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R.D. 16/11/1939, n. 2231

Norme per l'accettazione delle calci.
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Premessa

Sono approvate e rese obbligatorie le annesse norme, compilate dal Consiglio nazionale delle ricerche, per l'accettazione delle calci, le quali saranno

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Capo I - Classificazioni e definizioni
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Art. 1.

Agli effetti delle presenti norme le calci si dividono in:

A - Calci aeree:

a) calce grass

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Art. 2.

Le calci soprannominate rispondono alle seguenti definizioni:

A - Calci aeree:

a) La calce grassa in zolle, di colore pressoché bianco, è il prodotto della cottura di calcari di adatta composizione morfologica e chi

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Capo II - Requisiti di accettazione
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Art. 3.

Per le calci devono essere soddisfatte le seguenti limitazioni, nelle quali le quantità sono espresse percentualmente in peso.

 

A - Calci aeree:

a) Calce grassa in zolle:

Contenuto in CaO + MgO ………………….. ≥ 94%

b) Calce magra in zolle:

Contenuto in CaO + MgO ………………….. ≤ 94%

c) Calce idrata in polvere.

Questa calce comprende due categorie di p

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Art. 4.

Le calci devono rispondere ai seguenti requisiti fisico-meccanici:

 

A - Calci aeree:

a) Calce grassa in zolle.

Questa calce deve avere un rendimento in grassello …………………… ≥ 2,5 mc./tonn.

b) Calce magra in zolle.

Questa calce deve avere un rendimento in grassello ……………………. ≥ 1,5 mc./tonn.

c) Calce idrata in polvere:

c' - Il fiore

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Capo III - Metodi di prova
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Sezione I - Prove chimiche
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Art. 5.

Per l'accertamento dei requisiti di accettazione di cui nel Capo II, le calci debbono essere sottoposte alle prove chimiche riportate negli articoli seguenti e distinte secondo che si tratti di:

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Art. 6.

Le prove chimiche per la calce grassa o magra in zolle si effettuano come segue:

Il materiale si passa ad un rompitore e si sminuzza finemente e, dopo averlo ben miscelato, si dispone in sottile strato di forma quadrata; dai quattro settori limitati dalle diagonali vengono presi 4 campioni di 1 kg. ciascuno.

I 4 kg. così radunati vengono posti in mulinetti a palle di laboratorio fino a lasciare un residuo del 2% sul vaglio di 900 maglie/cmq. allo scopo di avere un complesso della massima omogeneità; vengono poi conservati in barattolo di vetro con tappo smerigliato per i prelevamenti necessari.

 

a) Determinazione del contenuto in CaO + MgO

Mezzo grammo della calce così campionata si pone in capsula di porcellana, si spegne con q.b. di acqua e vi si aggiungono 25 cc. di HCl. dil. dens. 1,12. Si evapora su b. m. sino a completa secchezza e si tiene per due ore in stufa a

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Art. 7.

Le prove chimiche per la calce idrata in polvere si effettuano come segue:

 

a) Determinazione del contenuto in umidità

Per ogni partita di 1000 sacchi (o frazione) si preleverà da diversi sacchi un campione del peso complessivo di kg. 10.

20 gr. di questo campione si tengono per 4 ore in stufa a 110-120° in leggera corrente di aria priva di umidità e di anidride carbonica.

La diminuzione di peso dà la percentuale di umidità.

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Art. 8.

Le prove chimiche per la calce idraulica naturale in zolle si effettuano come segue:

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Art. 9.

Le prove chimiche per la calce idraulica naturale o artificiale e la calce eminentemente idraulica naturale o artificiale si effettuano come segue:

 

a) Determinazione del contenuto in carbonato di cal

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Art. 10.

Le prove chimiche per la calce idraulica artificiale pozzolanica si effettuano come segue:

 

a) Determinazione del contenuto in carbonato di calcio (CaCO3)

Come all'art. 6 b).

 

b) Determinazione della silice SiO2

Un grammo della calce campionata come all'art. 6 si pone in capsula di porcellana, si spegne con q. b. di acqua e vi si aggiungono 50 cc. di HCl dens. 1,12. Si evapora su b. m. sino a completa secchezza.

Si

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Art. 11.

Le prove chimiche per la calce idraulica artificiale siderurgica si effettuano come segue:

 

a) Determinazione del contenuto in ossido di manganese (MnO):

Un grammo di materiale viene riscaldato in matraccio di 300 cc. con 10 cc. di acqua e 40 cc. di ac. nitrico (dens. 1,18). Non è necessario separare l'insolubile. La soluzione raffreddata si porta a 200 cc. ed una parte aliquota di essa (secondo il contenuto in MnO del materiale) si tratta con 40 cc. di soluzione di nitrato di argento 0,01/N e con un grammo di persolfato ammonico solido fresco. Per completare l'ossidazione del manganese si lascia stare la soluzione circa 10' a 60° avendo cura di non sorpassare questa temperatura, allo scopo di impedire la scomposizione dell'acido permanganico. La soluzione viene raffreddata a temperatura ambiente; poi per aggiunta di 50 cc. di soluzione di cloruro di sodio 0,01/N, si precipita l'argento in soluzione e il liquido torbido si tratta con soluzione titolata di arsenito sodico sino a scomparsa del colore dell'acido permanganico.

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Sezione II - Prove fisico-meccaniche
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Art. 12.

Per l'accertamento dei requisiti di accettazione di cui al Capo II le calci debbono essere sottoposte alle prove fisico-meccaniche riportate negli arti

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Art. 13.

Le prove fisico-meccaniche per la calce grassa o magra in zolle si effettuano come segue:

 

a) Determinazione del rendimento in grassello:

Si adopera l'apparecchio del Rebuffat, rappresentato nella fig. 1, allegato B, alle presenti norme.

Esso si compone di un robusto bicchiere (A), che ha internamente 6 cm. di altezza per 7,5 di diametro. Sull'orlo di questo bicchiere può poggiare una scatola cilindrica di ottone (B) alta cm. 2,5 e del diametro di cm. 7; fra la parete interna del bicchiere e la parete esterna della scatola resta cos

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Art. 14.

Le prove fisico-meccaniche per la calce idrata in polvere si effettuano come segue:

 

a) Determinazione dei residui al vaglio di 900 maglie/cmq. e 4900 maglie/cmq.

Si adoperano i due vagli di forma circolare del diametro di cm. 10 di 900 e 4900 maglie per cmq. formate con fili metallici di calibro 0,15 mm.

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Art. 15.

Le prove fisico-meccaniche per le calci idrauliche si effettuano come segue:

 

a) Determinazione della finezza

Come all'art. 14 a).

 

b) Prova di presa

La prova di presa dev'essere effettuata su pasta normale. Si chiama pasta normale la miscela di calce idraulica e acqua in proporzioni tali che, posta in un anello tronco conico di ebanite disposto su una lastra di vetro e avente un diametro interno alla base superiore di 9 cm. e a quella inferiore di 8 cm. e fatta nel centro di essa discendere lentamente e senza scosse la sonda di consistenza, questa si arresti a 6 mm. dal fondo dell'anello.

La sonda suddetta dev'essere di metallo liscio di forma cilindrica del diametro di 1 cm. e terminata da una sezione piana ortogonale all'asse del cilindro, pesante 300 gr. e portata da un apparecchio che permetta il rilevamento esatto dello spessore della pasta che rimane fra l'estremità inferiore della sonda e la lastra di vetro.

Per determinare l'acqua necessaria a confezionare la pasta normale si distende su una lastra di vetro o di metallo pulito a forma di ciambella 0,500 kg. di calce idraulica versando in mezzo, ed in un sol colpo, una certa quantità di acqua potabile, indi si impasta energicamente con una spatola per 3 minuti contati dal versamento dell'acqua. Con la pasta ottenuta si riempie immediatamente l'anello tronco conico, e si fa la prova con la sonda. Si deve ripetere l'operazione sino alla determinazione dell'acqua con la quale si ottenga la pasta normale.

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Art. 16.

Le prove di cui al presente Capo III, debbono essere eseguite in uno dei laboratori ufficiali dell'elenco di cui all'allegato A alle presenti norme.

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Capo IV - Modalità e condizioni di fornitura
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Art. 17.

Le calci grasse o magre in zolle, quando non possono essere caricate per la spedizione subito dopo l'estrazione dai forni, devono essere conservate in locali chiusi o silos al riparo degli agenti atmosferici. Il tra

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Art. 18.

Per la calce idraulica naturale in zolle valgono le modalità e condizioni stabilite dall'art. 17, comma 1 e 2.

Tutte le calci idrauliche in polvere debbono essere fornite con imballaggi originali del peso di kg. 50,

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Allegato A - Elenco dei laboratori ufficiali

Laboratori sperimentali annessi alle cattedre di Scienza delle costruzioni:

del R. Istituto superiore d'ingegneria (Politecnico) di Torino;

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Allegato B

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