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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Regolam.R. Umbria 15/07/2003, n. 9
Regolam.R. Umbria 15/07/2003, n. 9
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Art. 1. - (Oggetto e finalità)1. Il presente regolamento, ai sensi dell'art. 5 della legge regionale 23 ottobre 2002, n. 18, R detta norme concernenti: a) le opere minime ammissibili a contributo, per eliminare le carenze strutturali e tipologiche finalizzate anche alla ricomposizione architetton |
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Art. 2. - (Allegati)1. Del presente regolamento fanno parte integrante i seguenti allegati: |
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Art. 3. - (Appendici e tabelle)1. Le appendici e le tabelle di cui agli allegati indicati dall'articolo 2 pos |
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Allegato A - DOCUMENTI AMMINISTRATIVI |
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1. PROCEDURE AMMINISTRATIVE.Per quanto riguarda le modalità per la concessione dei contributi &egra |
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1.1. PRIMA FASE.La Giunta regionale, sulla base del programma annuale di prevenzione sismica di cui all'articolo 3 della legge n. 18/02, individua, in primo luogo, i Comuni presso i quali attivare le procedure per la concessione dei contributi e determina l'entità dei finanziamenti da assegnare a ciascuno di essi. Il C |
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1.2. SECONDA FASE.Nella seconda fase i soggetti individuati con le modalità precedentemente illustrate dovranno presentare il progetto dell'intervento, per le cui modalità redazionali e modulistica si rimanda allegato "Documentazione per la presentazione del progetto". |
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2. BENEFICIARI E REFERENTI. |
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2.1. BENEFICIARI.I beneficiari dei contributi, ai sensi dell'articolo 7 della legge, sono: |
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2.2. DELEGATO AMMINISTRATIVO DELL'ISOLATO.Il "Delegato amministrativo dell'isolato" è nominato dagli aventi titol |
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2.3. REFERENTE TECNICO DELL'ISOLATO.Il "Referente tecnico dell'isolato" è nominato dagli aventi titolo per |
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3. PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI. |
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3.1. PROGETTO.Nel rispetto della procedura a due fasi descritta, va puntualizzato che già in fase di domanda dovranno essere individuate le unità strutturali che presentino carenze tali da determinare il superamento della soglia di vulnerabilità sismica, nonché quelle che saranno comunque coinvolte dagli interventi volti alla riduzione della vulnerabilità. Qualora in fase di progetto si verifichi che gli interventi interessino solo alcune unità strutturali, solo per queste dovrà essere redatto il progetto esecutivo, oggetto delle verific |
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3.2. APPROVAZIONE DEL PROGETTO.Il Comune provvede all'istruttoria di tutti i "Progetti" presentati e per quelli, ritenuti incompleti o non perfettamente conformi alle "Norme regolamentari attuative", può richiedere integrazioni che dovranno pervenire al Comune entro un limite massimo stabilito dallo stesso e comunque non superiore a 60 giorni. |
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3.3. VARIANTI AL PROGETTO.Le varianti al progetto in corso d'opera, che interessino opere finanziate, sa |
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3.4. ESECUZIONE DELL'INTERVENTO.L'esecuzione degli interventi deve essere considerata in modo unitario per ogn |
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4. FINANZIAMENTI E TEMPISTICA. |
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4.1. ASSEGNAZIONE, CONCESSIONE ED EROGAZIONE DEI FINANZIAMENTI AL COMUNE.Ai sensi dell'articolo 3 della legge, la Regione individua i comuni che dovran |
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4.2. ASSEGNAZIONE, CONCESSIONE ED EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI AI BENEFICIARI.Il Comune, sulla base del budget disponibile, identifica seguendo l'ordine della graduatoria gli interventi che potranno procedere nella fase di progettazione. Il "delegato amministrativo dell'isolato" è autorizzato a presentare il progetto e, sulla base del computo metrico estimativo a questo allegato, il Comune, nei limiti stabiliti dalla legge, procede ad assegnare il contributo provvisorio, con le eventuali maggiorazioni, entro i limiti stabiliti dalla legge. 4.2.1 l contributo massimo è fissato dalla legge nel 50 per cento del costo delle opere ammissibili e con il limite di euro 20.000 per ogni unità immobiliare residenziale e euro 10.000 per ogni unità immobiliare non re |
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4.3. ALTRI BENEFICI.4.3.1 Le agevolazioni urbanistiche previste all'articolo 6 della legge sono quelle strettamente necessarie a ridurre il livello di vulnerabilità sismica dell'isolato, secondo le modalità stabilite dalle presenti norme, e comunque sono quelle connesse e finalizzate alla eliminazione di carenze strutturali e tipologiche, nonché finalizzate alla ricomposizione architettonica e funzionale ed al miglioramento delle condizioni igienico - sanitarie dell'isolat |
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5. ITER PROCEDURALE DEI COMUNI.Entro 30 giorni dall'assegnazione ai Comuni del budget di cui al precedente punto 4.1, gli stessi emanano apposito bando ai sensi dell'articolo 8 della legge e secondo lo schema di cui alle presenti norme. La domanda di accesso al contributo deve |
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6. CONTROLLI SUL PROGETTO.La commissione di cui all'articolo 5, comma 1, lettera f) della L.R. 18/02 effe |
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7. REVOCHE E SANZIONI.Il mancato rispetto delle scadenze temporali per l'espletamento delle varie fasi procedurali a carico dei Comuni comporta la revoca automatica del budget loro assegnato. Le risorse revocate saranno destinate dalla Giunta regionale ad incrementare il budget di altri comuni ovvero a finanziare interventi in Comuni inizialmente non presenti nel programma per la |
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Appendice 1 - Schema di bando per l'accesso al contributo |
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Appendice 2 - Schema di bando di accesso al contributo |
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Domanda di accesso al contributo |
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Scheda 1.a - Dati identificativi dell'Isolato |
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Adesione alla domanda di accesso al contributo per l'isolato |
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Appendice 3 - Griglia delle priorità di accesso al contributo |
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Griglia priorità di accesso al contributo |
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Appendice 4 - Documentazione per la presentazione del progetto |
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Progetto d'intervento fascicolo per isolato |
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Appendice 5 - Schema di dichiarazione del Direttore dei lavori |
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Dichiarazione del Direttore dei Lavori |
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Allegato B - DOCUMENTI TECNICI |
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PREFAZIONE.Il documento tecnico propone un'analisi della vulnerabilità (e della sicurezza), con diverse finalità. La vulnerabilità di una costruzione è la sua propensione al danneggiamento. |
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Finalità.Come già detto il documento tecnico ha diverse finalità. La prima è generale e consiste nel fornire una guida ragionata all'analisi della vulnerabilità di un edificio (o di un'unità strutturale come viene definita nel documento stesso) attr |
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Soglia di vulnerabilità e priorità.La terza finalità, specifica e strumentale, consiste nella definizione di una soglia che dovrebbe consentire di identificare quelle unità strutturali (e perciò quegli isolati) che raggiungono una vulnerabilità "inaccettabile", tale cioè da richiedere interventi tesi ad una sua riduzione. Tale soglia viene valutata sulla base di elementi e parametri geometrici rilevabili, senza la necessità di calcoli e analisi numeriche, ma semplicemente con l'ausilio di tabelle eventualmente assistite da opportuni algoritmi. |
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Livello di affidabilità dei dati.Il documento mostra come la determinazione della soglia passi attraverso una serie di situazioni (denominate anche scenari) di vulnerabilità. È chiaro che per fare ciò è necessario conoscere aspetti geometrici, costruttivi e tecnici oltre agli eventuali quadri di danneggiamento. È chiaro altresì che con il crescere del grado di raffinatezza nella conoscenza di tali aspetti cresce l'impegno tecnico, finanziario ed il tempo necessario p |
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PERCORSO METODOLOGICO.Le attuali configurazioni, con cui oggi si presentano gli isolati dei centri storici, sono il frutto di graduali e rilevanti processi di trasformazione ed evoluzione che si sono susseguiti nel corso dei secoli. Tali procedimenti (rifusioni di cellule abitative, demolizioni, ricostruzioni, sopraelevazioni, ecc.) caratterizzano in maniera unica ogni singolo isolato e rendono molto difficile una generalizzazione del comportamento di tali complessi edilizi. |
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1. UNITÀ STRUTTURALI. |
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1.1. METODOLOGIA D'INDIVIDUAZIONE DELL'UNITÀ STRUTTURALE (US).Conoscere in modo approfondito un isolato, conoscerne il degrado ed i dissesti, conoscerne la storia è un presupposto indispensabile per intervenire correttamente, in modo essenziale ed economico, per evitare errori od interventi inutilmente pesanti. Ogni operazione progettuale deve basarsi sull'individuazione di uno schema strutturale che deve ragionevolmente rispettare la situazione effettiva della costruzione e tenere conto del suo comportamento globale. Il costo delle indagini conoscitive viene sempre abbondantemente compensato dai risparmi in fase costruttiva dovuto ad una progettazione puntuale, alla limitazione delle varianti e ad una corretta organizzazio |
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1.2. INDIVIDUAZIONE DELLE UNITÀ STRUTTURALI (US). |
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1.2.1. Rilievo geometrico e strutturale.Il rilievo geometrico del complesso edilizio serve alla caratterizzazione geometrica della U.S. Nel rilievo strutturale si porrà grande attenzione alla valutazione della tipologia e delle quote d'imposta dei solai piani o voltati e della copertura ed ai loro collegamenti con le pareti sottostanti, al fine di |
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1.2.2. Analisi storica e tipologica ed analisi dei materiali.Un criterio per individuare gli organismi strutturali è quello di considerare separatamente US adiacenti le cui murature non siano strutturalmente collegate. Può essere il caso di US costruite in epoche diverse oppure con differen |
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Figura 1. Posizione della scatola muraria nel tessuto urbano in relazione alle situazioni di accrescimento. |
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1.2.3. Comportamento strutturale.Quale che sia il criterio di individuazione degli organismi strutturali in un complesso edilizio, si segnala un principio sempre valido: una US deve essere definita univocamente da cielo a terra, ten |
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2. VULNERABILITÀ. |
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2.1. ELEMENTI DI VULNERABILITÀ DELL'UNITÀ STRUTTURALE.Individuate le singole US, si deve effettuare l'analisi di vulnerabilità al fine di stabilire se le stesse superano o meno una determinata soglia per la potenziale ammissibilità al contributo. Alcuni parametri di vulnerabilità sono fortemente condizionati dalla qualità della muratura che può essere analizzata suddividendola in tre grandi tipologie (A, B, C) a seconda del comportamento meccanico, come sarà più avanti specificato. Ai fini del presente lavoro si individuano due forme di vulnerabilità della US considerata: vulnerabilità intrinseca e vulnerabilità indotta. La prima è data da tutte le situazioni di vulnerabilità proprie della US come entità a sé stante. La vulnerabilità indotta invece tiene cont |
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Tabella 1. Elementi di vulnerabilità intrinseca.
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Tabella 2. Elementi di vulnerabilità indotta. |
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2.2. CRITERI DI ANALISI DELLA MURATURA.La determinazione della qualità muraria della US è un aspetto preliminare a qualsiasi analisi di vulnerabilità della stessa US. |
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Tabella 3. Parametri di riferimento utilizzati per la valutazione della qualità muraria.OR orizzontalità dei filari SG sfalsamento dei giunti verticali di malta |
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2.3. CRITERI DI ANALISI DELLA VULNERABILITÀ INTRINSECA.Nel seguente paragrafo vengono descritti i parametri per la valutazione della vulnerabilità intrinseca. a.1) Per collegamenti tra pareti confluenti si intende l'efficacia della connessione in corrispondenza di incroci, cantonali e martelli murari lungo lo sviluppo verticale delle pareti interessate. Tale connessione si riterrà assente se vi sono aperture a diretto contatto con il muro ortogonale. Se non vi sono aperture le connessioni possono essere inefficaci o perché gli elementi di collegamento non sono in numero sufficiente o perché le loro dimensioni sono troppo ridotte per poter esplicare un buon collegamento in relazione allo spessore dei muri da collegare. Anche la qualità della malta è un parametro da considerare ai fini dell'efficacia del collegamento. Una valutazione circa l'efficacia dei collegamenti si può ottenere con la metodologia riportata in appendice B. a.2) Per collegamenti tra pareti ed orizzontamenti si intende l'efficacia della connessione esistente sia dei solai di piano sia della copertura con le pareti sottostanti, su tutti i lati di ciascun campo di solaio; andrà inoltre controllata l'efficacia dei collegamenti dei rampanti e dei pianerottoli dei vani scala con le murature d'ambito. A questo proposito l'analisi della tipologia di solaio può già di per sé essere un utile indizio circa l'efficienza del collegamento dello stesso con le murature d'ambito. In presenza di solai in legno, in acciaio e volticine o in acciaio e tavelloni non rimaneggiati si riterranno assenti i collegamenti con le murature d'ambito. Solai in latero-cemento non rimaneggiati costituiti da travetti Sap si riterranno collegati alle pareti su cui sono orditi ma non collegati alle pareti parallele all'orditura. Le coperture in travi Varese, in legno o in acciaio non rimaneggiate possono ritener |
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2.4. CRITERI DI ANALISI DELLA VULNERABILITÀ INDOTTA.Nel seguente paragrafo vengono descritti i parametri per la valutazione della vulnerabilità indotta. c.1) Volte ed archi non contrastati: è il caso in cui la US in esame è in adiacenza con altre US le cui volte insistono sulle pareti in comune. L'effetto è simile a quello dei solai sfalsati di cui al punto successivo; la differenza è in due aspetti: la spinta della volta c'è anche in fase statica; la spinta della volta si |
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2.5. PROCEDURA DI DETERMINAZIONE DELLA VULNERABILITÀ PER LA SINGOLA US. |
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2.5.1. Descrizione generale della procedura.Una volta individuata la US oggetto di analisi, la procedura convenzionale per valutarne la vulnerabilità consiste in due fasi: - |
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2.5.2. Definizione delle condizioni critiche sufficienti da sole a stabilire una soglia.Di seguito vengono riportate le situazioni per cui viene superata la soglia di vulnerabilità a causa della criticità di un solo parametro di vulnerabilità. a.1) Inefficacia dei collegamenti fra pareti confluenti sul 60 per cento di tutti gli incroci murari di un piano della US; a.2) Collegamenti fra pareti ed orizzontamenti inefficaci su almeno il 60 per cento di un piano della US. Non sono da ritenersi situazioni sopra soglia i casi in cui la predetta condizione sussiste in concomitanza con l'efficacia dei collegamenti fra pareti confluenti su almeno il 50 per cento degli incroci murari dello stesso piano della US e con interasse massimo tra le pareti non superiore a 6 m. a.3) Incatenamenti assenti od in |
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Tabella 4' - Soglie di vulnerabilità a.4) per la verifica a taglio con 3m < h < 5m dove h è l'altezza di interpiano media; murature di categoria A.
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Tabella 4'' - Soglie di vulnerabilità a.4) per la verifica a taglio con 3m < h < 5m dove h è l'altezza di interpiano media; murature di categoria B.
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Tabella 5. Elemento di vulnerabilità a.6) derivante da inefficienza statica per la tipologia muraria di tipo A: rapporto |
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(Am / At)min ai vari piani di verifica e per diverse altezze di interpiano.
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Tabella 6. Elemento di vulnerabilità a.6) derivante da inefficienza statica per la tipologia muraria di tipo B: rapporto |
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(Am / At)min ai vari piani di verifica e per diverse altezze di interpiano.
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2.5.3. Definizione delle condizioni di vulnerabilità da associare ad altri elementi di vulnerabilità per stabilire una soglia.Nel seguente paragrafo vengono presi in considerazione gli elementi di vulnerabilità che devono essere associati ad altri elementi per poter essere nella condizione di superamento della soglia di vulnerabili |
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Tabella 7'. Soglie di vulnerabilità a.4)* per murature di categoria A per la verifica a taglio con 3m < h < 5m, dove h è l'altezza di interpiano media.
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Tabella 7''. Soglie di vulnerabilità a.4)* per murature di categoria B per la verifica a taglio con 3m < h < 5m, dove h è l'altezza di interpiano media.
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Tabella 8. - Elemento di vulnerabilità b.1) per ribaltamento pareti, con altezza di interpiano h =3 m, valutato per diversi meccanismi di ribaltamento e per diversi valori dell'interasse a delle pareti ortogonali. |
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Tabella 9. Elemento di vulnerabilità b.1) per ribaltamento pareti, con altezza di interpiano h =3,5 m, valutato per diversi meccanismi di ribaltamento e per diversi valori dell'interasse a delle pareti ortogonali. |
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Tabella 10. Elemento di vulnerabilità b.1) per ribaltamento pareti, con altezza di interpiano h =4 m, valutato per diversi meccanismi di ribaltamento e per diversi valori dell'interasse a delle pareti ortogonali. |
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Tabella 11. Elemento di vulnerabilità b.1) per ribaltamento pareti, con altezza di interpiano h =4,5 m, valutato per diversi meccanismi di ribaltamento e per diversi valori dell'interasse a delle pareti ortogonali. |
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Tabella 12. Elemento di vulnerabilità b.1) per ribaltamento pareti, con altezza di interpiano h =5 m, valutato per diversi meccanismi di ribaltamento e per diversi valori dell'interasse a delle pareti ortogonali. |
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Tabella 13. Elemento di vulnerabilità b.1) per pressoflessione al variare della qualità della muratura A, B, o C, dell'altezza media di interpiano h e dei vari meccanismi di collasso. |
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Figura 2. Esempio di quinta muraria in cui AM = ( A1 + A2 + A3 ) e AT = (L x H) |
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2.5.4. Definizione delle soglie di vulnerabilità:Soglie derivanti dalla valutazione critica di un solo elemento di vulnerabilità: 1. a.1) 2. a.2) 3. a.3) 4. a.4) 5. a.5) 6. a.6) 7. c.5) Soglie derivanti dalla valutazione critica di due elementi di vulnerabilità riscontrati nella stessa porzione della US: 8. a.1)* + a.2)* 9. a. |
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3. OPERE AMMISSIBILI A CONTRIBUTO PER ELIMINARE LE CARENZE STRUTTURALI.Sono ammessi a contributo gli interventi necessari ad eliminare le carenze strutturali che determinano il superame |
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3.1. CLASSI DI INTERVENTO.In questo paragrafo sono definite le classi di intervento suddivise in base alla tipologia di carenza strutturale da eliminare. Per la modalità di esecuzione e la tecnologia degli interventi può essere utile riferimento l'appendice G. 1) Interventi volti al miglioramento o alla creazione della connessione efficace tra elementi di incroci e martelli murari: - perforazioni armate; - scuci e cuci; - cerchiatura di aperture poste vicino all'incrocio murario; - chiusura nicchie interne. 2) Interventi volti al miglioramento o alla creazione di un'efficiente connessione tra solai di piano e di copertura con tutte le pareti murarie di competenza: - cordoli in c.a. con perfori armati verticali; - cordoli in acciaio con perforazioni armate di collegamento; - soletta armata con perfori incrociati di collegamento tra di essa e le murature d'ambito; - piatti in acciaio di collegamento del tavolato ligneo alle murature d'ambito; |
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Tabella 14. Soglie di vulnerabilità della US definite dalla presenza di uno o due elementi contemporanei di vulnerabilità e corrispondenti classi di intervento ammissibili a contributo.Soglie di vulnerabilità e corrispondenti classi di intervento
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4. OPERE MINIME OBBLIGATORIE PER RIDURRE LA VULNERABILITÀ.Gli interventi minimi obbligatori sono quelli necessari a ridurre le carenze strutturali in modo tale che, dopo l'intervento, le soglie di vulnerabilità, così come definite nel paragrafo 2.5.4 "Definizione delle soglie di v |
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5. ALTRI INTERVENTI AMMISSIBILI A CONTRIBUTO.Sono ammissibili a contributo anche le seguenti opere: |
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5.1. OPERE DI FINITURA STRETTAMENTE CONNESSE.Sono ammissibili a contributo le opere di finitura, strettamente necessarie all'esecuzione degli inte |
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5.2. OPERE FINALIZZATE ALLA RICOMPOSIZIONE ARCHITETTONICA E FUNZIONALE.Per ricomposizione architettonica e funzionale si intendono quegli interventi, tesi alla organizzazione |
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5.3. OPERE FINALIZZATE AL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI IGIENICO SANITARIE.Qualora per la realizzazione di interventi atti al miglioramento delle condizioni igienico sanitarie |
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6. PERCORSO DI VERIFICA PROGETTUALE. |
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6.1. INQUADRAMENTO NORMATIVO.Gli interventi previsti nell'ambito della presente legge sulla prevenzione sismica sono inquadrabili principalmente come miglioramento sismico ai sensi del D.M. LL.PP. del 16 gennaio 1996 R "Norme tecniche per le |
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6.2. ELIMINAZIONE DEGLI ELEMENTI SUFFICIENTI DA SOLI A DEFINIRE UNA SOGLIA DI VULNERABILITÀ.In questo paragrafo sono esposte le modalità di verifica dell'avvenuta eliminazione (in fase d |
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a.1) - a.1)* Assenza di collegamenti tra pareti confluenti.Occorre verificare che, nell'intervento in progetto, siano previsti collegamenti efficaci fra pareti |
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a.2) - a.2)* Assenza di collegamenti tra pareti e orizzontamenti.Occorre verificare che, nell'intervento in progetto, siano previsti collegamenti efficaci fra pareti |
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a.3) - a.3)* Assenza di incatenamenti o presidi di pari efficacia.Occorre verificare che, nell'intervento in progetto, siano previsti incatenamenti o presidi di pari e |
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a.4) Area al taglio insufficiente o presenza di effetti torcenti.a) Area a taglio insufficiente: Occorre verificare che, nell'intervento in progetto, l'area al taglio per ogni piano della U.S. sia superiore ai limiti definiti nella tabella dell'Appendice D delle Norme tecniche. Tale verifica sarà eseguita entrando nella stessa tabella con i parametri ottenuti in seguito all'intervento progettato: categoria di muratura superiore e/o area al taglio maggiore. Alcuni possibili interventi in grado di eliminare tale carenza strutturale sono riportati nelle classi di intervento 4 e 5. Fra di loro vi sono interventi che agiscono sulla qualit&agra |
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Interventi che aumentano l'area resistente al taglio:Tali interventi agiscono sulla carenza dovuta ad insufficienza di area al taglio o tramite l'inserimento di nuovi elementi resistenti oppure tramite il recupero di funzionalità strutturale di pareti in falso che in fase iniziale non potevano esplicare la loro azione resistente mentre, dopo l'intervento, potranno essere conteggiate fra le aree resistenti. Di seguito si riportano a titolo d'esempio alcuni interventi che aumentano l'area resistente al taglio specificandone i benefici effetti: - Inserimento di nuove pareti: Se si tratta di pareti demolite e ricostruite, si dovrà valutare |
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a.5) insufficiente qualità muraria.Bisogna accertare che, con l'intervento in progetto, non ci sia nessuna muratura di categoria C. Alcuni tra gli interventi possibili per ot |
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a.6) Fatiscenza e insufficienza statica.Andranno risolti i problemi di fatiscenza e di insufficienza statica relativi a tutti gli elementi strutturali che sono stati individuati come fatiscenti |
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c.5) Giunti di ampiezza insufficiente.Si dovrà controllare che, con l'intervento progettato, il giunto tecnico sia di dimensione non minore di: |
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6.3. ELIMINAZIONE DEGLI ELEMENTI DA ASSOCIARE TRA LORO PER DEFINIRE UNA SOGLIA DI VULNERABILITÀ.In questo paragrafo sono esposte le modalità di verifica dell'avvenuta eliminazione (in fase d |
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a.4)* Area al taglio insufficiente.Occorre verificare che, con l'intervento in progetto, l'area al taglio per ogni piano della US sia superiore ai limiti definiti nella |
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b.1) Snellezza critica.L'obbligatorietà dell'intervento minimo di realizzare su tutta la U.S. i collegamenti fra solai e pareti e fra copertura e pareti riduce fortemente l'effetto di questo elemento di vulnerabilità. Mentre nella situa |
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b.2) Distribuzione irregolare delle aperture.Si deve controllare che, a seguito degli interventi in progetto, il rapporto R = (AM / AT), tra la superficie laterale di tutti i maschi murari che hanno continuità da cielo a terra appartenenti ad una quinta muraria (AM), e la superficie laterale totale della quinta muraria stessa, comprese le aperture (AT), sia maggiore o uguale a 0,4. |
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b.3) Presenza di elementi spingenti.Si dovrà verificare che, in fase di progetto, sia stato previsto un intervento per cui le spin |
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b.4) Superfetazioni a comportamento strutturale non omogeneo.Si dovrà verificare che l'intervento in progetto preveda la rimozione della superfetazione, op |
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b.5) Presenza di muri in falso.Si dovrà verificare che, con l'intervento in progetto, siano stati eliminati i muri in falso c |
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b.6) Variazioni consistenti di area resistente da un piano all'altro.Occorre controllare che, con l'intervento in progetto, l'aumento di area resistente da un piano a que |
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b.7) Elementi non strutturali malvincolati.Si dovrà verificare che, con l'intervento in progetto, siano stati ben vincolati gli elementi |
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b.8) Dissesto / cedimento fondale.Si dovrà verificare che, con l'intervento in progetto, i dissesti dovuti a cedimenti fondali s |
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c.1) Volte ed archi non contrastati.Si dovrà verificare che, con l'intervento in progetto, tale elemento di vulnerabilità i |
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c.2) Solai e coperture al contorno sfalsati.Si dovrà verificare che, con l'intervento in progetto, tale elemento di vulnerabilità i |
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c.3) Disassamenti in facciata.Si dovrà verificare che, con l'intervento in progetto, tale elemento di vulnerabilità i |
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c.4) Posizione di testata della US.Si dovrà verificare che, con l'intervento in progetto, tale elemento di vulnerabilità i |
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c.6) US adiacenti a quella in esame ma con notevoli differente di rigidezza.Si dovrà verificare che, con l'intervento in progetto, tale elemento di vulnerabilità i |
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APPENDICI |
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APPENDICE A - Percorso di analisi della qualità murariaLa valutazione della qualità muraria viene espressa attraverso un valore numerico. La presenza della "regola dell'arte" determina l'assunzione di un punteggio massimo; la presenza parziale corrisponde ad un voto intermedio; l'assenza corrisponde ad un valore nullo. La somma dei vari punteggi, definisce |
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Scheda di valutazione della qualità muraria, definizione dell'Indice di Qualità muraria e associazione della categoria corrispondenteScheda di valutazione della qualità muraria
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Guida alla compilazione delle schede di valutazione della qualità murariaOR - orizzontalità dei filari: abaco di confronto |
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SG - sfalsamento dei giunti verticaliAbaco di confronto |
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1.1 FD - forma e dimensione degli elementiEsempi di blocchi di pietra e |
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Tabella riassuntiva dei principali litotipi umbri
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PD - elementi ortogonali al piano della muratura "diatoni"Abaco di confronto per la valutazione della presenza dei diatoni. Viene riportato il numero di diaton |
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MA - qualità della maltaAbaco di confronto |
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Percorso di determinazione della qualità muraria e di valutazione dell'efficacia dei collegamenti tra pareti confluenti: applicazione ad un caso realeNel seguito si indica la metodologia che porta alla definizione della qualità della muratura e |
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OR. ORIZZONTALITÀ DEI FILARI |
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SG. SFALSAMENTO DEI GIUNTI VERTICALI |
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FD. FORMA E DIMENSIONE DEGLI ELEMENTISono stati campiti gli elementi che hanno mediamente la stessa forma e dimensione ovvero pietre parzi |
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PD. ELEMENTI ORTOGONALI AL PIANO DELLA MURATURA (DIATONI)La valutazione di tale parametro richiede l'esame visivo di entrambi i paramenti. Una possibile procedura consiste nel rilevare la presenza di pietre aventi stessa forma, col |
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MA. QUALITÀ DELLA MALTALa qualità ed il grado di conservazione della malta dovranno essere accertati direttamente dall'operatore eseguendo semplici prove di scarnificazione dei giunti. La malta di buona qualità opporrà una resistenza a questa operazione; una malta decoesa risulterà facilmente asportabile. La tecnica della percussione, di cui si è accennato al paragrafo precede |
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DETERMINAZIONE DELL'INDICE DELLA QUALITÀ MURARIA I.Q.
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METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELL'AMMORSATURA TRA PARAMENTILo scopo del presente paragrafo è quello di indicare un percorso di valutazione del grado di ammorsatura tra paramenti murari ortogonali tra loro, attraverso un approccio convenzionale e deduttivo analizzando una superficie muraria unitaria comunque scelta. Si consideri la generica superficie muraria unitaria e si tracci su di essa una generica retta verticale che rappresenta convenzionalmente una potenziale linea di sconnessione tra murature confluenti. Si riporti parallelamente a questa una retta a distanza S/3 con S lo spessore del generico muro confluente. Si considerino gli elementi lapidei che vengono attraversati dalla striscia di larghezza S/3 e si chiami Li l'altezza del generico concio avente questa proprietà. La connessione con la muratura ortogonale sarà ritenuta efficace, se almeno il trenta percento dei c |
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Esempi di schede per le murature umbreAllo scopo di mostrare il corretto utilizzo dei criteri appena esposti si riportano alcune schede relative a tipologie murarie particolarmente frequenti nel territorio umbro. Il giudizio sulla qualità muraria è ovviamente influenzato da fattori che si differenziano a seconda degli specifici casi, la scheda assume pertanto il significato di un esempio che può essere utilizzato direttamente solo nei casi in cui le caratteristiche siano effettivamente analoghe a quelle riportate. Nelle "Schede di valutazione della qualità muraria" sono riportate le principali caratteristiche costruttive delle tipologie murarie. Sono indicati gli schemi strutturali assonometrici, i prospetti e le sezioni, i materiali, la descrizione dettagliata della muratura, le forme e le dimensioni più ricorrenti degli elementi costitutivi. Nella penultima riga si riporta l'Indice di qualità riferito a quella particolare tipologia muraria, con la valutazione dei parametri caratteristici utilizzati nel sistema esperto (OR, SG, FD, PD, MA). Infine viene indicato il valore dell'Indice di qualità e la categoria di appartenenza (A, B o C). |
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APPENDICE B - Valutazione dell'efficacia dei collegamenti tra pareti confluentiL'efficacia dei collegamenti tra pareti confluenti si valuta tramite un percorso articolato nei due passi seguenti: |
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Efficacia delle connessioni tra pareti in funzione della qualità muraria
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APPENDICE C - Schemi grafici di strutture spingenti e di solai sfalsati |
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APPENDICE D - Valutazione dell'elemento di vulnerabilità a.4 e a.4* (area al taglio o effetti torcenti) |
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Valutazione della soglia a.4Per la valutazione dell'area resistente al taglio si ricorre alla tabella sotto riportata. Essa deriva da una verifica di tipo VeT eseguita per un valore del coefficiente i pari a 0,14. Il coefficiente i è il moltiplicatore dei carichi verticali inerziali. Esso è pari a C x β x e x I x R in cui C è il coefficiente di intensità sismica, posto uguale a 0,14 / 4 = 0,035 per determinare la soglia; β è il coefficiente di struttura, pari a 4 per |
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Coefficiente di maggiorazione δ dei tagli di piano
Se si stabilisce il sistema di riferimento X-Y in modo che l'asse X sia sempre quello lungo il quale si ha l'area resistente di muratura maggiore (Ax > Ay), si ha: Considerando solo i quattro parametri i, η, N (numero di piani sopra il livello di verifica) e la tipologia muraria (A o B), si sono costruite delle soglie di vulnerabilità associate al valore di 0,14 del coefficiente i (moltiplicatore dei carichi verticali inerziali). Esse sono dei numeri che indicano rispettivamente: - la minima percentuale ì di muratura resistente con cui la US in oggetto, per quel dato tipo di muratura (A o B) e a quel dato livello, può soddisfare la verifica di cui sopra. Si ricorda che i è il rapporto tra area di muratura resistente ed area coperta nella direzione X dotata di maggior area di muratura tra le due direzioni ortogonali X ed Y scelte; - la minima percentuale η' di muratura resistente con cui la US in oggetto, per quel dato tipo di muratura (A o B), per quel dato valore di i e a quel dato livello, può soddisfare la verifica di cui sopra. Si ricorda che η è il rapporto tra area di muratura resistente ed area coperta nella direzione Y dotata di minor area di muratura tra le due direzioni ortogonali X ed Y scelte; I risultati della verifica tipo VeT sopra esposta non verranno presi in considerazione nel caso di una US situata all'interno di una schiera, per la direzione longitudinale della schiera stessa, a quei livelli in cui tale US è contraffortata da altre US adiacenti. Nelle seguenti tabelle sono raccolte tutte le soglie per US fino a cinque piani e per i pari a 0,14.
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Configurazioni planimetriche per la valutazione degli effetti torcenti. |
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Valutazione della soglia a.4*a.4)* area al taglio insufficiente in almeno una direzione ad un solo piano; per la valutazione di questa soglia si ricorre alle tabelle sottostanti, del tutto analoghe a quelle associate alla soglia a4) ma costruite per un valore del coefficiente i pari a 0,182.
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Soglie di vulnerabilità a.4)* per la verifica a taglio con 3m < h < 5m
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APPENDICE E - Valutazione dell'elemento di vulnerabilità a.6 (inefficienza statica delle murature)Valutazione delle aree minime totali di muratura ai vari piani per carichi verticali dove: sm = tensione media a compressione muratura N = carichi totali dovuti ai pesi delle murature e dei solai Am = area di muratura al livello di verifica (detratta di tutti i fori: porte, finestre, nicc |
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Elemento di vulnerabilità a.6) derivante da inefficienza statica per la tipologia muraria di tipo A: rapporto (Am / At)min ai vari piani di verifica e per diverse altezze di interpiano.
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Elemento di vulnerabilità a.6) derivante da inefficienza statica per la tipologia muraria di tipo B: rapporto (Am / At)min ai vari piani di verifica e per diverse altezze di interpiano.
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APPENDICE F - Valutazione dell'elemento di vulnerabilità b.1 (snellezza critica)Una parete si considera "snella" quando il suo spessore è inferiore al corrispondente spessore critico riportato nelle tabelle seguenti. Per la valutazione della snellezza critica di una parete si distinguono due casi: - assenza di efficaci collegamenti fra orizzontamenti e pareti - presenza di efficaci collegamenti fra orizzontamenti e pareti In assenza di collegamenti efficaci fra orizzontamenti e pareti, la soglia "snellezza critica" è definita dalle tabelle calcolate per il ribaltamento fuori piano della parete. Sono state costruite cinque diverse tabelle a seconda dell'altezza medi |
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Schema di calcolo utilizzato per il ribaltamentoIn presenza di collegamenti efficaci fra orizzontamenti e pareti, la soglia "snellezza critica" è definita dalla tabella calcolata per la pressoflessione fuori dal piano della parete. In tale tabella è riportato il valore dello spessore |
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Elemento di vulnerabilità b.1) per ribaltamento pareti, con altezza di interpiano h =3 m, valutato per diversi meccanismi di ribaltamento e per diversi valori dell'interasse di irrigidimento delle pareti ortogonali. |
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Elemento di vulnerabilità b.1) per ribaltamento pareti, con altezza di interpiano h =3,5 m, valutato per diversi meccanismi di ribaltamento e per diversi valori dell'interasse di irrigidimento delle pareti ortogonali. |
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Elemento di vulnerabilità b.1) per ribaltamento pareti, con altezza di interpiano h =4 m, valutato per diversi meccanismi di ribaltamento e per diversi valori dell'interasse di irrigidimento delle pareti ortogonali. |
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Elemento di vulnerabilità b.1) per ribaltamento pareti, con altezza di interpiano h =4,5 m, valutato per diversi meccanismi di ribaltamento e per diversi valori dell'interasse di irrigidimento delle pareti ortogonali. |
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Elemento di vulnerabilità b.1) per ribaltamento pareti, con altezza di interpiano h =5 m, valutato per diversi meccanismi di ribaltamento e per diversi valori dell'interasse di irrigidimento delle pareti ortogonali. |
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Elemento di vulnerabilità b.1) per pressoflessione al variare della qualità della muratura A, B, o C, dell'altezza media di interpiano h e dei vari meccanismi di collasso. |
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APPENDICE G - Interventi di riduzione della vulnerabilità |
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G.1. Classi di interventoIn questo paragrafo sono riproposte le classi di intervento suddivise in base alla tipologia di carenza strutturale da eliminare: 1) Interventi volti al miglioramento o alla creazione della connessione efficace tra elementi di incroci e martelli murari: - perforazioni armate; - scuci e cuci; - cerchiatura di aperture poste vicino all'incrocio murario; - chiusura nicchie interne. 2) Interventi volti al miglioramento o alla creazione di un'efficiente connessione tra solai di piano e di copertura con tutte le pareti murarie di competenza: - cordoli in c.a. con perfori armati verticali - cordoli in acciaio con perforazioni armate di collegamento - soletta armata con perfori incrociati di collegamento tra di essa e le murature d'ambito - piatti in acciaio di collegamento del tavolato ligneo alle murature d'ambito - cordoli in muratura armata |
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Soglie di vulnerabilità della US definite dalla presenza di uno o due elementi contemporanei di vulnerabilità e corrispondenti classi di intervento ammissibili a contributo; interventi alternativi di maggior efficacia sono ammissibili.Classi di intervento associabili ai vari elementi di vulnerabilità
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G.2. Modalità d'esecuzione e tecnologia degli interventi |
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1. Perforazioni armateSpecifiche: - iniezioni a base di malta cementizia |
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2. Scuci - cuci (chiusura di nicchie, riduzione dei vuoti)L'intervento di scuci - cuci contempla due diversi casi: - a tutto spessore - a p |
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3. Cerchiatura di apertureSono costituite da telai in c.a. di spessore ridotto o in acciaio collegati alla muratura adiacente tramite perforazioni armate. Specifiche: a) In c.a. b) In acciaio |
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4. Cordoli in c.a. con perfori armati verticaliTale intervento è consentito soltanto per i cordoli in c.a. di copertura o per quelli necessari alla creazione di nuovi setti murari. É assolutamente da evitare la realizzazione di cordoli in breccia. |
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5. Cordoli in acciaio con perforazioni armate di collegamentoDescrizione dell'intervento: - verificare compatibilità |
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6. Soletta armata con perfori incrociati di collegamento tra di essa e le murature d'ambitoL'intervento può essere eseguito su diverse tipologie di solai: legno, acciaio, laterizio armato (Sap), precompresso e pignatta o, comunque, solaio rasato. Descrizione dell'intervento: |
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7. Piatti in acciaio di collegamento del tavolato ligneo alle murature d'ambitoL'intervento riguarda esclusivamente i solai lignei. Descrizione dell'intervento: |
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8. Cordoli in muratura armataSpecifiche: a) Cordolo a "2 Teste" b) Cordolo a "3 Teste" Descrizione dell'intervento: a) Cordolo a "2 Teste" |
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9. Inserimento di capichiave collegati alle teste delle travi in legno e portati all'esterno della muraturaL'intervento riguarda esclusivamente i solai lignei. Descrizion |
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10. Sostituzione di solai di piano e di copertura con nuovi solai adeguatamente collegati alle pareti sottostantiI nuovi solai possono essere realizzati in: - legno - acciaio - latero-cemento (tuttavia sconsigliati perché presuppongono l'esecuzione di cordoli in breccia e comunque perché apportano incrementi di carichi e, conseguentemente, di masse sismiche di entità maggiore delle altre tipologie summenzionate). |
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11. Catene in acciaioSpecifiche: - ancoraggio con paletto - ancoraggio con piastra incassata nella muratura |
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12. Fasciature realizzate con materiali compositi (fibre rinforzate)Descrizione dell'intervento: |
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13. Interventi di presidio su archiSpecifiche: - arco con tirante orizzontale - arco con perforazioni incrociate. Descrizione dell'intervento: a) arco con tirante orizzontale |
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14. Intervento combinato di cappa in cls armato all'estradosso di volte/archi e suo collegamento a cordolo perimetrale o consolidamento di volte con materiali FRPConsolidamento di archi e volte Descrizione dell'intervento: - verifi |
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15. Betoncino armatoSpecifiche: - betoncino armato su due lati - intervento combinato (betoncino armato + iniezioni). |
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16. Iniezioni di miscele legantiSpecifiche: - iniezioni a base di malta cementizia - iniezioni a base di resine. Descrizione de |
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17. Ispessimento delle pareti murarieSpecifiche: - su pareti in muratura esistenti con sottostante fondazione - su pareti in muratura esistenti senza sottostante fondazione. Descrizione dell'intervento: - esecuzione dell'eventuale nuova fondazione in C.A. con collegamenti nelle due direzioni alle fondazioni esistenti - esecuzione di nuova muratura in |
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19. Inserimento nuove pareti o sostituzione di setti esistentiDescrizione dell'intervento: |
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20. Inserimento di tiranti verticaliDescrizione dell'intervento: - esecuzione dei fori Φ = 80 mm con carotatrice fino al raggiungimento d |
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21. Sostituzione di architraviI nuovi architravi possono essere realizzati in: - acciaio |
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22. Irrigidimento di impalcati (di piano e di copertura)Consolidamento di solai descrizione dell'intervento: - puntellamento del solaio - demolizione ed asportazione del pavimento, e del sottofondo |
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23. Rinzaffo strutturaleDescrizione dell'intervento: |
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24. Consolidamento di nodi capriate lignee e delle teste delle travi ligneeSpecifiche: - legno - barre in vetroresina - getto con conglomerato epossidico. Descrizione dell'intervento: |
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25. Esecuzione di nuove fondazioniDescrizione dell'intervento: - esecuzione del getto di spianamento in magrone fino al raggiungimento del piano di pos |
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26. Esecuzione di cordoli per l'allargamento della fondazione esistenteI cordoli di sottofondazione possono essere realizzati in diversi modi: - su un lato - su due lati. |
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27. Esecuzione di sottofondazione murariaDescrizione dell'intervento: - esecuzione per tratti delle aperture al di sotto delle mura |
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28. Esecuzione di piastra di collegamento delle murature alla baseDescrizione dell'intervento: - preparazione del piano di posa provvedendo, se necessario, alla reali |
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29. Esecuzione di fondazione tramite micropaliDescrizione dell'intervento - esecuzione di perfori tramite macchinari con perforatrici a rotazione, inclinandoli di un angolo compreso tra 10° e 20° - inserimento nel foro di armatura metallica tubolare o tradizionale (ferri longitudinali) - getto del foro mediante malta espansiva - realizzazione, se previsto, di cordoli di collegamento delle teste dei pali con relativa esecuzione di collegamenti tra gli stessi. G.3. Raccomandazioni sulla scelta e l'esecuzione degli interventi - Le perforazioni armate sono indicate quando si vogliono migliorare i collegamenti tra elementi murari tra loro semplicemente a contatto e comunque in tutti i casi in cui si voglia realizzare un'idonea ammorsatura tra parti adiacenti o dove l'unitarietà della muratura risulta compromessa; in particolare in tutti quei casi in cui sia necessario effettuare buoni collegamenti tra muri che si intersecano a cantonale, a martello o a croce. Tale intervento deve essere effettuato disponendo le barre d'armatura a 45°, rispetto alla giacitura orizzontale dei panelli murari, realizzando un reticolo armato che riesca ad assorbire gli sforzi di trazione indotti dalle sollecitazioni esterne ed a conferire un maggior grado di duttilità alla connessione. Tale intervento deve prevedere l'utilizzo di miscele leganti con caratteristiche di elevata aderenza ed antiritiro, per poter contare sulla collaborazione fra armature e muratura. Si sconsiglia di realizzare tale intervento su murature a doppio paramento con sacco interno, a meno di avere la certezza che le barre di armatura vadano ad ancorarsi agli elementi lapidei dei paramenti opposti. - L'intervento di scuci e cuci è una tecnica volta al miglioramento o alla creazione della connessione efficace tra elementi di incroci e martelli murari, da realizzare nei casi in cui esista una discontinuità netta, realizzando le morse tra incroci murari. Tale intervento, è consigliabile inoltre qualora si abbiano murature in pietrame di tipologia B con collegamenti tra pareti confluenti affidati ad elementi di forma e dimensione non idonee ad attuare un buon collegamento. (Si consiglia di realizzare tale intervento utilizzando materiali inerti simili per forma e dimensioni a quelli delle murature da collegare con malte a ritiro nullo o, meglio ancora, leggermente espansive). Un criterio importante di valutazione di questo tipo di intervento è che la porzione di muro di nuovo inserimento non sia troppo dissimile per rigidezza e resistenza rispetto al materiale originario, in modo da non arrecare un disturbo al comportamento di insieme della parete. Controllo dell'efficacia di un cuci-scuci: L'ispezione migliore è quella visiva. Per quanto detto in precedenza, un buon intervento non dovrebbe lasciare apprezzare una consistente differenza tra la zona preesistente e quella sostituita. - Le cerchiature di aperture in corrispondenza di incroci murari possono essere realizzate in acciaio o in c.a. ma è importante che in entrambe i casi gli elementi costituenti la cerchiatura stessa siano debitamente ancorati alle murature su cui si intestano con perforazioni armate. - La chiusura di nicchie e/o riduzione dei vuoti, attraverso la tecnica dello scuci e cuci, dovrà essere attuata ponendo particolare attenzione a realizzare un efficace collegamento dei nuovi elementi di muratura con quelli esistenti non solo nel piano del paramento murario ma anche trasversalmente al paramento stesso. Tale intervento è obbligatorio qualora la nicchia/apertura/vuoto sia posizionata a ridosso dell'incrocio con muri ortogonali esterni. - I cordoli in c.a. con perfori armati verticali sono consigliati solo in copertura. L'intervento serve a migliorare il comportamento "scatolare" dell'edificio "legando" la copertura alle murature sommitali mediante la creazione di un elemento chiuso collegato alla muratura sottostante con una fitta rete di perfori armati (1 ogni 50"- 60"). I collegamenti aiutano in maniera sensibile contro l'eventuale espulsione dei pannelli murari al di sotto dei cordoli offrendo un vincolamento di tipo diffuso. L'intervento risulta proponibile per tutte le tipologie di solaio. L'intervento risulta proponibile su tutti i tipi di muratura di classe A,B o C. Particolari precauzioni vanno prese in fase realizzativa su muratura di tipo C (muri a sacco), in virtù del fatto che i perfori debbono essere realizzati in maniera alternata inclinandoli per interessare entrambi i paramenti murari. - I cordoli in acciaio con perforazioni armate di collegamento sono consigliati sia per solai di piano che di copertura. I cordoli in acciaio rappresentano un efficace sistema di collegamento e un intervento poco invasivo nei confronti delle murature che vanno ad interessare. L'eliminazione degli scassi da eseguire sui muri (cordoli in breccia in c.a. !!!) non vanno ad alterare lo stato tensionale preesistente sulle murature. I cordoli possono essere eseguiti mediante profili di vario genere (UPN, angolari, travi IPE o HE o sistemi reticolari dotati di una certa rigidezza). Gli elementi metallici vanno poi saldamente collegati ai muri tramite perforazioni armate inghisate con passi dell'ordine di 50"-60" cm. Gli stessi profili vanno collegati agli elementi di solaio (travi lignee o d'acciaio) medianti analoghi criteri con un passo pari al passo delle orditure. L'intervento risulta proponibile su tipologie di solaio quali prevalentemente solai lignei e solai metallici. |
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APPENDICE H - Simbologia degli elementi di vulnerabilità |
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TAB. H.1 |
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TAB. H.2 Abaco degli elementi di vulnerabilità di classe b.1: individuazione del meccanismo di collasso tra quello di ribaltamento e quello di pressoflessione. Le caselle vuote vanno riempite con una delle tre tipologie di qualità della muratura: A B C |
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Tabelle |
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Tabella 1. Elementi di vulnerabilità per la US |
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Tabella 2. Soglie di vulnerabilità |
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Tabella 3. Scheda di valutazione della qualità muraria |
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Tabella 4. Valutazione elemento a.4 |
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Tabella 5. Valutazione elemento a.4 |
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Tabella 6. Elemento a.4: effetti torcenti |
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Tabella 7. Elemento b.1 - spessori critici bCR di muratura per pressoflessione |
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Tabella 8. Elemento b.1 - spessori critici bCR di muratura per ribaltamento (cm) |
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Tabella 9. Elemento a.6 - insufficienza statica delle murature - rapporto critico percentuale Am/At (area muratura / area coperta) |
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