Deliberaz. Aut. Vigilanza Contratti Pubbl. 23/02/2011, n. 23 | Bollettino di Legislazione Tecnica
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Deliberaz. Aut. Vigilanza Contratti Pubbl. 23/02/2011, n. 23

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Appalto per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione della Sala Polivalente del Capoluogo.

1. Il collaudo in corso d’opera ha l’obiettivo principale di verificare e certificare i lavori nel corso della loro esecuzione, al fine di consentire alla Stazione appaltante il dovuto controllo sull’andamento dei lavori e soprattutto di verificare quelle lavorazioni che non risultano più ispezionabili a lavori ultimati. L’art. 19

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[Premessa]


Il Consiglio

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Considerato in fatto

L’avv. Patrizia Pagano, per conto dell’impresa Aglietti Alberto s.n.c., ha presentato un esposto, acquisito al prot. dell’Autorità n. 21253 del 7.04.2010, relativo ai lavori di cui all’oggetto evidenziando numerose irregolarità nella fase esecutiva dell’appalto.

In particolare, l’Esponente ha lamentato la mancanza di un verbale di consegna lavori, una irregolare tenuta delle scritture contabili, un ritardo nella redazione del collaudo, la nomina di un collaudatore in corso d’opera a lavori già ultimati.

In esito all’istruttoria condotta, sulla base della documentazione acquisita dalle parti, si evidenzia quanto segue.

Il progetto esecutivo dell’intervento di ristrutturazione della Sala Polivalente del Capoluogo, immobile vincolato ai sensi del D.lgs. 42/2004R, Titolo I, Parte Seconda, è stato approvato con Delibera di Giunta comunale n. 19 del 2.03.2004 per un importo complessivo di € 837.899,36, parzialmente finanziati con contributo della Regione Toscana.

Il progetto è stato poi suddiviso in due stralci funzionali per “motivi legati all’ottenimento dei contributi da parte della Regione Toscana”.

Le gare di appalto sono state esperite con procedura aperta separatamente per i due lotti e sono state vinte entrambe dall’impresa Aglietti Alberto s.n.c..

In particolare, i lavori del I° stralcio funzionale sono stati affidati all’Esponente con Determinazione del Responsabile del settore tecnico n. 265 del 5.06.2006, per un importo pari a € 245.800,48 (ribasso del 15,65%), mentre quelli del II° stralcio sono stati aggiudicati nel medesimo giorno con Determinazione del Responsabile del settore tecnico n. 266, per un importo pari a € 273.688,27 (ribasso del 17,87%).

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Ritenuto in diritto

Carenze nella gestione amministrativo-contabile dei lavori di cui all’oggetto si possono individuare sin dalla fase di avvio della procedura di gara; l’appalto nasce come progetto unico che viene poi scisso in due stralci per ragioni, secondo quanto evidenziato dalla Stazione appaltante, connesse al finanziamento delle opere stesse.

Tenuto conto che il primo stralcio doveva fornire il fabbricato “al grezzo”, completo di tutte le opere murarie e strutturali, mentre il secondo andava a prevedere tutte le opere impiantistiche, di finitura e d’arredo, la suddivisione operata non soddisfa le condizioni di “fruibilità” e di “funzionalità” delle singole parti, richieste dal comma 7, dell’art. 128 del D.lgs. 163/2006R, e non trova piena giustificazione in termini di efficacia ed economicità.

Infatti, la sistemazione “a grezzo” dell’edificio, prevista nel I° lotto, e gli interventi di carattere strutturale, previsti nel II°, evidenziano l’impossibilità di utilizzare ciascun lotto indipendentemente dalla realizzazione dell’altro.

A tal proposito, si rammenta che il Responsabile del procedimento deve accertare e attestare “l’idoneità dei singoli lotti a costituire parte funzionale, fattibile e fruibile dell’intero intervento” (art. 8, comma 1, lett. p), n. 3), del D.P.R. 554/1999).

In merito alla consegna dei lavori del I° lotto, la mancata redazione del verbale di consegna costituisce una chiara inadempienza alle disposizioni di cui all’art. 129, comma 6, del D.P.R. 554/1999; conseguentemente non risultano documenti attestanti, all’atto della consegna, i riscontri di cui all’art. 131 del medesim

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Il Consiglio

- rileva una carente gestione della fase esecutiva dell’appalto di cui all’oggetto;

- ritiene che il Responsabile del procedimento, nell’ambito delle competenze a lui affidate, avrebbe dovuto verificare con maggiore attenzione l’opportunità di una suddivisione dell’intervento in due lotti al fine garantire l’efficacia e l&rsquo

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