Circ. Min. LL.PP. 04/01/1989, n. 30787 | Bollettino di Legislazione Tecnica
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Circ. Min. LL.PP. 04/01/1989, n. 30787

Istruzioni applicative alle norme tecniche per gli edifici in muratura.
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[Premessa]



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0.

Con D.M. 9.1.1987, integrato e perfezionato con D.M. 20.11.1987, sono state emanate le norme per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura ed il loro consolidamento.


Le norme si articolano in due parti:

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1.

Il Titolo I al Capitolo 1° affronta l' aspetto della normativa relativo alle nuove costruzioni.


Innanzitutto é da precisare come l' oggetto della norma (punto 1.1.) sia il comune edificio strutturalmente costituito, in tutto o in parte, da una serie di elementi (muri) fra loro collegati e disposti in due direzioni in genere fra loro ortogonali.


La concezione dell' edificio dovrà corrispondere, come esplicitamente enunciato al punto 1.3., ad una struttura tridimensionale costituita da tre sistemi resistenti (muri sollecitati prevalentemente da azioni verticali, muri sollecitati prevalentemente da azioni orizzontali, solai) collegati tra loro e con le fondazioni.


Per gli edifici difficilmente riconducibili, per specifiche necessità architettoniche, funzionali o distributive, a sistemi strutturali scatolari (ad esempio le Chiese i Teatri, ecc.), la norma non é cogente; appare peraltro opportuno utilizzarla anche per i suddetti tipi edilizi come riferimento metodologico per una corretta progettazione, mentre é da ritenere comunque valida per quanto riguarda le caratteristiche dei materiali e i limiti della loro utilizzazione, nonché i coefficienti di sicurezza.


Sempre nel citato punto 1.1. viene richiamata la vigente normativa sismica (D.M. 24.1.1986): al riguardo é opportuno precisare la correlazione fra le due normative per quanto riguarda le costruzioni murarie in zone classificate sismiche. Si ricorda che al punto C.5 del citato decreto 24.1.1986 viene premesso come le disposizioni contenute nello stesso punto abbiano validità fino a che non entrino in vigore le norme sulle costruzioni in muratura e non siano emanati i "conseguenti adeguamenti delle prescrizioni per le zone sismiche". Allo stato attuale si é verificata solo la prima condizione mentre le specifiche disposizioni per le costruzioni in muratura da realizzare in zone classificate sismiche saranno oggetto di particolare normativa. Ne conseg

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2.

Al Capitolo 2° vengono compiutamente analizzate le strutture murarie realizzate con l' impiego di elementi resistenti artificiali, siano essi in laterizio che in conglomerato cementizio normale o alleggerito.


Il capitolo si apre con le prescrizioni relative ad una delle tre metodologie di verifica ammesse: il dimensionamento semplificato. Condizioni inderogabili per poter applicare tale metodo di verifica sono:

--la struttura portante dell' edificio non deve svilupparsi per più di tre piani complessivi entro e fuori terra;

-- la planimetria dell' edificio deve essere sufficientemente regolare, con esclusione di sagome ad U o ad L, e tale da poter essere iscritta in un rettangolo con rapporto fra i lati di 1/3;

--la snellezza di tutte le murature non deve essere superiore a 12 e cioé, per esempio, per un fattore laterale di vincolo pari a 1 e per una altezza di m. 3,00, lo spessore del muro non deve essere inferiore a 25 cm;

-- l' area della sezione resistente di muratura, in ognuna delle due direzioni principali, non deve essere inferiore al 4% dell' area complessiva dell' edificio. Tale condizione riguarda quindi separatamente le due direzioni principali: il 4% in una direzione e il 4% nell' altra direzione; le intersezioni di due o più muri potranno essere computate in entrambe le direzioni. In merito si richiama l' attenzione, come già accennato in precedenza, sulla non ammissibilità di muri in una sola direzione e sull' esigenza di avere una distribuzione di area resistente che non presenti significative variazioni da piano a piano, e che sia pressoché equivalente nelle due direzioni e ragionevolmente distribuita onde non innescare effetti torsionali rilevanti.


La verifica consisterà, una volta accertate le condizioni suesposte, nel determinare la tensione media di compressione riferita ad una area resistente ridotta (65% dell' area totale) relativa al piano più basso, da confrontare con quella ammissibile per la tipologia muraria prescelta.


Prima di illustrare le necessarie verifiche con gli altri due metodi di calcolo, il Capitolo 2° detta le norme per l' analisi strutturale e per la determinazione delle caratteristiche meccaniche.


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3.

Nel successivo Capitolo 3° vengono trattati gli stessi argomenti con riferimento alle murature formate da elementi resistenti naturali.


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4.

Chiude il Titolo I il Capitolo 4° riguardante il collaudo statico.


Innanzitutto é da sottolineare l' o

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5.

Il Titolo II affronta, infine, l' altro aspetto della normativa: l' intervento sull' esistente.


Occorre subito evidenziare come, in considerazione del fatto che l' oggetto della norma é un' opera già realizzata da tempo con materiali e tecnologie le più disparate, non possono avere valore cogente le prescrizioni valide per le nuove costruzioni: esse possono solo costituire un utile riferimento.

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6.

La normativa é corredata da due allegati riguardanti le modalità di prova degli elementi resistenti e della muratura nel suo complesso.

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