Sent. C. Cass. civ. 08/03/2003, n. 3522

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA

1. - Il pretore di Como, con ordinanza 16.10.1996, pronunciata in applicazione degli artt. 700 e 669-octies cod. proc. civ., ordinava a Matilde Bognolo di consentire all'amministratore del condominio San Francesco, accompagnato da un tecnico di fiducia, l'accesso nell'appartamento di sua proprietà, a Corno via Leoni 3/c, allo scopo di accertare la causa delle infiltrazioni d'acqua verificatesi nell'appartamento di Fulvio Saibene e di provvedere alla riparazione di eventuali rotture e guasti alle condotte d'acqua condominiali. Con la stessa ordinanza assegnava il termine di 30 giorni per l'inizio della causa di merito.

1. - Il tribunale ha motivato la decisione con questi argomenti. Il condominio ha il diritto ed il dovere di provvedere alla manutenzione e riparazione delle cose comuni, in modo che possano servire all'uso loro proprio e non arrechino danno alle proprietà esclusive dei condomini.

Quando si manifesti un danno ad una di queste proprietà ed è possibile che esso derivi da un bene condominiale, il condominio può agire in giudizio per superare gli ostacoli che siano frapposti all'esercizio del suo diritto.

L'oggetto dell'obbligo imposto alla Bognolo dal provvedimento cautelare era certo.

Consisteva nell'ammettere in casa l'amministratore del condominio, al fine di consentirgli di ricercare se la condotta condominiale, nel punto in cui passava per il suo appartamento, presentava difetti o rotture, che ne avrebbero reso necessaria la riparazione. 2. - La ricorrente chiede che la sentenza sia cassata per due motivi, il primo di difetto di motivazione, il secondo di violazione di norme di diritto e sul procedimento (artt. 360 nn. 3, 4 e 5, cod. proc. civ., in relazione agli artt. 2907 cod. civ., 61 e 474 cod. proc. civ.).

La Corte rigetta il ricorso e condanna la ricorrente a rimborsare al resistente le spese del giudizio