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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
Delib.G.P. Trento 10/05/2002, n. 992
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[Premessa]omissis LA GIUNTA PROVINCIALE |
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Allegato - Linee guida sperimentali per impianti di fitodepurazione a flusso sommerso: utilizzo, dimensionamento, costruzione e gestione |
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IntroduzioneA livello nazionale il Decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, concernente la tutela delle acque dall'inquinamento, ha esplicitamente introdotto - nell'Allegato 5 - la p |
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1. Premessa |
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1.1 Definizioni |
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N1Abitante equivalente"Il carico organico biologico avente una richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni (BOD 5) pari a 6 |
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Acque reflue domestiche"Acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemen |
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Trattamento primario"Trattamento delle acque reflue urbane mediante un processo fisico ovvero chimico che comporti la sed |
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Trattamento appropriato"Il trattamento delle acque reflue urbane mediante un processo ovvero un sistema di smaltimento che d |
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2. Campi di applicazioneGli impianti di fitodepurazione sono sistemi di trattamento biologico per scarichi civili e assimilabili fino a 1000 abitanti equivalenti che necessitano di un tr |
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3. Criteri di progettazioneI trattamenti di fitodepurazione sono sistemi "ingegnerizzati" progettati per simulare una zona umida naturale allo scopo di depurare le acque reflue. Sono sistemi di tipo biologico in cu |
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3.1 Carico organico e di inquinantiNel caso non siano disponibili dati reali, nel dimensionamento dell'impianto si dovrà prevedere una port |
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3.2 Scelta del sito e impatto ambientaleGli impianti sono da realizzare in modo da minimizzare l'impatto ambientale, così come cattivi odori, insetti e contaminazioni della falda. Per evitare disagi si consiglia l'ubicazione dei sistemi di trattamento ad una distanza adeguata dalle abitazioni e da impianti di captazione delle acque (sorgenti, acquedotti ecc.). Sono altresì da evitare posizioni particolarmente sfavorevoli da un punto di vista microclimatico (es. forte ombreggiatura) e/o idrogeologico. |
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3.3 Schema generale di impianto |
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4. Dimensionamento |
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4.1 PremessaNegli impianti di fitodepurazione è necessario avere uno stadio di pretrattamento che garantisca la ritenzione del materiale |
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4.2 Trattamenti primariI trattamenti primari prevedono pretrattamenti meccanici che possono essere effettuati con fosse sett |
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4.2.1 Fossa ImhoffLa fossa settica tipo Imhoff è costituita da due comparti comunicanti tra loro a mezzo di una |
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4.2.2 Fossa TricameraleLa fossa tricamerale si suddivide in 3 comparti. Non è prevista una separazione strutturale tr |
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4.3 Impianti di fitodepurazioneGli impianti di fitodepurazione a cui si riferiscono queste linee guida sperimentali vengono alimentati da acque pretrattate e hanno una copertura vegetale data prevalentemente da piante acquatiche specifiche (vedi cap. 5). Le tecniche di fitodepurazione esistenti possono essere classificate in base all'ecologia delle piante acquatiche (microfite e macrofite) utilizzate in: - Sistemi a microfite (alghe, fitoplancton) - Sistemi a macrofite galleggianti (es. Lemna, Nymphaea, Nuphar) - Sistemi a macrofite radicate sommerse (es. Potamogeton, Myriophyllum, ecc.) - Sistemi a macrofite radicate emergenti (es. Phragmites australis, Thypha, Juncus) I sistemi di fitodepurazione a macrofite radicate emergenti possono essere poi suddivisi in base alla direzione di scorrimento dell'acqua in: |
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4.3.1 Impianti a flusso orizzontaleIn questi impianti l'ossigeno arriva in profondità per diffusione dalla superficie. Inoltre parte dell'ossigeno fluisce attraverso la parte aerea delle piante fino alle loro radici e quindi alla "rizosfera" formando microzone ossidate. Il medium usato è una miscela di ghiaia e sabbia. La superficie necessaria per l'abbattimento del carbonio deve essere non inferiore a 6 m²/A.E., e la profondità media del filtro è di minimo 0.6 m. |
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4.3.2 Impianti a flusso verticaleIn questi impianti l'apporto di ossigeno viene garantito caricando l'impianto in modo discontinuo. Il tempo tra 2 fasi dipende dalla conducibilità idraulica del medium; in impianti a vasca singola, che presentino una conducibilità idraulica verticale di kf =10-3 fino a kf =10-4 l'intervallo deve essere di circa 6 ore. Inoltre la durata di caricamento non deve superare 30 min. L'acqua pret |
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4.3.3 Schemi di impiantoDifferenti e molteplici possono essere gli schemi adottabili per questi sistemi di depurazione i cui moduli possono essere collegati in serie e in parallelo. La potenzialità dell'impianto, la disponibilità di area, i criteri dimensionali adottati e gli obiettivi di qualità sul refluo trattato influenzano la scelta dei possibili schemi. Di seguito si suggeriscono alcuni di questi schemi suddivis |
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5. Costruzione |
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5.1 Parte generaleGli impianti dovranno essere costruiti utilizzando materiali a basso impatto ambientale le cui caratt |
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5.2 Impianti di fitodepurazione |
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5.2.1 Norme costruttiveEseguito lo scavo nel terreno sarà necessario porre uno strato di sabbia sul fondo per livellare il terreno ed eliminare eventuali asperità. Sarà opportuno che il terreno intorno allo scavo venga sistemato in modo da evitare che le acque meteoriche di ruscellamento penetrino nell'impianto. Se il suolo su cui si è eseguito lo scavo ha una kf < |
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5.2.2 Impianti a flusso orizzontale (fig.1)L'acqua pretrattata dovrà essere distribuita in modo uniforme attraverso condutture forate (DN> 100), con diametro dei fori > 10 mm, in un medium di ghiaia 16/32 di ⌡. La zona di deflusso dovrà essere allestita in modo analogo alla zona in entrata utilizzando tu |
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5.3.3 Impianti a flusso verticale (fig.2)L'approvvigionamento discontinuo può essere assicurato usando pompe idrauliche o degli accorgimenti idraulici nel caso in cui la pendenza fosse adeguata. L'importante è che nel caricamento dell'impianto tutta la superficie della vasca venga irrigata in modo uniforme con il refluo pretrattato. L'organizzazione generale del profilo della vasca do |
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6. Gestione e Manutenzione |
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6.1 Parte generaleAl fine di conseguire una corretta funzionalità dell'impianto occorre predisporre un programma di gestione e manutenzione adeguato. Tale programma dovrà analizzare gli aspetti inerenti: - le attività di conduzione e controllo; - lo smaltimento dei fanghi derivanti dal trattamento primario; - la manutenzione delle eventuali apparecchiature elettromeccaniche; - la gestione delle piante acquatiche. I casi di malfunzionamento dell'impianto possono essere dovuti a: - sovraccarico organico; - gestione intasamenti del medium o delle tubazioni di alimentazione o di drenaggio; - non funzionamento di pompe o sifoni, se presenti; - fuga di solidi dal comparto di pretrattamento; - sovraccarico idraulico; - sovraccari |
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Allegati - Tabella di conversione abitanti equivalentiIl valore degli abitanti equivalenti totali viene calcolato dalla somma del numero di utenti (n) e dal valore A.E. calcolato tramite la sottostante tabella
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DegrassatoreIl degrassatore statico è generalmente realizzato presso gli scarichi caratterizzati da sversamenti di oli e grassi (alberghi, ristoranti, ecc.). É costituito da una vasca a pianta rettangolare o circolare, all'interno della quale sono disposti dei setti semisommersi (profondit&agr |
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Fossa ImhoffLa settica tipo Imhoff è costituita da due comparti, uno superiore per la sedimentazione e uno inferiore per la digestione dei fanghi, comunicanti tra loro. Essa può essere a pianta rettangolare o circolare. In corrispondenza delle tubazioni di ingresso e uscita sono posti dei deflettori semisommersi. Il dimensionamento del comparto di sedimentazione deve prevedere un tempo di ritenzione idraulica con portata massima in tempo secco di almeno 1.5 ore. Nella seguente tabella è riportato il volume unitario di sedimentazione al variare delle condizioni idrauliche: |
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Fossa TricameraleÈ utilizzata per la rimozione sia di sostanze sedimentabili che galleggianti. La sostanza organica viene abbattuta in parte in anaerobiosi. Generalmente non avviene una stabilizzazione dei fanghi. Non è prevista una separazione strutturale tra camera di sedimentazione e deposito |
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