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Deliberaz. G.R. Liguria 18/06/2021, n. 535

L.R. 21 luglio 1983, nr. 29. Adozione delle Linee Guida per la Gestione del Territorio in Aree Interessate da Liquefazione (LQ) ed approvazione criteri tecnici integrativi alla DGR 471/2010.
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Testo del documento

 

LA GIUNTA REGIONALE

 

RICHIAMATE :

la L.R. 21 luglio 1983 n. 29, recante “Costruzioni in zone sismiche – Deleghe e norme urbanistiche particolari”, così come modificata dalla L.R. 20 ottobre 2006 n. 29, ed, in particolare l’articolo 1 che prevede:

- al comma 1, per i Comuni dichiarati sismici con i provvedimenti assunti in applicazione dell’Ordinanza PCM n. 3274/2003 e s.m. e i., che la Giunta regionale, conformemente al parere espresso dalla competente Commissione consigliare, definisca criteri e linee guida in merito agli approfondimenti delle indagini e degli studi geologico-tecnici a corredo degli strumenti urbanistici generali ed attuativi in ragione delle differenti classi di pericolosità sismica attribuite al territorio regionale;

- al comma 2, che il provvedimento di Giunta possa, altresì, definire le modalità di adeguamento degli strumenti urbanistici dei Comuni alle indicazioni contenute nei criteri di cui al comma 1;

- la DGR n. 471 del 22/03/2010, con la quale sono stati: i) approvati i “Criteri e linee guida regionali”, ai sensi dell'art.1, comma 1 della l.r. 29/83, per l'approfondimento degli studi geologico – tecnici e sismici a corredo della strumentazione urbanistica comunale, ii) definite le disposizioni relative alle procedure di elaborazione, ed aggiornamento, degli strumenti urbanistici dei comuni inseriti nelle zone dichiarate sismiche, iii) previste ulteriori indagini funzionali alle analisi del secondo livello di Microzonazione Sismica, come modificata ed integrata dalla DGR. n. 714 del 21/06/2011;

- le LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL TERRITORIO IN AREE INTERESSATE DA LIQUEFAZIONE (LQ)” prodotte dalla Commissione Tecnica per il Supporto e il Monitoraggio degli Studi di Microzonazione Sismica, di cui all’articolo 5, comma 7, dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 novembre 2010, n. 3097, istituita presso il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, ed in particolare il paragrafo 7 che nell’individuare i compiti delle istituzioni pubbliche indica quelli in capo alle Regioni, tra cui risulta l’adozione adozione dei criteri generali formulati dallo Stato e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e la formulazione di ulteriori criteri specifici con riferimento alle peculiarità regionali;

DATO ATTO che:

- nell’ambito della pianificazione comunale la componente sismica deve essere valutata e formare oggetto degli studi e delle indagini geologiche a corredo degli strumenti urbanistici comunali per gli effetti della vigente L.R. n.29/83;

- a tal fine sono stati predisposti i criteri regionali degli studi geologico-tecnici e sismici, di cui alla DGR 471/2010, in coerenza con gli “INDIRIZZI ED I CRITERI PER LA MICROZONAZIONE SISMICA (ICMS)”, approvati il 13 novembre 2008 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, i quali rappresentano il testo di riferimento scientifico ed operativo nel campo della prevenzione sismica nonché un nucleo relativo all’approfondimento della pericolosità sismica locale, necessario all’analisi del rischio sismico, applicabile a vari settori della programmazione e pianificazione, tra cui anche quello della pianificazione urbanistica comunale;

- in particolare, i criteri e linee guida regionali:

- perseguono la finalità di fornire agli Enti locali indirizzi tecnici uniformi ai fini della stesura degli elaborati a corredo dei Piani Urbanistici Comunali, attuativi e loro varianti, che tengano anche conto della componente sismica da sviluppare sulla base di studi di Microzonazione Sismica,

- disciplinano la metodologia da seguire per la valutazione della componente sismica territoriale, che consente alle Amministrazioni di acquisire una base conoscitiva della pericolosità sismica locale delle diverse zone, utile ai fini della pianificazione territoriale;

- al fine di attuare quanto previsto dal citato art. 1, c. 1 della L.R. n. 29/1983, ed in conformità al punto 3 del dispositivo della succitata DGR 471/2010, che ha previsto ulteriori indagini funzionali alle analisi del secondo livello, è stato affidato, con D.G.R. n. 243 del 08/03/2013, al Dipartimento DISTAV dell’Università degli studi di Genova un incarico per “Studi e indagini rivolte alla riduzione del rischio sismico” nell’ambito del quale è stata condotta una “Analisi territoriale della suscettività di liquefazione dei suoli sulla base dei dati di pericolosità sismica di base (ag, M)” con lo scopo di identificare le aree del territori ligure potenzialmente soggette al fenomeno della liquefazione dei terreni, in funzione dei valori di pericolosità sismica;

- lo studio è stato sviluppato facendo riferimento ai concetti noti dalla bibliografia scientifica ufficiale per i quali risulta che, a livello puramente sismologico, un terremoto è in grado di generare fenomeni di liquefazione in ragione dell’intensità e dalla durata dello scuotimento attesi e, quindi, che le condizioni simiche locali necessarie sono: amax ≥ 0,1g (accelerazione massima attesa superiore o uguale a 0.1g) e Mw ≥ 5 (magnitudo del terremoto atteso maggiore o uguale a 5);

- in particolare in tale sede la potenzialità di attivazione di un fenomeno di liquefazione è stata pertanto derivata dall’identificazione delle aree ove entrambi i criteri sopra elencati sono soddisfatti nonché sulla base, anche, del confronto con gli episodi di liquefazione realmente osservati all’interno della storia sismica di un determinato ambito territoriale e degli areali di suscettività desunti sulla base delle relazioni empiriche in funzione della magnitudo dei terremoti caratteristici;

DATO ATTO, altresì, che:

- nel corso dell’esecuzione del suddetto incarico si è avviata, a livello nazionale, un’attività di studio sulla Microzonazione Sismica, condotta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Nazionale di Protezione Civile - Servizio Sismico Nazionale, alla quale hanno partecipato attivamente anche le Regioni concernete la predisposizione di un documento recante i criteri generali e le procedure operative per analizzare il rischio indotto dalla presenza di terreni suscettibili di liquefazione e per mitigare il rischio nelle aree con previsioni di trasformazione e nelle aree già edificate;

- nel marzo 2017 la Commissione Tecnica per il Supporto e il Monitoraggio degli Studi di Microzonazione Sismica, di cui all’articolo 5, comma 7, dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 novembre 2010, n. 3097, istituita presso il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, ha approvato, in linea tecnica, nella seduta del 2 marzo 2017, le “LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL TERRITORIO IN AREE INTERESSATE DA LIQUEFAZIONE (LQ), che risultano integrative degli Indirizzi e Criteri Nazionali per la Microzonazione Sismica (ICMS), i quali, come già indicato, costituiscono il riferimento dei criteri tecnici regionali di cui alla DGR 741/2010 e s.m.i;

DATO, inoltre, ATTO che le risultanze dello studio regionale relativo alla “Analisi territoriale della suscettività di liquefazione dei suoli sulla base dei dati di pericolosità sismica di base (ag, M)” sono state presentate alla Commissione Tecnica di cui all’articolo 5, c.7 dell’OPCM 3097/2010, nella seduta del 19 luglio 2018, la quale ha espresso la condivisione sotto il profilo tecnico e metodologico dello studio presentato, ritenendolo un valido ausilio per l’applicazione in ambito regionale delle “Linee Guida per la gestione del territorio in aree interessate da liquefazione (LQ)”, ed un utile riferimento a livello nazionale;

CONSIDERATO, PERALTRO, che le “LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL TERRITORIO IN AREE INTERESSATE DA LIQUEFAZIONE (LQ)”, di seguito LINEE GUIDA LQ, innovando il regime previgente, definiscono il fenomeno fisico della liquefazione e descrivono una procedura tecnico operativa per stabilire forma e dimensioni delle zone investite dal fenomeno (Parte Prima), inoltre forniscono indicazioni per la disciplina degli usi del suolo nelle zone investite dal fenomeno, sia dal punto di vista urbanistico che dal punto di vista edilizio (Parte Seconda), individuando, altresì, una serie di adempimenti in capo alle Regioni, tra i quali:

- adozione dei criteri generali formulati dallo Stato e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome,

- formulazione di ulteriori criteri specifici con riferimento alle peculiarità regionali,

- promozione e coordinamento degli studi per definire nuove aree in liquefazione sul territorio regionale;

CONSIDERATO, inoltre, che:

IL CONTENUTO COMPLETO E' RISERVATO AGLI ABBONATI.
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ALLEGATO 1 - CRITERI TECNICI RELATIVI AL RECEPIMENTO DELLE LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL TERRITORIO IN AREE INTERESSATE DA LIQUEFAZIONE (LQ) NEL TERRITORIO LIGURE E INDIRIZZI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE

Parte di provvedimento in formato grafico

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