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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Split payment: autorizzata dall’UE la proroga al 30/06/2026
Con la Decisione 25/07/2023, n. 1552, il Consiglio europeo estende fino al 30/06/2026 l’autorizzazione concessa all’Italia per l’applicazione dell’istituto della scissione dei pagamenti (o split payment), quale misura speciale di deroga a quanto previsto dalla Direttiva 2006/112/CE in materia di IVA (artt. 206 e 226). L’autorizzazione, già accordata dalla Decisione 25/04/2017, n. 784, era stata prorogata dalla Decisione 24/07/2020, n. 1105, scaduta il 30/06/2023.
Lo split payment è il meccanismo disciplinato dall’art. 17-ter del D.P.R. 26/10/1972, n. 633, in base al quale i soggetti rientranti nel campo di applicazione della norma, che acquistano da terzi fornitori beni e servizi sottoposti a IVA, non devono versare l’imposta ai fornitori, come avverrebbe in base alle regole generali, ma devono provvedere essi stessi a versarla direttamente all’Erario.
La misura è prevista per le operazioni effettuate nei confronti di pubbliche amministrazioni e di determinate categorie di altri enti e società pubbliche, a partecipazione pubblica e controllate, e delle società quotate in borsa e fa parte di un pacchetto di misure introdotte dall’Italia per contrastare la frode e l’evasione fiscale.
L’esigenza della proroga deriva, tra l’altro, dalla considerazione che il meccanismo di scissione dei pagamenti, in quanto misura ex ante, si è dimostrato più efficace della fatturazione elettronica obbligatoria, che costituisce una misura ex post (vedi considerando n. 6 della Decisione 1552/2023). Inoltre, la misura speciale, tenuto conto della sua efficacia e delle sinergie con altre misure applicate, in particolare con l’obbligo della fatturazione elettronica, è stata prorogata per evitare una regressione nell’ambito degli sforzi compiuti dal paese al fine di ridurre la differenza complessiva tra il gettito IVA previsto e l’importo effettivamente riscosso in Italia (vedi considerando n. 7 della Decisione 1552/2023).
Peraltro, al fine di effettuare un controllo sull’efficacia della deroga e di valutare l’impatto sui rimborsi dell’IVA dei soggetti passivi, l’Italia è tenuta a presentare alla Commissione, entro il 30/09/2024, una relazione sulla situazione generale dei rimborsi IVA ai soggetti passivi, compreso in particolare il tempo medio necessario per i rimborsi, e sull’efficacia della misura speciale e di ogni altra misura attuata al fine di ridurre l’evasione fiscale nei settori interessati. La relazione include un elenco delle varie misure attuate con la relativa data di entrata in vigore.