Circ. Ag. Entrate 21/11/2006, n. 34/E

L'Agenzia delle entrate fornisce chiarimenti in merito alle disposizioni, di cui alla L. 248/2006 (cosiddetto “decreto Bersani” ), che incidono sulla disciplina del reddito d'impresa ed in particolare sulla determinazione degli acconti dovuti per il periodo d'imposta 2006.
Per quanto rileva in questa sede i chiarimenti vertono sulla problematica legata allo scorporo del valore dei terreni dal valore complessivo dei fabbricati strumentali. Si ricorda infatti che l'art. 36, commi 7 ed 8, della L. 248/2006, ha introdotto il principio della non ammortizzabilità ai fini fiscali, con la conseguente indeducibilità delle quote di ammortamento, delle aree occupate dai fabbricati strumentali (ad es. un terreno su cui insiste un capannone industriale utilizzato nel processo produttivo dell'azienda).
In pratica, dal valore complessivo dell'immobile strumentale deve essere scorporato quello dell'area su cui lo stesso insiste (da quantificare in base ad un'apposita perizia di un professionista, e comunque non inferiore al 20%, ovvero al 30% se trattasi di fabbricato industriale, del costo complessivo), e può essere oggetto di ammortamento solo il fabbricato. In particolare il documento in esame precisa che, per esigenze di semplificazione legate alla complessità delle valutazioni ed all'imminente scadenza dei termini per il versamento degli acconti, il valore dei terreni può essere determinato mediante applicazione delle suddette percentuali forfetarie, senza necessità di ricorrere alla perizia. Inoltre, per la determinazione del costo complessivo dell'area più il fabbricato cui applicare dette percentuali, questo deve essere assunto al netto dei costi incrementativi capitalizzati (ad es. interventi di manutenzione straordinaria, spese notarili, ecc.), nonché delle rivalutazioni eventualmente effettuate. Infine, per la corretta definizione di “fabbricati industriali”, necessaria ai fini dell'applicazione della percentuale del 30%, occorre fare riferimento a quei fabbricati effettivamente alla produzione o alla trasformazione di beni, a prescindere dalla classificazione catastale o contabile attribuita.