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ISSN 1721-4890
Fondata nel 1933
Direttore Dino de Paolis
D. Ass.R. Sicilia 05/09/2012
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[Premessa]IL DIRIGENTE DELL’UFFICIO SPECIALE SPORTELLO UNICO PER LE AREE AD ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE - AGENDA 21 - AMIANTO Visto lo Statuto della Regione; Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 e ss.mm.ii.; Vista la legge regionale 9 maggio 2012, n. 2, che approva il “Bilancio di previsione della Regione siciliana per l’anno finanziario 2012 e il bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana dell’11 maggio 2012, n. 19 (Parte I S.O. n. 2); Visto il D.A. n. 856 dell’11 maggio, dell’Assessorato regionale per l’economia, con il quale al fine della gestione e della rendicontazione, le unità previsionali di base sono ripartite in capitoli e, ove necessario, in articoli; Visto il D.P.R. del 17 gennaio 1995 con il quale sono approvati i piani di disinquinamento per il risanamento dei territori della provincia di Caltanissetta e Siracusa; Vista l’ordinanza di protezione civile del 21 luglio 2000, n. 3072; Vista l’ordinanza Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3721 del 19 dicembre 2008 con la quale ha disposto la cessazione, alla data del 27 dicembre 2008, dei poteri straordinari conferiti ai Prefetti di Caltanissetta e Siracusa per l’attuazione dei piani di disinquinamento per il risanamento del territorio delle rispettive province; Vista la nota assessoriale n. 464 del 16 aprile 2009 con la quale è stata richiesta ai Prefetti di Caltanissetta e Si |
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Articolo unicoÈ approvato, per le motivazioni di cui in premessa, il testo contenente le linee guida per il |
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Allegato - Linee guida per il contrasto alle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, nell’ambito della lotta all’inquinamento atmosferico e con la finalità della salvaguardia della salute delle popolazioni esposte |
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1. PremessaL'ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale è stato istituito per consentire ad un'unica struttura di coordinare la realizzazione di programmi e progetti di rilevante entità nelle aree a rischio con i compiti attribuitigli dalla delibera n. 306 del 29 giugno 2005 della Giunta di governo. L'ufficio si configura come autorità preposta al risanamento ambientale nelle aree a rischio e in quanto tale interviene al di fuori dell'ordinaria attività di gestione del territorio tramite azioni, prescrizioni e linee guida. In tale ambito, attuando le disposizioni dettate dalla legge 22 febbraio 2001, n. 36 R (“Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”) riguardanti: a) assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione; b) promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine e attivare misure di cautela da adottare in applicazione del principio di precauzione di cui all’articolo 174, paragrafo 2, del trattato istitutivo dell’Unione Europea; c) assicurare la tutela dell’ambiente e del paesaggio e promuovere l’innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l’intensità e gli effetti dei campi e |
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2. DefinizioniAi fini dell’applicazione della presente legge si assumono le seguenti definizioni: a) esposizione: l’esposizione si manifesta ovunque una persona è soggetta a campi elettrici, magnetici o elettromagnetici oppure a correnti di contatto, diversi da quelli generati da processi fisiologici corporei o da altri fenomeni naturali; b) limite di esposizione: è il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, considerato come valore di immissione, definito ai fini della tutela della salute da effetti acuti, che non deve essere su |
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3. Campo di applicazioneIl presente decreto, per favorire il risanamento ambientale delle aree a rischio, al fine del contenimento delle emissioni Campi Elettromagnetici (CEM), si applica agli impianti, ai sist |
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4. Tecniche di misurazione e di determinazione dei livelli d'esposizioneLe tecniche di misurazione da adottare per la bassa frequenza sono quelle indicate dalla norma CEI 211-6 data pubblicazione 2001-01, classificazione 211-6 prima edizione, «Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell'intervallo di frequenza 0 Hz-10 kHz, con riferimento all'esposizione umana» e successivi aggiornamenti mentre per la radiofrequenza sono quelle indicate nella norma |
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5. Le strategie di interventoNelle aree urbane e in ambiente domestico CEM sono generati da elettrodotti, impianti radar, ripetitori radio e TV, telefonia cellulare, dai forni a microonde, dai televisori e da una moltitudine di altri elettrodomestici. Spesso le radiazioni presenti nei siti in cui sono presenti molte installazioni, soprattutto di antenne radiotelevisive, risultano superiori ai limiti di esposizione per la popolazione imposti dalla normativa vigente (Legge 22 febbraio 2001, n. 36, D.M. 10 settembre 1998, n. 381, D.P.C.M. 8 luglio 2003). In un’area industriale la presenza di centrali elettriche e di elettrodotti per il trasporto dell’energia prodotta e da consumare può provocare livelli di CEM elevati. Sorge quindi la necessità da un lato di tutelare la salute dei lavoratori che operano nell’area industriale, e dall’altro di mitigare l’impatto ambientale sul territorio in cui insistono zone residenziali ai margini di un’area industriale. Infatti, in uno scenario tipico, le zone industriali spesso risult |
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6. Informazione alla popolazioneOgni comune dovrà organizzare una campagna informativa annuale alla popolazione attraverso il coinvolgimento di |
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