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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Deliberaz. Aut. Vigilanza Contratti Pubbl. 23/04/2014, n. 11
Deliberaz. Aut. Vigilanza Contratti Pubbl. 23/04/2014, n. 11
Lavori per la realizzazione del Nuovo Centro Congressi EUR S.p.A.1. Non rientrano nella fattispecie delle varianti “migliorative" (che comportano modeste riduzioni di spesa) ex art.132, del d.lgs. n.163 del 2006 e ex art. 11 del D.M. 145/2000, quelle varianti conseguenti a carenze nella redazione del progetto esecutivo, che si sarebbero potute evitare con un maggior approfondimento e la dovuta integrazione delle varie componenti della progettazione (a |
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[Premessa]Il Consiglio |
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Considerato in fattoEUR S.p.A. ha bandito, nel periodo tra il 1998 ed il 2000, un concorso internazionale di architettura per la progettazione preliminare del Nuovo Centro Congressi dell’Eur, concorso aggiudicato al progetto elaborato dall’arch. M. Fuksas. Nel 2001 ha, quindi, pubblicato il bando di gara per la progettazione, realizzazione e gestione del Nuovo Centro Congressi; tale gara è stata aggiudicata nel 2002 alla Centro Congressi Italia S.p.A. (CCI S.p.A.) ed il relativo contratto di concessione trentennale è stato stipulato nel giugno 2003. Successivamente il concessionario, in sede di progetto definitivo, ha rivalutato l’importo dei lavori in relazione alle prescrizioni imposte in sede di validazione ed in sede di approvazione da parte delle amministrazioni partecipanti alla Conferenza dei servizi, con previsione di un aumento dei costi da euro 200 milioni ad euro 250 milioni. E’ seguita una richiesta di riequilibrio del piano economico finanziario non accolta da EUR S.p.A. Nel dicembre 2005 e con successivo lodo arbitrale del 12 maggio 2006, le parti hanno risolto consensualmente il contratto ed il progetto definitivo (elaborato dal concessionario) è stato acquisito da Eur S.p.A.. Nel 2006 il Comune di Roma ha consentito ad EUR S.p.A. di realizzare l’opera con modalità differenti dalla concessione di costruzione e gestione. La società ha, dunque, predisposto un piano economico finanziario che prevedeva, in particolare, la costituzione di una società mista per la gestione del sistema congressuale (con partecipazione del 60% di EUR S.p.A. e del 40% del socio privato da scegliere con gara), la quale avrebbe dovuto assumere l’onere dell’investimento, quantificato in 6,8 milioni di euro, per opere accessorie (impianti, arredi mobili, ecc.). Ad aprile 2006 è stato quindi pubblicato il relativo bando per l’individuazione del soggetto gestore. Nel contempo, EUR S.p.A. ha deciso di affidare la realizzazione dell’opera mediante appalto di sola costruzione, sulla base del progetto definitivo acquisito a seguito della risoluzione del contratto di concessione con la CCI S.p.A. Il Comune di Roma, in sede di assegnazione di apposito finanziamento, ha richiesto il rispetto del termine del 15 marzo 2007 per la pubblicazione del relativo bando. Nel 2006 è stata, dunque, affidata all’arch. M. Fuksas la redazione del progetto esecutivo dell’opera, che è stato consegnato nel gennaio 2007 ed approvato il 14.3.2007 dal C.d.A. di EUR S.p.A.. Nel frattempo la Società, stante l’esito negativo della procedura bandita per l’individuazione del soggetto gestore, ha rinunciato a tale possibilità e, nel dicembre 2006, ha costituito una newco, la Eur Congressi s.r.l. (interamente posseduta da EUR S.p.A.) per la gestione del Nuovo Centro Congressi; società operativa dal 2008. Il bando di gara relativo alla licitazione privata per l’affidamento dei lavori è stato pubblicato nella G.U.C.E. in data 17.3.2007 e nella G.U.R.I. in data 26.3.2007, prevedendo un importo a base d’asta di euro 277.476.869,34, di cui euro 272.176.818,59 per lavori ed euro 5.300.050,75 per oneri di sicurezza e quale criterio di aggiudicazione quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’appalto è stato aggiudicato alla Società Italiana per Condotte d’Acqua S.p.A. per €221.544.010,50, di cui € 5.300.050,75 per oneri di sicurezza, oltre IVA. In data 28.1.2008 è stato stipulato il contratto di appalto, con il quale la durata dei lavori è stata stabilita in giorni 1035 naturali e consecutivi a decorrere dalla consegna dei lavori. In data 1.2.2008 il Direttore dei lavori ha proceduto alla consegna, per cui il termine ultimo per la conclusione di lavori è stato stabilito al 2.12.2010. Il contratto ha previsto anche dei termini intermedi per l’esecuzione (c.d. “milestone”). La realizzazione dell’opera è stata caratterizzata dall’introduzione di numerose modifiche, che hanno trovato definizione nelle perizie di varianti (ad oggi ben dieci), richiamate sinteticamente nella seguente tabella:
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Ritenuto in dirittoL’esecuzione dell’opera è stata caratterizzata da numerose varianti, che, oltre a determinare complessivamente un rilevante aumento dell’importo contrattuale, hanno influito in modo rilevante sui tempi di realizzazione e comportato l’insorgere di un contenzioso tra stazione appaltante ed appaltatore. Alcune di tali varianti appaiono riconducibili a carenze e inadeguate rappresentazioni dello stato di fatto del progetto esecutivo, che si sarebbero potute evitare con un maggior approfondimento. Alcune circostanze, infatti, quali la necessità di adeguare alle caratteristiche dei terreni le opere di sostegno su V.le Shakespeare, appaiono più che altro riconducibili ad insufficienti indagini e valutazioni iniziali, non giustificabili in relazione al carattere puntuale dell’intervento e alla rilevanza dell’opera da realizzarsi. Anche in relazione alle varianti classificate come “migliorative" ex art.132, del d.lgs. n.163 del 2006 e all’art.11 del D.M. 145/2000, che comportano modeste riduzioni di spesa, la stazione appaltante ha rappresentato circostanze sopravvenute, o comunque meglio evidenziatesi in corso d’opera (nuova classificazione sismica del comune di Roma, necessità di diminuire i disagi alla cittadinanza nelle fasi di scavo, esigenze di adeguare la struttura al fine di consentire il passaggio dell’impiantistica congressuale), che hanno indotto la proposta di modifica. Tuttavia, le giustificazioni delle varianti dinanzi addotte, non sono condivisibili; in particolare: - nel caso della variante n.1 non risulta evidente perché la soluzione costruttiva delle paratie adottata con la variante, meno invasiva e più economica, non sia stata già prevista come tale nell’ambito della redazione del progetto esecutivo; - la variante n. 6 evidenzia la carenza, in sede di progettazione esecutiva, di un adeguato coordinamento tra la progettazione architettonica-strutturale e quella impiantistica, rilevandosi solo nella fase di realizzazione delle opere l’esigenza di adeguare la struttura per il passaggio degli impianti; si osserva, inoltre, come la riduzione di spesa, che conduce a richiamare, per tale variante, l’art. 11 del D.M. 145/2000, si determina con la sostituzione di una lavorazione prevista in progetto con altra qualitativamente meno “pregiata” (sostituzione della struttura metallica spaziale con nodi tipo “mero” con struttura metallica ordinaria, sia pure complessa) e con la rinuncia, pertanto, ad una scelta architettonica iniziale. Emergono, pertanto, carenze nella redazione del progetto esecutivo, che si sarebbero potute evitare con un maggior approfondimento e la dovuta integrazione delle varie componenti della progettazione (architettonica, strutturale, impiantistica); tali carenze hanno determinato l’esigenza di una revisione progettuale in corso d’opera, che sicuramente ha penalizzato i tempi di esecuzione, con l’esigenza di approntamento di un nuovo progetto, l’esame e l’approvazione dello stesso. Maggiori criticità, tuttavia, si ravvi |
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Il Consiglio- rileva che l’esecuzione dell’opera è stata caratterizzata da numerose varianti, che, oltre a determinare complessivamente un rilevante aumento dell’importo contrattuale, hanno influito sui tempi di realizzazione e comportato l’insorgere di un contenzioso tra stazione appaltante ed appaltatore; alcune di tali varianti appaiono riconducibili a carenze e inadeguate rappresentazioni dello stato di fatto del progetto esecutivo, che si sarebbero potute evitare con un maggior approfondimento e la dovuta integrazione delle varie componenti della progettazione (architettonica, strutturale, impiantistica); - con riferimento alle problematiche che hanno determinato la necessità di opere diverse e aggiuntive (varianti n.7 ed 8), osserva |
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