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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
D. Leg.vo 24/12/2012, n. 250
D. Leg.vo 24/12/2012, n. 250
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Art. 1. - Modifiche all’articolo 2 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 2 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155 R, sono apportate le seguenti modificazioni: |
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Art. 2. - Modifiche all’articolo 5 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 5 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, le parole: «dai commi 3, 4, e 5» sono sostituite dalle seguenti: «dai commi 2, 3, 4, e 5»; |
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Art. 3. - Modifiche all’articolo 6 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 6 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, sono apportate le seguenti modificazioni: |
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Art. 4. - Modifiche all’articolo 8 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 8 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 6 le parole: «Con decreto» sono sostituite dalle seguenti: «Con uno o più decreti»; |
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Art. 5. - Modifiche all’articolo 9 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 9 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, sono apportate le seguenti modificaz |
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Art. 6. - Modifiche all’articolo 11 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 11, comma 3, del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, il settimo periodo |
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Art. 7. - Modifiche all’articolo 12 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 12, comma 2, del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, le parole: « |
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Art. 8. - Modifiche all’articolo 15 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, le parole: « |
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Art. 9. - Modifiche all’articolo 17 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 17 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, sono apportate le seguenti modificazioni: a) il comma 1 è sostituito dal seguente: «1. Con uno o più decreti del Ministro dell’ambiente, di concerto con il Ministro della salute e sentita la Conferenza Unificata, sono stabilite: a) le procedure di garanzia di qualità previste per verificare il rispetto della qualità delle misure dell’aria ambiente; b) le pro |
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Art. 10. - Modifiche all’articolo 18 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 18 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, sono apportate le seguenti m |
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Art. 11. - Modifiche all’articolo 19 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 19 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, le parole: «ai commi 3, 5 e 7» sono sostituite dalle seguenti: «ai commi 3, 5, 7 e 8»; b) al comma 1, lettera a), numero 1), dopo la parola: «limite» sono inserite le seguenti: «o i livelli critici»; |
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Art. 12. - Modifiche all’articolo 20 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, è aggiunto, |
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Art. 13. - Modifiche all’allegato VI del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’allegato VI, parte A, del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, sono apportate le seguenti modificazioni: a) il paragrafo 11 è sostituito dal seguente: «11. Metodo di riferimento per il campionamento e la misurazione del mercurio nell’aria ambiente. Il metodo di riferimento per il campionamento e la misurazione è descritto nella norma UNI EN 15852:2010 ‘Qualità dell’aria ambiente. Metodo normalizzato per la determinazione di mercurio gassoso totale’. »; b) il paragrafo 12 è sostituito dal seguente: «12. Metodo di riferimento per la misurazione dei tassi di d |
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Art. 14. - Modifiche all’allegato X del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’allegato X del decreto legislativo 13 agosto2010, n. 155, dopo il paragrafo 3, è aggiunto il seguent |
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Art. 15. - Modifiche all’allegato XI del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’allegato XI del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, paragrafo 1, sezione PM2,5 - FASE 1 d |
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Art. 16. - Modifiche all’Appendice I del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’Appendice I al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, sono apportate le seguenti mo |
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Art. 17. - Modifiche all’Appendice VI del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. All’Appendice VI al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, al punto 1 dopo le parole: & |
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Art. 18. - Modifiche all’Appendice X del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. L’Appendice X al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, è sostituita dall’ |
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Art. 19. - Modifiche all’Appendice XI del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 1551. L’Appendice XI al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, è soppressa. |
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Art. 20. - Disposizione finanziaria1. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del |
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ALLEGATO (Art. 18, comma 1) |
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«Appendice X - Metodo di riferimento per la misurazione dei COV |
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PremessaLa determinazione degli idrocarburi volatili leggeri compresi nell’intervallo C2 – C7, degli idrocarburi volatili compresi nell’intervallo C6 – C14 e della formaldeide deve essere effettuata come riportato di seguito: Idrocarburi leggeri volatili compresi nell&r |
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1. Metodo di riferimento per il campionamento e l’analisi degli idrocarburi volatili leggeri appartenenti all’intervallo C2 -C7 |
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1.1. Prelievo del campioneAi fini del presente decreto, per il campionamento degli idrocarburi volatili leggeri appartenenti all’intervallo C2 C7 deve essere utilizzato uno dei seguenti metodi di campionamento: a) Metodi di campionamento off-line (che utilizzano canisters o bombole pressurizzate; trappole adsorbenti); b) Metodi di campionamento on-line (comprendenti trappole adsorbenti collegate direttamente al gascromatografo). Mentre le bombole pressurizzate (canisters) devono essere impiegate per il campionamento spot dell’aria ai fini della determinazione dei COV (non è necessario che lo strumento analizzatore sia collocato nel sito di misura), le tra |
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1.2. Operazione di prelievoIl canister deve essere collegato al sistema pneumatico immediatamente prima del prelievo. Il prelievo |
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1.3. Separazione gascromatografica1.3.1. Gascromatografo per colonne capillari Il gascromatografo, atto all’impiego di colonne separative capillari, deve essere dotato di unità criogenica per operazioni sub-ambiente (alimentata con anidride carbonica compressa oppure con azoto liquido) e del modulo di controllo di costanza del fl |
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1.4. Caratteristiche strumentali necessarie per il monitoraggio dei COV C2 – C7 atmosfericiL’analizzatore per il rilevamento automatico selettivo e continuo degli idrocarburi nell’atmosfera deve comprendere i seguenti elementi: a) modulo di campionamento ed arricchimento; b) sistema automatico di iniezione (incluse l’unità di criofocalizzazione e termodesorbimento); c) colonna analitica dedicata all’analisi specifica; d) rivelatore a ionizzazione di fiamma (FID); e) interfaccia di comunicazione seriale. L’intero sistema può essere reso automatico o semiautomatico grazie alla programmazione da computer con softwares e moduli dedicati. 1.4.1. Modalità di funzionamento dello strumento L’apparecchiatura deve essere equipaggiata con un’unità-pompa, con un autocampionatore dotato di trappola lineare a più carboni, con una colonna capillare gascromatografica specifica per gli idrocarburi gassosi, con un sistema di rivelazione. A monte dell’autocampionatore, rispetto alla linea di gas, è collocata l’unità di prelievo dei gas, equipaggiata di controllo elettronico del flusso (mass flow controller). Il complesso è gestito tramite computer da un software dedicato, responsabile anche della gestione ed elaborazione dei dati analitici. La rivelazione dei composti organici d’interesse deve essere realizzata tramite la rivelazione a ionizzazione di fiamma (FID), l’identificazione deve essere effettuata tramite il tempo di ritenzione assoluto. L’autocampionatore, inserito nella linea dei gas dello strumento, deve avere caratteristiche adatte per arricchire quantitativamente dall’aria ambiente i composti organici volatili e successivamente inviarli alla colonna separativa al momento dell’analisi chimica. L’invio dei gas al sistema analizzatore può essere effettuato attraverso due diversi condotti, uno adatto ai gas pressurizzati (trasferiti all’analizzatore da canisters o bombole di calibrazione), l’altro utile per campionare direttamente l’aria esterna (operante a pressione atmosferica o in leggera depressione). Il campione di aria, che provenga da uno o dall’altro ingresso, viene fatto passare nella trappola adsorbente, preventivamente raffreddata sub-ambiente, che trattiene i COV di interesse analitico. I composti di interesse eventualmente intrappolati nell’adeguato adsorbente sono desorbiti mediante rapido riscaldamento (fino a 250° C) e trasmessi con una corrente di gas inerte (elio) ad un capillare di silice (liner) raffreddato con azoto liquido. Il gas che attraversa il liner, a sua volta, può essere inviato all’esterno (vent) oppure alla colonna di separazione dei COV. Quando il desorbimento dalla trappola primaria è completo, i composti d’interesse sono iniettati nella colonna analitica mediante nuovo riscaldamento istantaneo del liner. Le fasi operative di analisi pertanto sono: Iniezione/backflush: Rappresenta la fase di iniezione e pulizia della trappola per mezzo di un flusso di elio in controcorrente rispetto alla direzione di prelievo; Attesa: È la fase di sincronizzazione tra l’autocampionatore ed il ciclo gascromatografico; Raffreddamento della trappola |
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2. Metodo di riferimento per la determinazione degli idrocarburi volatili (COV) appartenenti all’intervallo C5 - C14Il metodo di rivelazione per la determinazione degli idrocarburi C5 –C14 deve essere basato sulla spettrometria di massa, oppure, in alternativa, sulla ionizzazione di fiamma. |
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2.1. Campionamento mediante trappole riempite di materiali adsorbentiLa scelta del mezzo assorbente da usare nel campionamento dei COV dall’aria deve essere modulata in funzione del tipo di applicazione che si vuole fare, ovvero dall’intervallo di massa molecolare o di volatilità che si vuole investigare, dal volume d’aria unitario necessario per l’analisi e dalla risol |
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2.2. I materiali adsorbenti per i COV C5 – C14È dimostrato che una combinazione ottimale di carboni permette di utilizzare una temperatura di desorbimento atta a minimizzare i fenomeni di degradazione dei composti ritenuti. Una simile combinazione consente il prelievo dall’aria e l’ide |
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2.3. Preparazione delle trappole multistratoLe trappole per i COV sono costituite da tubicini in vetro di 15 cm di lunghezza aventi un diametro interno di 3 mm e un diametro esterno pari a 6 mm; esse sono riempite sia con due tipi di carbone grafitato, differenti per area superfic |
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2.4. Procedure analiticheIl campionamento/arricchimento viene effettuato direttamente con trappole adsorbenti, facendo passare la quantità voluta di aria (250 ml) attraverso la trappola, a temperatura ambiente. Le trappole in vetro (d.i. =3 mm, L =15 mm) contengono Carbotrap B e Carbotrap C, rispettivamente 0,17 g e 0,034 g, entrambi aventi granulometria compresa tra 20 e 40 mesh. La pulizia delle trappole adsorbenti prima del loro uso di campo deve essere effettuata mediante riscaldamento fino a 285°C per 10 minuti, sot |
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2.5. Descrizione delle fasi operative strumentaliDi seguito è riportato in modo dettagliato il ciclo di funzionamento dell’apparato per il desorbimento e per l’analisi dei COV (C5 – C14). Il ciclo di funzionamento del termodesorbitore è costituito da: fase 1 - pre-flush: durante questa fase il liner deve essere raffreddato alla temperatura impostata mentre la trappola deve essere tenuta a temperatura ambiente sotto flusso di elio inviato secondo il flusso di campionamento; |
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2.6. CalibrazioneLe prove di calibrazione dello strumento devono essere eseguite ai fini della quantificazione dei COV atmosferici. |
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2.7. Calcolo del fattore di recupero dei COVPer correggere i risultati grezzi dell’analisi e determinare i valori esatti di concentrazione degli analiti nell’atmosfera, deve essere calcolata la percentuale di recupero complessivo dei singoli COV nel sistema adottato. Il recupero % deve essere valutato con la seguente formula: |
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3. Metodo di riferimento per la determinazione della formaldeide in aria ambienteLa formaldeide non può essere misurata con le stesse tecniche analitiche degli altri COV. |
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3.1. Interferenze dovute alla presenza di ozonoL’ozono ad alte concentrazioni interferisce negativamente per reazione con la DNPH e l’idrazone formato. |
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3.2. Metodo di campionamentoPer il campionamento della formaldeide devono essere utilizzate cartucce di gel di silice ricoperte di 2,4 dinitrofenilidrazina (1,4-DNPH) e dei seguenti materiali e strumentazione: pompa di campionamento il cui flusso non deve essere inferiore di 2 L/min, tenendo conto che la caduta di pressione nella cartuccia di campionamento è del |
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3.3. Procedura di campionamentoAssemblare il sistema di campionamento e assicurarsi che la pompa sia capace di garantire una portata di aria costante durante il periodo di campionamento. Prima di procedere con il campionamento assicurarsi che la linea di prelievo dell’aria non presenti perdite. Questa verifica |
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3.4. Procedure di estrazioneRimuovere la cartuccia campionata dal contenitore; iniettare nella cartuccia mediante siringa 3 mL di |
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3.5. Analisi mediante HPLCL’analisi del campione deve essere effettuata utilizzando un’unità base HPLC costituita da una pompa isocratica, una valvola di iniezione dotata di loop da 20 μL, una colonna cromatografica in fase inversa tipo ODS (5 μm, 250 x 4,6 mm), un rivelatore ad |
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3.6. Calcolo delle concentrazioniLa concentrazione della formaldeide nel campione di aria, espresso in μg/m³ è dato da C = [H (p)·v·k (c – c |
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3.7. Calibrazione dell’HPLCPreparare una soluzione stock di calibrazione sciogliendo 10 mg di 2,4 dinitrofenilidrazone della formaldeide in 100 ml di acetonitrile. Da questa soluzione si prelevano 4 standard di calibrazione alle concen |
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