Sent.C. Stato 16/03/1993, n. 247

1. L'art. 25 del D.M. 9 marzo 1989 n. 172 dispone che, nell'ipotesi di decesso del titolare di impresa individuale, ovvero nel caso di fusione, di conferimento o di cessione del complesso aziendale, è ammesso il recupero totale o parziale dell'iscrizione all'Albo nazionale dei costruttori, in favore dell'impresa avente causa; peraltro, pur non essendo prevista la possibilità, per l'impresa che abbia iniziato la procedura c.d. di recupero, di partecipare alle gare nelle more dell'emanazione del provvedimento di iscrizione, deve ritenersi che sussista una siffatta possibilità, ovviamente sotto condizione risolutiva della deliberazione negativa sulla domanda di recupero dell'iscrizione. 2. L'iscrizione all'Albo dei costruttori non viene a creare nell'iscritto uno speciale status (che è riconoscimento e affermazione della capacità alle pubbliche gare ed alle licitazioni private) ma consiste piuttosto, in via esclusiva, in un'abilitazione dell'impresa alla gara e dunque nella costituzione di un fatto di legittimazione per l'ammissione agli appalti.