La questione che viene qui in rilievo concerne la legittimità della possibile esclusione della concorrente, il cui procuratore non ha dichiarato gli eventuali precedenti penali a proprio carico.
Giova premettere in punto di diritto che il legislatore impone ai soggetti, che intendono partecipare agli affidamenti pubblici, il possesso dei requisiti c.d. generali, di cui all’art. 38, comma 1, D.Lgs. 163/2006R. Il concorrente è tenuto ad attestare il possesso di questi ultimi mediante dichiarazione sostitutiva di cui al DPR 445/2000R, “in cui indica tutte le condanne penali riportate, ivi comprese quelle per le quali abbia beneficiato della non menzione (l’art. 38, comma 2, D.Lgs. 163/2006).
Con le determinazioni n. 1/2010, n.1/2012, l’Autorità ha fornito indicazioni interpretative in merito alle disposizioni su richiamate, precisando, sotto il profilo oggettivo che la disposizione dell’art. 38, comma 2, D.lgs. 163/2006 impone di dichiarare tutte le condanne penali riportate, anche quelle per le quali il reo abbia beneficiato della non menzione. L’obbligo in questione prescinde da una qualsiasi valutazione, che il dichiarante possa compiere, in ordine alla gravità del reato ascrittogli o del pregiudizio penale riportato, in quanto tale giudizio si ri