componenti del nucleo familiare
|
|
NORD
|
CENTRO
|
SUD
|
1
|
0,84
|
0,82
|
0,75
|
2
|
0,98
|
0,92
|
0,88
|
3
|
1,08
|
1,03
|
1,00
|
4
|
1,16
|
1,10
|
1,08
|
5
|
1,24
|
1,17
|
1,11
|
6 o più
|
1,30
|
1,21
|
1,10
|
Definizione dell'Area Geografica in accordo c