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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Appalti pubblici: chiarimenti MIT su affidamenti diretti e verifica di congruità dell'offerta
Quesito
Con il quesito 2391 del 26/02/2024 (che richiama il quesito 2311/2024) sottoposto al supporto giuridico del Servizio contratti pubblici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), è stato chiesto se agli affidamenti diretti, anche preceduti da un’indagine di mercato formalizzata mediante RDO (richiesta di offerta), non si applica l’obbligo di verifica di congruità delle offerte di cui all’art. 110 del D. Leg.vo 36/2023, fermo restando che in ogni caso le stazioni appaltanti possono valutare la congruità di ogni altra offerta che, in base ad elementi specifici, appaia anormalmente bassa.
Risposta del MIT
Con risposta al quesito, il MIT ha indicato che:
- nell’ambito degli affidamenti diretti non si dovrà procedere alla verifica di congruità ex art. 110 del D. Leg.vo 36/2023, in quanto tale disposizione presuppone un previo confronto comparativo fra più offerte, che, negli affidamenti diretti è assente in re ipsa;
- inoltre, l’art. 54, comma 1, del D. Leg.vo 36/2023 prevede per gli affidamenti sotto-soglia nel caso di aggiudicazione con il criterio del prezzo più basso, per lavori e servizi, in deroga all’art. 110 del D. Leg.vo 36/2023, che la stazione appaltante possa indicare nei documenti di gara l’esclusione automatica delle offerte che risultano anormalmente basse (sempre che il numero delle offerte ammesse sia pari o superiore a 5);
- infine, in caso di indicazione di un costo della manodopera diverso da quello indicato dall'amministrazione, la s.a. deve procedere a controllare il costo dichiarato. Ciò nell’ottica di una maggiore semplificazione e celerità delle procedure di affidamento diretto.