Bollettino di Legislazione Tecnica UE n. 2/2012

Con questo Regolamento, la Commissione europea ha definito il quadro metodologico comparativo che gli Stati membri devono utilizzare per calcolare i livelli ottimali, in funzione dei costi, dei requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi ed esistenti nonché per gli elementi edilizi.
Il Regolamento specifica le norme quadro metodologiche per comparare le misure di efficienza energetica, le misure che incorporano l’energia da fonti rinnovabili e i pacchetti e le varianti di tali misure, sulla base della prestazione energetica primaria e del costo assegnato per la loro attuazione. Inoltre, lo stesso regolamento stabilisce anche le modalità di applicazione di tali norme a determinati edifici di riferimento al fine di identificare livelli ottimali in funzione dei costi dei requisiti minimi di prestazione energetica.
Il provvedimento si applica a partire dal 09/01/2013 agli edifici occupati da enti pubblici e dal 09/07/2013 agli altri edifici, a eccezione dell’articolo 6, paragrafo 1 (concernente le relazioni che gli Stati membri devono trasmettere alla Commissione UE), il quale entra in vigore il 30/06/2012, conformemente all’articolo 5, paragrafo 2, secondo comma, della direttiva 2010/31/UE

Il testo reca gli orientamenti che la Commissione europea ha formulato per rendere più chiare le disposizioni del Regolamento UE n. 244/2012.
I suddetti orientamenti forniscono agli Stati membri informazioni supplementari per procedere nei calcoli dei costi prescritti dal Regolamento n. 244/2012. Gli orientamenti non sono vincolanti ma sono intesi a facilitare l’applicazione del suddetto regolamento ed essendo delle informazioni supplementari basate su principi comunemente accettati, hanno lo scopo di porre una base comune per eseguire i calcoli dei costi che tutti gli Stati membri devono effettuare.
Gli orientamenti, che saranno riesaminati periodicamente, non sono giuridicamente vincolanti come le prescrizioni contenute nel Regolamento n. 244/2012, ma forniscono un valido aiuto all’applicazione del quadro metodologico riportato nell’allegato I dello stesso regolamento comunitario.
I chiarimenti riportati negli orientamenti in commento hanno il merito di sgombrare il campo da interpretazioni non sempre univoche che possono fare gli Stati membri in modo che i dati che saranno trasmessi dagli Stati membri alla Commissione europea siano i più omogenei e comparabili possibili.